È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Il nome di Dio

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2009 10:30
23/02/2007 22:25
Post: 11
Registrato il: 07/02/2007
Utente Junior
OFFLINE
Questo articolo è frutto di un caro fatello cattolico, che diverso tempo fa lo postò su un altro forum. Credo che rivesta un certo interesse.

::::::: ................... ::::::::::::::::: :::::::::::::::::

Una mia carissima sorella di comunità era solita dire che sebbene Gesù avesse affermato che i suoi discepoli avrebbero dovuto porgere l'altra guancia, non aveva di certo consigliato con questo di andare a sbattere contro i pugni che eventualmente si sarebbero levati ...
Fuori di metafora, non so se affrontando questo argomento stia per attirarmi le vostre ire ovvero stia per scatenare una guerra cruenta. Se me lo permettete, però, vorrei spiegare perché ritengo la dottrina insegnata dai Testimoni di Geova a proposito del Nome di Dio non soddisfacente.
Nell'ebraismo il Nome (Shem) per eccellenza di Dio è il Tetragramma YHWH con il quale Egli ad un certo punto si è rivelato a Mosè.
In Esodo 6:2-3 Dio si presenta ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe come Dio Onnipotente (El Shaddai) e non con il nome di YHWH (anche se una tradizione più antica afferma che non dall'inizio della creazione ma dopo la nascita di Enos da Set si cominciò ad invocare il nome di YHWH, cfr. Gn 4:26). Mosè invece "Disse a Dio: Ecco io arrivo dagli israeliti e dico loro: il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io cosa risponderò loro? Dio disse a Mosè: Io sono colui che sono!".
Ad Ejeh Asher Ejeh segue il Tetragramma.
Spiega Jehudah ha-Levi che "YWHW è un nome proprio. Dio si chiamava Elohim generalmente e comunemente e si chiamò YHWH singolarmente e propriamente".
Credo che fino a questo punto saremo "abbastanza" d'accordo. Ma andiamo avanti.
Dopo l'esilio babilonese si tralascia di pronunciare le quattro sacre lettere di YHWH, sostituendole nella pronuncia quando si incontrano con Adonai che significa mio signore. Solo nella solennità di Yom Kippur sulle labbra del sommo sacerdote, entrando nel Santo dei Santi, affiorava il Tetragramma mentre all'esterno le trombe dei leviti suonavano con forza per impedire che l'orecchio umano potesse captare il Nome sacro (Ravasi, Il Dio della bibbia, in Enciclpedia illustrata della Bibbia, Paoline, pp. 156-157). In un midrash (Pesiqta di Rav Kahana) leggiamo "Il Santo, benedetto sia, disse: Non vengo scritto come vengo invocato, vengo scritto con Jod He (YHWH) e vengo pronunciato Alef Dalet (Adonai).
In sintesi l'ebreo, anche ai giorni nostri, quando incontra il Tetragramma pronuncia Adonai.
Indubbiamente il Nome YHWH è quello più frequente nell'Antico Testamento: si conta quasi 7000 volte anche se la sua frequenza è discontinua.
Esso, infatti, manca totalmente nel Cantico dei Cantici, nel libro di Ester e del Qoelet.
Nei salmi, la preghiera per antonomasia del popolo di Israel, YHWH appare 690 volte, Elohim 363, El 74, Adonai 54 (altri nomi meno frequenti sono Eloha, Elion, Adon, Adonim, shaddai). Poi in 52 casi questi nomi sono composti (ad esempio YHWH Elohim, YHWH El, ecc.). In alcuni salmi può capitare di non incontrarlo mai (cfr Salmo 51 oppure 57, e questo sebbene il salmista si rivolga direttamente a Dio).
Veniamo dunque al tema della pronuncia. Questa non è sicura. Origene annotava 'I** mentre Clemente 'I*o*. Teodoreto attribuiva ai Samaritani la pronuncia 'I***. Inoltre, se non ricordo male, Girolamo pronunciava PiPi (**=Pi greca Pi greca). È invece noto che Yehowah (= Jeohovah in inglese o Geova in italiano) si rifa alla vocalizzazione (non traslitterazione) ad opera dei masoreti che fusero il Tegragramma scritto(YHWH) con le vocali secondo come veniva abitualmente letto (Adonai). Pertanto, è sbagliato ritenere che esso (Geova) sia la sua traduzione: più corretto sarebbe dire che è la sua vocalizzazione o lettura sostitutiva (quantomeno nell'accezione del popolo di Israel, cioè Adonai).
La maggior parte delle traduzioni correnti quando incontra il Tetragramma riporta altri nomi o meglio titoli (Signore, Eterno, Dio ...). Ci si chiede da dove discenda questa prassi. Si pensa derivi dalla traduzione nota come dei LXX che nei grandi codici pergamenacei YHWH traduce con il greco Kyrios. In realtà questo avviene solo nelle copie cristiane della LXX: nelle copie redatte in epoca pre-cristiana il Tetragramma fu introdotto all'interno del testo greco in lettere ebraiche o vetero-ebraiche. Da dove allora la prassi della LXX in epoca cristiana? Lasciamo per il momento questo interrogativo e proseguiamo.
Non è comunque corretto affermare che il Tetragramma sia stato eliminato tante volte (7000) quante compare. Esso invece è stato ad esempio sostituito con il termine Kyrios. Anche se non mancano versioni che riportano il Tetragramma almeno nella forma vocalizzata di Jahve (in ambito cattolico cfr. La bible de Jérusalem).
Se questa è, in breve, la situazione dell'Antico Testamento qual è la situazione del Nuovo Testamento?
Ebbene, in nessuno dei codici o dei frammenti appare il Tetragramma YHWH. Mai. Ed anche l'uso di Allelujah in Apocalisse si rifa ad una prassi diciamo "liturgica". Anche i cattolici o gli ebrei usano abbondantemente Allelujah nella liturgia senza usare il Tetragramma. E quando nel Nuovo Testamento vi sono delle citazioni tratte dall'Antico Testamento si trova in corrispondenza del Tetragramma Kyrios oppure Theos, questo sempre in conformità ai codici della LXX utilizzati in epoca cristiana. La tesi, in sostanza è che gli sviluppi sul tema del Nome contenuti negli scritti neotestamentari abbiano portato alle versioni più recenti della LXX.
Ci chiediamo: il Nome di Gesù che sta sopra ogni altro nome (Fil 2:9) potrebbe essere stato sovrapposto al Tetragramma? Un certo Giuseppe giudeo-cristiano scrisse (Hypomnestikon 151, in Patrologia Greca, Migne, Parisiis, 106-170): Per mezzo dei segni Jod e hed cioè il decimo e l'ottavo elemento fu sapientemente reso noto il nome di Gesù il santo, Signore della Gloria". A questo punto si sarebbe dunque diffuso in ambito giudeo-cristiano la confusione delle lettere JH con uno dei Nomina Sacra quale IH(sous), cioè le iniziali del nome di Gesù o secondo la numerologia I di Iesous e H di ogdoade o ottavo giorno, la domenica quello della resurrezione del Cristo.
Se Gesù è dunque il Kyrios e se Romani 10:13 riprende il passo di Gioele 3:5 "Chi invoca il nome di YHWH (LXX del Signore) sarà salvato" applicandolo a Gesù stesso (e su questo la TNM non è a mio avviso convincente) si trasferisce il titolo di Kyrios applicato a Gesù al Tetragramma dell'Antico Testamento. In ambito ellenistico Kyrios è un'appellativo ma in ambito giudeo-cristiano post-pasquale acquista una valenza ben diversa: Gesù può essere invocato con Maranatha, cioè "il nostro Signore è venuto". Infatti nel giudaismo sabra (cioè nati in Eretz Israel, in Terra d'Israele) precristiano si applica mareh o marja (oltre che 'adon ò Kyrios) a YHWH.
Siamo al dunque. È l'assenza del Tetragramma nei papiri del Nuovo Testamento che influenzerà la sostituzione del Tetragramma nelle copie della LXX di epoca cristiana. Ed è a questo, cioè al non uso in ambiente cristiano della pronuncia del Tetragramma che discende la sostituzione di questo con Kyrios ovvero Theos anche da parte dei traduttori moderni.
Con questo non ritengo illecito il mantenimento di YHWH nelle versioni relative all'Antico Testamento, finanche nella forma vocalizzata ed italianizzata di Geova, quanto piuttosto l'insostenibilità del significato teologico di questo Nome alla luce della Rivelazione neotestamentaria. Rivelazione che conosce sì un nome: quello di Gesù Cristo, tanto che i suoi discepoli saranno universalmente riconosciuti come nazareni prima e come cristiani (da Cristo) poi, e non come Testimoni di Geova.
Dico questo con tutto il rispetto verso i Testimoni di Geova. Ma nei miei approfondimenti, ritengo l'uso del nome Geova (o anche YHWH), così come applicato dagli odierni Testimoni di Geova in ambito cristiano, come una mera identificazione e non con quella valenza teologica che gli si vorrebbe attribuire e che alla luce degli scritti apostolici neotestamentari non ha.
Sono consapevole degli strali che susciterà questo mio intervento che, lo ripeto, non vuole essere assolutamente offensivo né di questo spazio né di voi. Se da un lato però ho la presunzione di aver dato una spiegazione ad una domanda letta diverse volte (di spiegare cioè dell'assenza del YHWH nella prassi liturgica e nelle traduzioni della "cristianità"), dall'altro spero di aver sviluppato un pensiero (anche se per voi opinabile) senza fare ricorso a nessuna di quelle fonti che voi ritenete opera di apostati, detrattori ed oppositori (a chi lo chiederà sono disponibile a dare la bibliografia di questi miei appunti).

Emanuele Testa, La fede della chiesa madre di Gerusalemme, Edizioni Dehoniane, Roma, 1995
Livio Tescaroli, I salmi nella tradizione ebraica. Nuova traduzione dal testo masoretico, Città Nuova, 1985
Giorgio Acquaviva, La chiesa-madre di Gerusalemme, Piemme, 1994
Walther Binni e B. Gianluigi Boschi, Cristologia primitiva, Edizioni Dehoniane Bologna, 2004

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 9 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:23. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com