Ma l’UNICO DIO, essendo UNICO e SOLO, non ha la necessità di una distinzione.
Inoltre, il nome nello stile biblico indica la natura di chi lo porta, la sua volontà ecc.
(ovvero, la totalità dell’essere) e credo di non sbagliare se dico che gli Ebrei non hanno mai menzionato il nome di DIO, proprio perché è impossibile contenere l’INFINITO DIO in un nome
(sarebbe interessante poter leggere qualche commento da parte di qualche fedele di fede ebraica)
La tradizione ebraica, sia scritta che orale, attribuisce alla pronuncia del
Tetragramma un enorme potenziale (si pensi ad esempio all'usanza di curare le infermità attraverso l'invocazione dei nomi divini), ma solo se espresso in
ebraico e non in altra lingua (
lingua straniera), questo perchè è l'ebraico lo strumento adoperato dall'Eterno per creare l'universo; forse ai cristiani sembrerà privo di senso ma,non si può prescindere dal fatto che la Rivelazione è indissolubilmente legata alla lingua ebraica:
"Quando Israele uscì dall'Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo dalla lingua straniera (me' am lo'ez),
Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio" (
Sal 114,1). La salvezza significa anche introduzione nella "lingua santa", la "lingua di Dio", la "lingua del Santuario" e della creazione. La promessa di
Sof 3,9 annuncia la re-introduzione alla fine dei tempi (epoca messianica) dell'ebraico come lingua sacra comune:
"Allora io darò ai popoli una lingua chiara (safah berurah)
perchè invochino il nome di YHWH ...".
Il testo biblico inoltre, ricorda che ogni popolo rende onore a Dio invocandolo, seppure,nel farlo si rifaccia alle tradizioni dei propri padri:"
Che ogni popolo cammini con il suo Dio ...
Michea 4,5 e
Malachia 1,11:
"Perchè da levante a ponente il mio Nome è grande tra le nazioni, e in ogni luogo è offerto l'incenso fumante".
Alla luce di ciò, mi domando: se i tdg desiderano rivolgersi all'Onnipotente chiamandolo
Geova, perchè privarli di questo loro tratto distintivo? Ognuno lo invochi come gli è stato insegnato...nella mente e nel cuore ci si sta rivolgendo sempre all'unico Dio, il Creatore dei cieli e della terra.
ed aggiungo
motivo per cui DIO a Mosè sul monte non diede un “nome”, ma gli diede “la qualità” :
che “Dio è Colui che ha in sé la pienezza dell'Essere”, ossia tutte le perfezioni, senza limiti e misura.
Quella che hai riportato non è affatto un'interpretazione da scartare, tuttavia questo approccio filosofico è estraneo al lessico biblico e rabbinico che si muove su di altri livelli, altrettanto alti e profondi...l'interpretazione più fedele alla struttura linguistica e alla mentalità ebraica suonerebbe : " Io sono con voi - Io sarò presente ect..."
Shalom!
[Modificato da Batyah 20/02/2008 05:42]