00 13/12/2007 22:57
Caro Asaf,


Ma la Bibbia non ci parla di due dii!



Nelle scritture il termine "dio" ('elohim/theos) si applica tranquillamente ad esseri che non erano "Dio" in senso trascendente.

Ad esempio in Esodo per due volte viene detto che Mosè era "Dio per faraone" in quanto rappresentava Dio in quella circostanza. In Esodo 22 giudici erano detti "dio" per lo stesso motivo, si andava davanti a "dio" perchè il giudice in quel momento rappresentava Dio. Nessun si è mai sognato di identificare questi rappresentanti divini con il Dio Onnipotente.

Gli angeli sono detti 'elohim (dio/dei) ed anche "figli di Dio" in molti passi, in quanto messaggeri e rappresentanti divini. Così anche l'angelo di YHWH talvolta è chiamato solo YHWH, in quanto rappresentante divino, ma naturalmente nessuno li ha mai identificati con il Dio Unico.

Anche il re è detto "dio" in Salmo 97, poi è citato nelle lettera agli Ebrei 1. Anche in questo caso il termine indica unicamente la posiozione di rappresentante divino (il re sedeva sul trono di Dio e dunque ne rappresentava la sovranità ed autorità sulla terra) e non in quanto essere divinizzato.

Profeticamente anche il re messianico è detto "dio potente" senza per questo pensare che Isaia intendesse attribuire al re la stessa "divinità" (o la stessa natura divina) di Geova. Era certo "divino" ma in senso diverso, in quanto rappresentante di Dio e sua emanazione. Per cui, come vedi, non è affatto estraneo al linguaggio biblico riferirsi ad essere che in qualche misura rappresentavano Dio con il termine 'elohim, non era sentito o percepito come una forma di deriva politeistica.

Dobbiamo agggiungere che nella LXX si distingue YHWH da queste figure divine indicando il primo (al nominativo) con "ho theos" mentre le altre semplicemente con "theos", come nel I secolo farà anche Filone Alessandrino.

Shalom