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I TESTIMONI DI GEOVA E LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA

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    jwfelix
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    00 22/10/2009 23:17
    Una risposta alla critica di VAlerio Polidori

    testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
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    jwfelix
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    00 30/10/2009 22:40
    PREFAZIONE

    Max Wörnhard, Berna (Svizzera)1

    Non nascondo di aver provato sentimenti misti mentre dovevo decidere se accettare l'invito rivoltomi di scrivere alcune parole destinate ad accompagnare questo nuovo volume, ulteriore frutto dell'assiduità e dello zelo dell'autore che ho incontrato anni fa a Milano in occasione di un convegno più storico che linguistico. Questi sentimenti erano dovuti a varie cause. Primo, non ho il minimo merito di fronte al gran lavoro che l'autore ha coraggiosamente intrapreso. Per di più, non credo di essere in una posizione tale che una mia prefazione possa servire come "raccomandazione" dell'opera, né ritengo che una prefazione possa sostituire le recensioni che dovranno avvenire in seguito da lettori più competenti. E infine non amo quei dibattiti pubblici che rischiano di violare valori a me cari, tra cui il rispetto per la dignità di ogni persona e di ogni causa giusta nonché l'onestà nella (permanente) ricerca della verità. Preferisco la serena e modesta esposizione dei fatti che da sola farà appello al cuore e alla ragione di chi vorrà discernere tra giudizio e pregiudizio.
    Allora, perché si è resa necessaria questa prefazione? Mi limito a tre riflessioni che illustrano perché l'autore gode della mia stima.
    Primo, Felice Buon Spirito è un autodidatta: lui stesso si è fatto la maggior parte della sua cultura personale. Ogni tanto rivela qualche piccola lacuna che potrebbe infastidire il professionista. Non sempre lavora sine ira et studio. Ma la sua pazienza nell'investigazione e il suo instancabile e sincero desiderio di andare a fondo degli argomenti trattati lo elevano spesse volte al di sopra del livello di certi professionisti, siano colleghi o antagonisti.
    Secondo, Felice Buon Spirito vivendo in Italia, proviene da un ambiente religioso tuttora caratterizzato dalla mentalità ancora protocristiana, quindi soprattutto missionaria, piena dell'entusiasmo (nel vero senso della parola) di testimoniare il primo amore per le gemme spirituali trovate o riscoperte2. In un tale contesto non è assolutamente facile trovare e prendersi il tempo per dedicarsi al ritmo pacato di una ricerca che altre persone potrebbero considerare superflua. Ma l'autore ha accettato la sfida senza però rassegnarsi.
    Terzo, si è notato, però, un fenomeno degno di una considerazione speciale. Felice Buon Spirito, pur essendo autodidatta, si è deciso a rispondere ad una pubblicazione scritta da un professionista, il dott. Valerio Polidori, che – senza essere l'unico, purtroppo – ha preferito ignorare certi risultati delle ricerche degli ultimi anni o anche decenni, risultati che dovrebbero, come minimo, portare ad una maggiore prudenza e cautela nel formulare o riesumare critiche ormai da tempo smascherate come pura e infondata polemica.
    Durante i sessant'anni di diffusione della Traduzione del Nuovo Mondo edita dai Testimoni di Geova, il rimprovero che si tratti di una "manipolazione" del testo sacro è stato ed è ancora essenzialmente dovuto a diversi punti. In pratica, si critica questa traduzione della Bibbia perchè alcuni (ma in verità pochi!) versetti biblici considerati loci classici per una lettura trinitaria sono stati – senza però violare assolutamente la grammatica!3 – resi in modo che non si prestano alla solita interpretazione tradizionale. Questa critica, ignora però il fatto da tempo ammesso dai teologi (cattolici e protestanti) che il Cristo del Nuovo Testamento, nonché degli scrittori patristici preniceni, è sempre stato confessato in una posizione subordinata a quella del Padre suo e che il dogma trinitario è frutto di un'epoca posteriore4. È quindi obsoleta l'interpretazione trinitaria dei passi biblici che sono tradizionalmente usati (o dovrei dire: abusati?) per cercare di sostenere in maniera anacronistica la definizione altamente filosofica della trinità5. Buon Spirito ha raccolto molte informazioni su versetti biblici come Giovanni 1:1, 14; Romani 9:5; Filippesi 2:9-11; Colossesi 1:15; Tito 2:13 e tanti altri.
    Il secondo bersaglio della critica, non indipendente però dal discorso cristologico-trinitario, riguarda l'uso del sacro Nome Divino, nella forma italianizzata di Geova, uso che è diventato un "marchio" tipico per il credo dei Testimoni di Geova. Anche questa critica ignora però i risultati delle ricerche degli studiosi. Non è senza buone ragioni che gli studiosi – cattolici e protestanti – usano traslitterazioni come JHWH, Yahvéh o simili. Comunque, proprio la recente lettera del Vaticano (Congregazione per il culto divino) alle conferenze episcopali di tutto il mondo cattolico6 sembra voler far "marcia indietro". Insiste – contro i risultati delle ricerche – di rispettare la tradizione del tardo giudaismo e di molte chiese di non pronunciare il Nome Divino, ma di sostituirlo con i titoli "Signore" o "Dio". Ma i nomi cosiddetti "teoforici" così frequenti nelle Sacre Scritture nonché tra gli ebrei di ogni epoca dimostrano ovviamente che c'è sempre stata una forte consapevolezza dell'importanza d'invocare il Nome Sacro del loro "unico Dio"7. Lo stesso nome di Gesù (in ebraico Yeho-shúa‛ "Yeho[vah è] salvezza") lo illustra benissimo. È interessante notare una riflessione espressa dal professore bernese Hans Bietenhard, co-autore del Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, sotto la voce "Signore"8. Parlando del fatto che la parola "Signore" ha oggigiorno perso il pieno vigore del Kyrios greco, diventando l'appellativo assai banale e corrente di ogni uomo, Bietenhard si chiede se con tale uso dell'odierna parola "Signore" in sostituzione del Nome Sacro non si corre il rischio di denominare "una deità neopagana per la quale ognuno s'immagina un'altra cosa e la maggioranza non capisce niente". Poi rammenta che tale sostituzione potrebbe avvicinare l'appellativo divino al culto di Baal dell'epoca dell'Antico Testamento, giacché anche la voce ebraica ba‛al significa "signore". Purtroppo questa riflessione è stata soppressa nell'edizione italiana9. Rimane, comunque, il fatto che Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare: Sia santificato il tuo nome. Tutte le interpretazioni di questa preghiera che intendono relativizzare l'importanza del Nome Sacro finiscono in qualche modo nel vuoto.
    C'è dell'altro: A ragione i critici della Traduzione del Nuovo Mondo possono citare il fatto che fino a questo momento non esiste traccia di un manoscritto greco cristiano del Nuovo Testamento con il Nome Sacro al posto di Kyrios10. Tuttavia, è degno di nota il fatto che proprio coloro che in maniera più aspra criticano la scelta dei traduttori della Traduzione del Nuovo Mondo di inserire, in un numero di occorrenze limitato e ben meditato, il Nome Sacro per il greco Kyrios, sembrano non rendersi conto che alla base di questa posizione dei Testimoni ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei. Così, secoli prima che la Traduzione del Nuovo Mondo fosse preparata, queste versioni avevano usato in numerosi versetti il tetragrammaton per Kyrios, volendo così aiutare gli ebrei a saper distinguere tra JHVH e il Signore Gesù. I Testimoni di Geova non hanno fatto altro che valutare questo impegno di precedenti generazioni di studiosi. Come si afferma nella Traduzione del Nuovo Mondo, edizione con riferimenti11, pp. 8-11, e nell'appendice 1D, pp. 1566-1568, il Nome Sacro si è usato o ripristinato con molta cautela e mai senza precedenti in altre fonti. Alla base della posizione della Traduzione del Nuovo Mondo sta dunque un profondo senso di responsabilità, oltre al sentito amore e rispetto per il Nome Sacro, quindi un atteggiamento non privo di nobiltà.
    Ecco in breve perché infine in me è prevalso il piacere di offrire questa prefazione, augurandomi che questo volume sia accolto come contributo per chiarire malintesi, per superare pregiudizi usando il buon giudizio sostenuto da fatti comprovati e per promuovere un atteggiamento davvero rispettoso che corrisponda allo spirito dei traduttori biblici timorati di Dio.

    ------------------------------------------------------------------------------------

    1 Max Wörnhard si è laureato, dopo studi in Svizzera e Italia, all'Università di Berna in filologia classica e in filologia romanza con specializzazione italianistica. Dal 1980 al 2006 ha insegnato come professore di latino, greco e italiano al liceo classico Bern-Kirchenfeld, dal 1994 al 2006 come docente di latino, greco e cultura antica all'Università di Berna. Dopo la tesi su "Il significato di 'sanctus' nel latino antico" ha continuato le ricerche nel campo della storia del cristianesimo primitivo di fronte al paganesimo. I suoi legami con numerosi amici, come si capisce per un italianista, in Italia e nelle varie comunità italofone in Svizzera e altrove, hanno reciprocamente stimolato, favorito e arricchito le ricerche e pubblicazioni sue e degli amici nel campo linguistico nonché storico.

    2 Confronta le parabole di Gesù nel Vangelo di Matteo 13:44-46.

    3 È preziosa la raccolta di saggi edita da Anthony Byatt e Hal Flemings, "La tua Parola è Verità". 50° anniversario della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, Vegagraph, Bergamo, 2007.

    4 Cf. Il Cristo, opera in tre volumi, Fondazione Lorenzo Valla, Arnaldo Mondadori Editore, 1985 ssg., con l'introduzione al volume I di Antonio Orbe (della Compagnia di Gesù, per lunghi anni professore alla Pontificia Università Gregoriana) che delinea lo sviluppo della cristologia e mette in risalto (p. IX): "Attualmente la filologia guida le nostre ricerche, dentro e fuori le Scritture". Si veda anche Hans Küng, Essere cristiani, traduzione di Germano Re e Marco Beck, 1ª edizione Oscar Mondadori, Arnaldo Mondadori Editore, 1979, che di fronte al dogma trinitario esprime con queste parole l'imbarazzo causato dall'inerente speculazione filosofica greca (p. 536): "Si direbbe quasi che questa speculazione greca, allontanatasi dal suo terreno biblico e libratasi audacemente verso le vertiginose altezze del mistero di Dio, abbia rivissuto il dramma di Icaro, il figlio di Dedalo, le cui ali, fabbricate con penne e cera, non ressero il calore di un sole troppo vicino."

    5 Per citare una sola voce recente, sia menzionato il professore statunitense Jason D. BeDuhn, Truth in Translation. Accuracy and Bias in English Translations of the New Testament, University Press of America, Inc., Lanham – New York – Oxford, 2003, ora anche disponibile in italiano: Verità nella Traduzione. Accuratezza e Pregiudizio nelle Traduzioni del Nuovo Testamento, Azzurra 7, Gardigiano di Scorzè, 2007, che è arrivato a questa conclusione (p. 327): "Mentre è difficile quantificare questa sorta di analisi, si può ben dire che la NW [sigla inglese per la Traduzione del Nuovo Mondo] emerge come la traduzione più accurata tra quelle comparate".

    6 Santa Sede, Il Regno, Documenti, 2008, N. 17, pp. 532-533 (29 giugno 2008). Si puo' consultare anche il sito www.sidic.org/it/docOnLineView.asp?class=Doc00634.

    7 Cf. Deuteronomio 6:4; Isaia 42:8; Proverbi 18:10.

    8 Edizione originale in lingua tedesca: Theologisches Begriffslexikon zum Neuen Testament, R. Brockhaus Verlag, Wuppertal, 1971 sgg., vol. I, p. 666.

    9 Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, Edizioni Dehoniane Bologna, 1976, pp. 1764-1766.

    10 BeDuhn, op. cit. (nota 4), edizione italiana, p. 337.

    11 Pubblicata dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 1987.

  • Alex Giustino
    00 11/12/2009 09:29
    Caro Felix, apprezzo davvero tanto i tuoi studi e i tuoi sforzi... ti ammiro davvero molto.

    A proposito della prefazione devo dire una cosa:


    Primo, Felice Buon Spirito è un autodidatta: lui stesso si è fatto la maggior parte della sua cultura personale



    E' vero, non hai i titoli accademici: ma è meglio la tua onestà nell'ammetterlo che far finta di essere grandi studiosi e scrivere studi ponderosi, ostentare un bel "Dott." e poi scoprire che il figuro del greco koinè o dell'ebraico classico non conosce manco l'odore, dal momento che è laureato in agraria...
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    jwfelix
    Post: 166
    Registrato il: 03/08/2006
    Utente Junior
    00 11/12/2009 23:36
    Re:
    Alex Giustino, 11/12/2009 9.29:

    Caro Felix, apprezzo davvero tanto i tuoi studi e i tuoi sforzi... ti ammiro davvero molto.

    A proposito della prefazione devo dire una cosa:


    Primo, Felice Buon Spirito è un autodidatta: lui stesso si è fatto la maggior parte della sua cultura personale



    E' vero, non hai i titoli accademici: ma è meglio la tua onestà nell'ammetterlo che far finta di essere grandi studiosi e scrivere studi ponderosi, ostentare un bel "Dott." e poi scoprire che il figuro del greco koinè o dell'ebraico classico non conosce manco l'odore, dal momento che è laureato in agraria...



    Ciao ALex e ben ritrovato.
    Le nostre strade ogni tanto si incrociano [SM=g7069]
    Vieni a trovarmi anche nel tdgonline se puoi

    E che dovevo dire che ero un Gastronomo? [SM=g7059]

    Per agraria ti riferisci all'agrario per eccellenza? [SM=g7069]
  • barnabino
    00 06/01/2010 18:26
    Libro interessantisimo, una bella risposta ad un libro infarcito di pregiudizio!

    Shalom [SM=g7069]

  • OFFLINE
    amadeus.
    Post: 1
    Registrato il: 26/12/2009
    Utente Junior
    00 17/01/2010 15:17

    Caro jwfelix

    tu dici:
    A ragione i critici della Traduzione del Nuovo Mondo possono citare il fatto che fino a questo momento non esiste traccia di un manoscritto greco cristiano del Nuovo Testamento con il Nome Sacro al posto di Kyrios10. Tuttavia, è degno di nota il fatto che proprio coloro che in maniera più aspra criticano la scelta dei traduttori della Traduzione del Nuovo Mondo di inserire, in un numero di occorrenze limitato e ben meditato, il Nome Sacro per il greco Kyrios, sembrano non rendersi conto che alla base di questa posizione dei Testimoni ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei. Così, secoli prima che la Traduzione del Nuovo Mondo fosse preparata, queste versioni avevano usato in numerosi versetti il tetragrammaton per Kyrios, volendo così aiutare gli ebrei a saper distinguere tra JHVH e il Signore Gesù. I Testimoni di Geova non hanno fatto altro che valutare questo impegno di precedenti generazioni di studiosi.


    Rispondo,

    Non vi è traccia nei testi originali del tretragramma, nè da tali testi risulta che Gesù abbia mai usato il Tetragramma.

    Ha invece usato in diverse occasione il verbo IO SONO per indicare se stesso usandolo in maniera particolare che potremo approfondire. Vi è negli originali la forma YAH per indicare Dio nella forma di lode (ALLELU  YAH)
    Chiedo:
    Gli sforzi fatti dai tdg per cercare in altre fonti, diversi dagli originali, la giustificazione per introdurre arbitrariamente il termine erroneo "Geova", tradisce in realtà il Sacro Testo. Si critica da una parte la letteratura extra biblica, però poi se fa comodo per sostenere le proprie tesi lo si tira in ballo.

    Quindi, o si accetta la tradizione letteraria patristica accreditata, e allora possiamo discuterne, o non la si accetta, e allora non si deve farvi ricorso in nessuna occasione per coerenza.

    Detto questo, che resta comunque un principio a cui ritengo che non ci si possa discostare, mi piacerebbe comunque sapere a quali scritti si fa riferimento quando dici:  "ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei".

    Con affetto

  • OFFLINE
    jwfelix
    Post: 169
    Registrato il: 03/08/2006
    Utente Junior
    00 17/01/2010 23:49
    Re:

    Rispondo,

    Non vi è traccia nei testi originali del tretragramma,



    In quelli del NT ritrovati sino ad ora


    nè da tali testi risulta che Gesù abbia mai usato il Tetragramma.



    Lo ha senza dubbio usato nelle citazioni dell'AT o quando lesse Isaia e in altre occasioni.


    Ha invece usato in diverse occasione il verbo IO SONO per indicare se stesso usandolo in maniera particolare che potremo approfondire.



    Non ho il tempo di approfondire.
    Il verbo IO SONO non è usato in maniera particolare.


    Vi è negli originali la forma YAH per indicare Dio nella forma di lode (ALLELU YAH)



    Allora vedi che c'è il nome di Dio nel NT?


    Chiedo:
    Gli sforzi fatti dai tdg per cercare in altre fonti, diversi dagli originali, la giustificazione per introdurre arbitrariamente il termine erroneo "Geova", tradisce in realtà il Sacro Testo. Si critica da una parte la letteratura extra biblica, però poi se fa comodo per sostenere le proprie tesi lo si tira in ballo.



    Se il nome lo troviamo vuol dire che era usato


    Quindi, o si accetta la tradizione letteraria patristica accreditata, e allora possiamo discuterne, o non la si accetta, e allora non si deve farvi ricorso in nessuna occasione per coerenza.



    Prima di rispondere alla tua domanda vorrei sapere se sei evangelico o cattolico.


    Detto questo, che resta comunque un principio a cui ritengo che non ci si possa discostare, mi piacerebbe comunque sapere a quali scritti si fa riferimento quando dici: "ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei".



    Spiacente ma questo non l'ho scritto io.
    Devi chiedere al prof. Max Woernhard.

    [SM=g7073]



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    amadeus.
    Post: 2
    Registrato il: 26/12/2009
    Utente Junior
    00 19/01/2010 16:01

    Caro jwfelix,

    Il testo in neretto è mio, quello in blu è tuo

    Non vi è traccia nei testi originali del tretragramma,

    In quelli del NT ritrovati sino ad ora

    Questo equivale ad una conferma che non vi è traccia del Tetragramma nei Testi Sacri del Nuovo Testamento.

    Quelli cioè a cui tutte le confessioni cristiane devono fare riferimento per basare dottrine, insegnamenti, credi, ecc.


    -------------------------------------------------------------

    nè da tali testi risulta che Gesù abbia mai usato il Tetragramma.

    Lo ha senza dubbio usato nelle citazioni dell'AT o quando lesse Isaia e in altre occasioni.
    Questo non lo puoi dimostrare, dal momento che i testi del Nuovo Testamento che per divina provvidenza sono giunti a noi, non riportano mai il Tetragramma, neanche quando vi sono le citazioni del VT. Tutti gli scritti del Nuovo T. riportano sempre Kyrios al posto del Tetragramma. E quindi le traduzioni fatte sugli originali dovevano per forza riportare Signore, in ossequio al Testo sacro.

    --------------------------------------------------

    Ha invece usato in diverse occasione il verbo IO SONO per indicare se stesso usandolo in maniera particolare che potremo approfondire.


    Non ho il tempo di approfondire.
    Il verbo IO SONO non è usato in maniera particolare.

    Ti faccio solo un esempio:

    Giovanni 8:24

    24. Perciò vi ho detto che voi morrete ne' vostri peccati, perchè, se voi non credete che IO SONO, voi morrete nel vostri peccati.

    Questo versetto contiene al tempo stesso la conclusione derivata dal contrasto di Giovanni 8,23, e la giustificazione della sentenza minacciata in Giovanni 8,21. Siccome siete "da basso", "da questo mondo",  ricusate di ricevermi come l'Iddio vivente, e chiunque rifiuta di ricevermi deve morire nei suoi peccati, poiché non vi è salute che per mezzo mio. Il fatto più saliente in questo versetto è l'espressione di cui il Signore fa uso per indicare l'oggetto della fede: "Se voi non credete ch'io sono". Egli si dà il gran nome Io SONO, che ogni Israelita ben conosceva, il nome di Dio. Il Signore fa spesso uso di questa espressione: "Io sono", in senso enfatico, intendendola chiaramente di quella esistenza continua ed immutabile, che può venir posseduta solo da chi è divino. Così fa in questo passo, come pure in Giovanni 8,28,58; 12,19; 18,5. "Mediante le parole Io sono, egli si fa conoscere come la sorgente della vita, della luce e della forza, si presenta come la invisibile maestà di Dio, e come unendo nella sua persona, in virtù dell'essere suo essenziale, il visibile e l'invisibile, il finito e l'infinito" (Westcott).

    Vi sarebbero altri versetti da analizzare ma per ora mi fermo, ricordando solo che quando lo cercavano per catturarlo, al solo pronunciare di Gesù: IO SONO, tutti caddero a terra.

    --------------------------

    Vi è negli originali la forma YAH per indicare Dio nella forma di lode (ALLELU YAH)

    Allora vedi che c'è il nome di Dio nel NT?

    Non è però un Tetragramma, è una abbreviazione di esso e si può vedere bene che la radice del Nome di Dio. E viene fedelmente riportato sempre e solo là dove si trova negli originali, non collocandolo dove non si trova.

    Veniva pronunciato YAH, abbreviativo di YAHWE e non di Geova, che è una vocalizzazione storpiata del Nome sacro. Tanti nomi ebraici iniziano o terminano con le vocali "IA" come Elia, Isaia, Geremia, Giosia, Yacobbe...ecc, a ulteriore riprova che il nome sacro aveva questa vocalizzazione iniziale, e non GEO...che non esiste nè nel VT nè nel NT

    ---------------------------------------------

    Chiedo:
    Gli sforzi fatti dai tdg per cercare in altre fonti, diversi dagli originali, la giustificazione per introdurre arbitrariamente il termine erroneo "Geova", tradisce in realtà il Sacro Testo. Si critica da una parte la letteratura extra biblica, però poi se fa comodo per sostenere le proprie tesi lo si tira in ballo.

    Se il nome lo troviamo vuol dire che era usato
    Ti ho chiesto dove lo troviamo, in quale testo della Scrittura o della Patristica. A me non risulta.

    -----------------------------------

    Quindi, o si accetta la tradizione letteraria patristica accreditata, e allora possiamo discuterne, o non la si accetta, e allora non si deve farvi ricorso in nessuna occasione per coerenza.

    Prima di rispondere alla tua domanda vorrei sapere se sei evangelico o cattolico.
    In una discussione, devono valere i documenti probanti di quello che si asserisce e non il credo di appartenenza. In ogni caso sono cattolico, anche se questo non ha importanza, ora, ai fini della nostra discussione.

    Ti sembra logico apportare variazioni agli originali della Scrittura sulla base di fonti extrabibliche a cui non si intende dare alcun valore? Oltretutto avvalendosi della buona fama dei padri cristiani per far dire loro delle cose che non si è neppure in grado di dimostrare che abbiano veramente detto?

    ------------------------------

    Detto questo, che resta comunque un principio a cui ritengo che non ci si possa discostare, mi piacerebbe comunque sapere a quali scritti si fa riferimento quando dici: "ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei".


    Spiacente ma questo non l'ho scritto io, Devi chiedere al prof. Max Woernhard.

    Il testo lo hai postato tu e quindi chiedo a te di rispondere alle mie obiezioni su quel testo.
    Non conosco nessun Max W.
    Fino a quando non si è in grado di portare tutta la documentazione probatoria, con tanto di riferimenti e contesto degli scritti patristici da cui sono tratti, tradotti ALLA LETTERA, ritengo che l'affermazione di Woernhard, sia da ritenere errata o che voglia indurre in errore.

    Con stima

    [Modificato da amadeus. 19/01/2010 16:14]
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    jwfelix
    Post: 170
    Registrato il: 03/08/2006
    Utente Junior
    00 22/01/2010 18:16


    Caro jwfelix, Il testo in neretto è mio, quello in blu è tuo Non vi è traccia nei testi originali del tretragramma,

    In quelli del NT ritrovati sino ad ora

    Questo equivale ad una conferma che non vi è traccia del Tetragramma nei Testi Sacri del Nuovo Testamento. Quelli cioè a cui tutte le confessioni cristiane devono fare riferimento per basare dottrine, insegnamenti, credi, ecc.


     


    Questo non conferma niente.

    Siamo al 50%



    nè da tali testi risulta che Gesù abbia mai usato il Tetragramma.

    Lo ha senza dubbio usato nelle citazioni dell'AT o quando lesse Isaia e in altre occasioni.

    Questo non lo puoi dimostrare, dal momento che i testi del Nuovo Testamento che per divina provvidenza sono giunti a noi, non riportano mai il Tetragramma, neanche quando vi sono le citazioni del VT. Tutti gli scritti del Nuovo T. riportano sempre Kyrios al posto del Tetragramma. E quindi le traduzioni fatte sugli originali dovevano per forza riportare Signore, in ossequio al Testo sacro.



    Nemmeno tu puoi dimostrare il contrario, anzi, il nome lo ritroviamo nella parola AlleluIAH



    Ha invece usato in diverse occasione il verbo IO SONO per indicare se stesso usandolo in maniera particolare che potremo approfondire. Non ho il tempo di approfondire.

    Il verbo IO SONO non è usato in maniera particolare.

    Ti faccio solo un esempio: Giovanni 8:24 24. Perciò vi ho detto che voi morrete ne' vostri peccati, perchè, se voi non credete che IO SONO, voi morrete nel vostri peccati. Questo versetto contiene al tempo stesso la conclusione derivata dal contrasto di Giovanni 8,23, e la giustificazione della sentenza minacciata in Giovanni 8,21. Siccome siete "da basso", "da questo mondo", ricusate di ricevermi come l'Iddio vivente, e chiunque rifiuta di ricevermi deve morire nei suoi peccati, poiché non vi è salute che per mezzo mio. Il fatto più saliente in questo versetto è l'espressione di cui il Signore fa uso per indicare l'oggetto della fede: "Se voi non credete ch'io sono". Egli si dà il gran nome Io SONO, che ogni Israelita ben conosceva, il nome di Dio. Il Signore fa spesso uso di questa espressione: "Io sono", in senso enfatico, intendendola chiaramente di quella esistenza continua ed immutabile, che può venir posseduta solo da chi è divino. Così fa in questo passo, come pure in Giovanni 8,28,58; 12,19; 18,5. "Mediante le parole Io sono, egli si fa conoscere come la sorgente della vita, della luce e della forza, si presenta come la invisibile maestà di Dio, e come unendo nella sua persona, in virtù dell'essere suo essenziale, il visibile e l'invisibile, il finito e l'infinito" (Westcott). Vi sarebbero altri versetti da analizzare ma per ora mi fermo, ricordando solo che quando lo cercavano per catturarlo, al solo pronunciare di Gesù: IO SONO, tutti caddero a terra.



    Giovanni 8:24???  [SM=g7059]E cosa dimostrerebbe?

     

    Qual è l'esatta traduzione in questi due passi delle parole "Io sono"? Stava Gesù autoidentificandosi con Dio, l'"Io Sono" di Esodo 3:14? 

    No, Gesù non stava dicendo di essere Dio. Come dobbiamo intendere allora l'uso di "ego eimi" nel verso 24 e 28? Qualcuno ha tradotto queste frasi con "Io sono" o "IO SONO" per poter attribuire a Gesù il nome di Dio. Ma questo è un errore, infatti il predicato è sottinteso nel contesto biblico e può essere "il Messia", "il Cristo" o "il Figlio di Dio". Infatti quando Gesù chiese: "Ma voi, chi dite che io sia?", Pietro risponde: "Tu sei il cristo, il Figlio dell'Iddio vivente", no "il Dio vivente". (Matteo 16:18) Che sia così lo si può vedere da alcune traduzioni bibliche che riporto di seguito.

    Giovanni 8:24

    Perciò vi ho detto: Morirete nei vostri peccati. Poiché se non credete che sono io, morirete nei vostri peccati" (TNM)

    chi sono io                CON                          

    che sono io   RI 

    che sono io (il Cristo)                                 LU 

    che io sono il Messia                                  EP'66 

    che io sono il Messia, il Figlio di Dio        LB 

    che io sono l'inviato di Dio                         DM 

     

    Giovanni 8:28

     

    Perciò Gesù disse: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che sono io, e che non faccio nulla di mia propria iniziativa; ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. (TNM)

    chi sono io                CON                          

    che sono io   PIB

    che son io (il Cristo)                                   LU

    che sono io l'inviato di Dio             DM

    che io sono il Figlio di Dio              EP'66

    che io sono il Messia                      Una Parola una Vita

     

    Sì, secondo questi traduttori, tutti "trinitari", nei versetti 24 e 28 il predicato è sottinteso, e sta per "il Cristo", "il Messia", "il Figlio di Dio" o "l'inviato di Dio". Niente fa pensare a un'identificazione col nome di Dio.


     

    Per GIOVANNI 19:6 La versione TILC rende il passo con le seguenti parole: "fecero un passo indietro e caddero per terra". In pratica, "questo senso di sorpresa li fece indietreggiare di qualche passo; ma in tale movimento non controllato si intralciarono a vicenda e caddero per terra". (I quattro Vangeli tradotti e commentati da Benedetto Prete (1957 BUR, Rizzoli Editore) © 2005 RCS Libri) "Non è necessario credere che tutti siano caduti rovescioni a terra, ma almeno coloro, che stavano in prima fila". (PIB) Quindi questi studiosi lasciano intravedere la possibilità che queste persone caddero a terra, cioè cascarono o inciamparono, come conseguenza dell'essere andati indietro.

     

     


    Vi è negli originali la forma YAH per indicare Dio nella forma di lode (ALLELU YAH)

    Allora vedi che c'è il nome di Dio nel NT?

    Non è però un Tetragramma, è una abbreviazione di esso e si può vedere bene che la radice del Nome di Dio. E viene fedelmente riportato sempre e solo là dove si trova negli originali, non collocandolo dove non si trova. Veniva pronunciato YAH, abbreviativo di YAHWE e non di Geova, che è una vocalizzazione storpiata del Nome sacro. Tanti nomi ebraici iniziano o terminano con le vocali "IA" come Elia, Isaia, Geremia, Giosia, Yacobbe...ecc, a ulteriore riprova che il nome sacro aveva questa vocalizzazione iniziale, e non GEO...che non esiste nè nel VT nè nel NT


    Intanto quelli che porti tu sono FINALI

    Per Giacobbe mi dispiace deluderti, ma non ha niente a che fare con il nome di DIo

    (Genesi 25:26) ...E poi uscì suo fratello e la sua mano teneva il calcagno di Esaù; gli fu messo dunque nome Giacobbe....

    Nella Bibbia troviamo parecchi nomi che iniziano con "Ge" (Gesù), "Gio" (Gioab), "Ie" (Iesse), "Ieo" (Ieoadda), "Io" (Ioa) e "Jeho" (Jehoiachin) e che terminano con "ia" (Abdia), "va" (Alva), ecc.

     

    Inoltre, troviamo pure l'"abbreviazione jhw (Jahu), jw (Jo) e jh (Jah). Jahu si incontra alla fine dei nomi propri teofori…Jo o Jeho appare all'inizio di nomi propri teofori…Jah alla fine dei nomi propri teofori…". (Dizionario Biblico a cura di Herbert Haag (1963), pag. 528)

     

    GE

    GIOAB

    GIOELE

    GIONADAB

    GIONATAN

    GIOSAFAT

    GIOSUÈ

    GIOVANNI

    IESSE

    IESUA

    IEU     

    IEUCAL

    IEOADDA

    IEOADDIN

    IEOANAN

    IEOIADA

    IEOIARIB

    IEORAM

    IEOSABEAT

    IEOSEBA

    IOA

    IOACAZ

    IOANAN

    IOAS  

    IOCTAN

    IOGLI

    IOHA

    IOIACHIM

    IOIACHIN

    IOIADA

    OIARIB

    IORAM

    I

    IOSAFAT

    IOTAM

    IOZABAD

    IOZACAR

    IOZADAC

    Questi sono alcuni esempi per quanto riguarda la parte iniziale del nome di Dio. In questi si può benissimo vedere che nelle varie traduzioni la parte iniziale risulta essere "Ge", "Gio", "Ie", "", "Ieho", "Io", "Je", "Jeh", "Jeho", "Jo", "Ju", "Yeh", "Yeho" e "Yo", ma non c'è traccia alcuna di "Ia", "Iah", "Ja", "Jah", "Ya", "Yah", ecc. Questo dovrebbe far riflettere i sostenitori della pronuncia "Yahweh o simili". "Ia", "Iah", ecc. lo ritroviamo solo come parte finale nei nomi teofori.

     


    Chiedo: Gli sforzi fatti dai tdg per cercare in altre fonti, diversi dagli originali, la giustificazione per introdurre arbitrariamente il termine erroneo "Geova", tradisce in realtà il Sacro Testo. Si critica da una parte la letteratura extra biblica, però poi se fa comodo per sostenere le proprie tesi lo si tira in ballo.

    Se il nome lo troviamo vuol dire che era usato

    Ti ho chiesto dove lo troviamo, in quale testo della Scrittura o della Patristica. A me non risulta.


     

    Il prof. George Howard dichiara: "Quando la Settanta che la chiesa neotestamentaria usava e citava conteneva il nome divino in caratteri ebraici, gli scrittori del Nuovo Testamento inclusero senza dubbio il Tetragramma nelle loro citazioni". (Biblical Archaeology Review, marzo 1978, pagina 14) Nel Journal of Biblical Literature, aggiunge: "Dato che il Tetragramma era ancora scritto nelle copie della Bibbia greca che formavano le Scritture della chiesa primitiva, è ragionevole credere che gli scrittori del NT [Nuovo Testamento], citando la Scrittura, conservassero il Tetragramma nel testo biblico". (1977, volume 96, n. 1, pag. 77)


     

    Inoltre, verso il 245 E.V., il teologo Origene produsse la sua opera più famosa, l'Esapla, una riproduzione a sei colonne dell'Antico Testamento. Il prof. W. G. Waddell dice: "Nell'Esapla di Origene…le Versioni greche di Aquila, Simmaco e LXX [Settanta] tutte rappresentavano JHVH con %&%*; nella seconda colonna dell'Esapla il Tetragramma era scritto in caratteri ebraici". (The Journal of Theological Studies, Vol. XLV, luglio-ottobre 1944, pagg. 158, 159.)

    Verso la fine del IV secolo, il filologo Girolamo, traduttore della Vulgata latina, nel suo 'Prologus Galeatus' nella prefazione ai libri di Samuele e Malachia, dice: "Troviamo il nome divino di quattro lettere in certi volumi greci fino a questo giorno espresso con lettere antiche". Ciò indica che i cosiddetti "cristiani" che sostituirono il Tetragramma nelle copie della LXX non furono i diretti discepoli di Gesù, ma persone dei secoli successivi, una classe apostata.

     


    Quindi, o si accetta la tradizione letteraria patristica accreditata, e allora possiamo discuterne, o non la si accetta, e allora non si deve farvi ricorso in nessuna occasione per coerenza.

    Prima di rispondere alla tua domanda vorrei sapere se sei evangelico o cattolico.

    In una discussione, devono valere i documenti probanti di quello che si asserisce e non il credo di appartenenza. In ogni caso sono cattolico, anche se questo non ha importanza, ora, ai fini della nostra discussione. Ti sembra logico apportare variazioni agli originali della Scrittura sulla base di fonti extrabibliche a cui non si intende dare alcun valore? Oltretutto avvalendosi della buona fama dei padri cristiani per far dire loro delle cose che non si è neppure in grado di dimostrare che abbiano veramente detto?



    Fai come credi


    Detto questo, che resta comunque un principio a cui ritengo che non ci si possa discostare, mi piacerebbe comunque sapere a quali scritti si fa riferimento quando dici: "ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei".

    Spiacente ma questo non l'ho scritto io, Devi chiedere al prof. Max Woernhard.

    Il testo lo hai postato tu e quindi chiedo a te di rispondere alle mie obiezioni su quel testo. Non conosco nessun Max W. Fino a quando non si è in grado di portare tutta la documentazione probatoria, con tanto di riferimenti e contesto degli scritti patristici da cui sono tratti, tradotti ALLA LETTERA, ritengo che l'affermazione di Woernhard, sia da ritenere errata o che voglia indurre in errore. Con stima


    Spiacente ma questo non l'ho scritto io, Devi chiedere al prof. Max Woernhard.


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    amadeus.
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    Registrato il: 26/12/2009
    Utente Junior
    00 26/01/2010 22:59

    Caro jwfelix

    Tiriamo qualche somma del discorso.

    Intanto non hai portato un solo esempio di Nuovo Testamento nei testi originali che riporti il Tetragramma formato dalle quattro lettere YHWH.

    Poi citi Origene e Girolamo. Questi autori che tu hai accreditato per essere tanto attendibili da indurre la WT a MODIFICARE LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA introducendo un termine che non si trova negli originali, erano assertori convinti della Trinità. Dunque la WT li ritiene degli apostati. Ti sembra coerente che la WT attinga da essi una qualsiasi verità di fede, ancor più quando questo implica la corretta traduzione dei testi sacri?

    Questo implicherebbe riconoscere la Tradizione come elemento necessario per ricostruire la Bibbia. Ed è proprio questo che la CHiesa Cattolica ha sempre affermato. Dunque implicitamente riconosci una evidenza che la CHiesa ha sempre difeso. Infatti noi non avremmo i testi sacri che abbiamo se non per la testimonianza accreditante dei padri della Chiesa nè potremmo ricostruire la attendibilità di tutti i singoli libri biblici.

    Quindi il canone delle Scrittura è stato messo insieme dalla CHiesa sulla base della Tradizione. E questa operazione è durata 4 secoli. L'Apocalisse ad esempio non entrò nel canone se non alla fine di questo processo di riconoscimento. Quando cioè, secondo la tua espressione, la Chiesa era già "apostata". Rifletti bene su cosa leggi quando hai in mano le Scritture. Allora, o accettiamo che per provvidenza divina vi è stato un soggetto incaricato di effettuare il riconoscimento dei testi sacri con ciò che contiene, e che è pervenuto fino a noi nella forma in cui ci è stato trasmesso, oppure dobbiamo rassegnarci all'idea che tutto ciò che abbiamo delle Scritture è opinabile e frutto del capriccio di una chiesa decaduta. Trai onestamente le conseguenze.

    Per quanto riguarda l'Esapla di Origene da te portato in difesa della traduzione indebita del termine Kyros nel NT, devi sapere che esisteva un’unica copia dell’Esapla composta da circa 50 volumi che andò interamente perduta dopo la distruzione della biblioteca di Cesarea, avvenuta nel 653 d. C. per opera degli invasori arabi. Dell’opera non esistono quindi copie ma solo alcune testimonianze tardive di alcuni autori . Non abbiamo dunque neanche un elemento probante di quello che si vuole asserire ma solo ipotesi e ricostruzioni soggettive. Non si è nemmeno sicuri se le sei colonne fossero tutte in greco o tutte in ebraico o quali colonne nell'una e quali nell'altra lingua. Solo ipotesi.

    Sta di fatto che a tutt'oggi non abbiamo nessun testo originale che riporti il Tetragramma nel NT e neanche nelle copie pervenuteci.

    Si può fare dunque una traduzione sulla base di ipotesi, in assenza di testimonianze unanimi dei primi cristiani e delle espressioni che le prime Chiese usavano ? Evidentemente NO.

    Noi cristiani abbiamo ricevuto la forma YAH nel Nuovo Testamento incastonato nella espressione ALLELU YAH =Lodate YAH. Così lo declamiamo, così lo cantiamo, così lo glorifichiamo. Da sempre. Perchè così ci è stato trasmesso.

    Non c'è nulla da inventare. Dio non avrebbe permesso che si oscurasse un termine nel Nuovo Testamento se voleva farlo pervenire a noi. E' chiaro invece che Yah, che non è il tetragramma, che non è Geova, è la forma che Egli ci ha fatto pervenire e da 2000 anni viene usato, come espressione di lode e di esaltazione non solo del Padre ma anche del Figlio, che può essere vero Figlio solo se della natura del Padre, altrimenti sarebbe figlio solo metaforicamente e non di fatto. Ma il Vangelo afferma: la Parola era Dio.
    Ci sarebbero ancora tante cose da rispondere alle tue affermazioni. Ma temo di allargare troppo l'argomento. Per ora quindi ti lascio riflettere su quanto detto fin qui. Nella speranza che voglia sinceramente convenire che ciò che deve diventare operativo deve essere provato e documentato.

    Distintamente

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    giacomodo
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    Registrato il: 04/08/2010
    Utente Junior
    00 04/08/2010 17:20
    non sono un esperto
    Premetto di non esserlo, ma vorrei far notare sommessamente che su wikipedia vi è una intra pagina inerente al argomento traduzione del nome divino sè siete cosi interessati all'argomento la pagina dovrebbe essere questa:
    it.wikipedia.org/wiki/Tetragramma_bibbilico .
    Vorrei prorre una semplice domanda sè come dice un utente il nome non viene riportato nelle scritture greche come si sarebbe avverata la frase di Gesù "ho fatto conoscere il tuo nome..."? quale nome mi chiedo sommessamente .
    Forse qualcuno dimetica che i primi discepoli e Gesù erano tutti ebrei e che Gesù stesso disse " io sono venuto ad adempiere la legge non a distruggerla" sè come ho letto nelle scritture ebraiche il teragramma era riportato avrebbe Gesù e i suoi disceboli imitato gli ebrei che evitando di usarlo?
    Io non ero presente..come la maggioranza di noi, ma leggendo Gesù smascherò gli scribi e farisei per i loro insengamenti avrebbe mai imitato certi personaggi? e i suoi dicepoli ? a posteri l'ardua sentenza
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    Ulderico72
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    Registrato il: 29/06/2010
    Utente Junior
    00 09/08/2010 17:56
    Re:
    [POSTQUOTE][QUOTE:100808208=amadeus., 1/26/2010 10:59 PM]Apocalisse ad esempio non entrò nel canone se non alla fine di questo processo di riconoscimento. Quando cioè, secondo la tua espressione, la Chiesa era già 'apostata'. Rifletti bene su cosa leggi quando hai in mano le Scritture. Allora, o accettiamo che per provvidenza divina vi è stato un soggetto incaricato di effettuare il riconoscimento dei testi sacri con ciò che contiene, e che è pervenuto fino a noi nella forma in cui ci è stato trasmesso, oppure dobbiamo rassegnarci all'idea che tutto ciò che abbiamo delle Scritture è opinabile e frutto del capriccio di una chiesa decaduta. Trai onestamente le conseguenze.[/QUOTE][/POSTQUOTE]

    Jwfelix, sono passati quasi 7 mesi da questo messaggio, puoi per favore scrivere qui le tue riflessioni in merito a quanto sopra?

    Grazie.
    Ulderico72