barnabino, 20/12/2007 0.08:
A dire il vero sei tu che vuoi estrapolare quel passo dalla comune prassi apostolica, i vv. 9-10 e le lettere di Paolo mostrano che tale prassi se si applica anche alle eresie cristologiche si riferiva più in generala a tutte le deviazioni rispetto alla dottrina insegnata da Cristo.
Caro Barnabino stiamo discutendo sull’approccio storico-esegetico della 2Gv. e non puoi sviarne il concetto solo perché fa comodo a qualcuno applicare il "non-saluto".
I vs.7-11 hanno valenza gnostica, questo non lo dico solo io.
Non mi pare difficile capire cosa si intenda con andare "oltre all'insegnamento di Cristo": si tratta dell'insegnamento apostolico nel suo insieme, come è stato trasmesso nelle scritture. Secondo il Wesley si parla di chiunque trasgredisce a qualunque legge di Dio. il Gill dice "who passes over the rule and standard of doctrine, the word of God, and will not adhere to that, nor walk according to it".
Ok, ora siamo passati a i commentatori.
Leggi da sopra la nota del Wesley dice:
"molti seduttori sono entrati nel mondo, che non confessano che Gesù Cristo è venuto nella carne”.
Gill:
“Questi non furono gli ebrei, che hanno negato che Gesù era il Cristo, anche se essi non consentono che Cristo è venuto nella carne, ma questi sono stati alcuni che hanno il nome cristiano, e professano di credere in Gesù Cristo, ma non che egli E’ stato veramente incarnato, o ha assunto la natura umana, solo in apparenza”
citando poi Gv.1:1 per confutare (Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio).
Ancora parlando dei seduttori dice:
“Questo ha ricevuto dal Padre suo (Gesù),
e consegnato ai suoi apostoli, la dottrina sulla sua persona come il Figlio di Dio, e come vero Dio, e l'unione delle due nature, divina e umana, nella sua persona, e concernente il suo ufficio,... (segue una serie di titoli),
e sulla sua incarnazione".
Interessante anche quello che dice al riguardo Henry, Clark, Luzzi, o i più recenti Vouga, Zumstein...
Non vedo la pertinenza di questa osservazione. Il problema contingente di Ireneo era lo gnosticismo e lui nel II secolo applica a quel problema il passo di II Giovanni, ma questo non vuol dire che tale passo di debba applicare esclusivamente allo gnosticismo, come tu vorresti dimostrare, per qualche ragione che sinceramente mi sfugge.
Caro barnabino, come forma di mediazione sul corsivo “esclusivamente”, si dica che il passo in guisa esegetica è “principalmente”, eretico-cristologico nella forma del vs.7.
In questa maniera è inteso dalla Didachè, un documento scritto a ridosso del periodo apostolico.
Questo la dice lunga sul valore della tua disanima esegetica di questo passo.
Quanto hai detto:
“Clemente, la Didachè e Tertulliano non lo applicano alle eresie cristologiche gnostiche”
Mi facevi capire che Didachè non applica (2Gv.) alle eresie cristologiche.
Da qui la mia risposta: Didachè non menziona 2Gv., né lo può fare.