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Il Dizionario Enciclopedico Italiano di G. Treccani (1955-1961) dichiara: “Si riconosce ormai universalmente che una festa della natività di Gesù Cristo è ignota ai Padri dei primi tre secoli e che manca una tradizione autorevole circa la data della sua nascita . . . Nella scelta del 25 dic. come giorno del Natale del Salvatore ebbe certo molta influenza il calendario civile romano che dalla fine del sec. 3° celebrava in quel giorno il solstizio invernale e il natale del ‘sole invitto’ (Dies natalis invicti solis) . . . Tra le celebrazioni domestiche e popolari vanno ricordati il ceppo, i fuochi e i falò (sopravvivenze di quelli accesi in antico per il solstizio) . . . l’albero di N. (anch’esso sopravvivenza di riti agrarî)”. — Vol. VIII, p. 242.



Luca 22:17 E avendo preso un calice, rese grazie e disse: Prendete questo e distribuitelo fra voi;
Luca 22:18 perché io vi dico che oramai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio.
Luca 22:19 Poi, avendo preso del pane, rese grazie e lo ruppe e lo diede loro, dicendo: Questo è il mio corpo il quale è dato per voi: fate questo in memoria di me.
Luca 22:20 Parimente ancora, dopo aver cenato, dette loro il calice dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, il quale è sparso per voi.
Non disse Gesù di fare questo?