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La morte verrà distrutta

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2023 22:40
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26/03/2023 10:43
 
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Stiamo parlando della distruzione della morte, inutile divagare su altri concetti.

Vorrei richiamare l'attenzione di:

Enzo, che "ostinatamente" non risponde a certe domande, peraltro specifiche, sulla questione in oggetto. Enzo, tu sostieni che:

GESÙ nel vangelo di Matteo (tutto) da nessuna parte dice quando verrà distrutta la morte. È l'uomo che fa'dire al Signore cose che non ha detto.
Il Signore ci parla della resurrezione dei giusti alla Sua venuta.



Bene, dunque cosa voleva dire il Signore con le parole matteane in Mt 5:5: "Beati i mansueti, perché erediteranno la terra"?
Vuoi forse sostenere che l'apostolo Matteo mette in bocca a Gesù parole non sue? Se queste sono le parole del Signore, chi sono i "beati" che ereditieranno la terra, se tutti saranno in cielo con lui?
CHI e QUANDO erediterà la terra?

Eppure di Luciano, che dice:

uso il testo della Bibbia per dimostrarti come vengano strumentalizzati i passi biblici, nel tentativo di armonizzare le proprie convinzioni, anzichè prendere atto delle incongruenze.



Caro Luciano, senza offesa, permettimi di dire che le tue dimostrazioni sono farlocche quanto le incongruenze che vedi solo tu. Gesù ha sempre insegnato ciò in cui credeva come ebreo e come Figlio di Dio, e cioè che " l'ora viene in cui tutti quelli che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne verranno fuori: quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita e quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio" (Gv 5:28 ,29).

Quindi, a meno di non riuscire a dimostrare che i sepolcri di cui parla il Cristo non sono quelli letterali (ed è una tesi difficilmente difendibile dato che μνημείοις non ammette significati oltre a tomba/sepolcro), l'uscita dalle tombe non può che essere letterale, carnale per "tutti", con una risurrezione di vita per una classe di umani, o con una risurrezione di giudizio per l'altra.

Come vedi c'è poco da strumentalizzare nella perfetta armonia tra Mt 5:5 e Gv 5:28, 29.

L'evento di risurrezione di cui parla l'apostolo Paolo in 1Co 15 è tutt'altra cosa, e riguarda solo coloro che muoiono "unitamente a Cristo". Infatti è Paolo a dire in 15:51, 52 "tutti saremo trasformati in un istante, in un batter d’occhio, durante l’ultima tromba. La tromba suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati".

Ma non può essere la stessa risurrezione di Gv 5, dato che implica una trasformazione istantanea, cioè una ἀλλαγησόμεθα, di cui non c'è traccia nel passo di Giovanni.

In Gv è la voce di Cristo a dare il via alla risurrezione di tutti coloro che giacciono nei sepolcri, mentre in 1Co 15 e 1Tess 4:16 è la voce di Cristo in qualità di arcangelo, accompagnato dallo squillo di tromba di Dio, a richiamare alla vita tutti quelli morti unitamente (o in) Cristo, cioè i suoi fratelli unti.

Solo dopo aver stabilito questa distinzione si può procedere alla temporizzazione degli eventi prima/durante l'avvento del Regno millenario.
[Modificato da M71 26/03/2023 11:11]
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