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Durata dei giorni creativi
Come altre cose travisate o fraintese, il primo capitolo di Genesi merita come minimo un esame obiettivo. Bisogna ricordare che il racconto di Genesi non fu scritto per spiegare il meccanismo della creazione. Piuttosto, tratta in maniera progressiva gli avvenimenti principali, descrivendo quali cose furono formate e in che ordine, come pure in quale intervallo di tempo, o giorno, ognuna è apparsa per la prima volta.
In Genesi 1:5 viene detto che Dio stesso divise il giorno in un periodo di tempo più corto, chiamando “Giorno” il solo periodo di luce.
Genesi capitolo 1 usa le espressioni “sera” e “mattina” con riferimento ai periodi creativi. Questo non indica necessariamente che fossero giorni di 24 ore. In certe lingue spesso ci si riferisce all'arco della vita di una persona come al suo “giorno”. Si usano espressioni come “al giorno di mio padre” o “al giorno di Shakespeare”. Questo “giorno” o arco di vita può essere suddiviso in periodi più brevi. Anche in italiano sono in uso espressioni metaforiche come “l'alba del secolo” o “il crepuscolo della vita”. Perciò l'uso dell'espressione 'sera e mattina' nel primo capitolo di Genesi non limita il significato della parola “giorno” a un letterale periodo di 24 ore.
“Giorno”, nella Bibbia, può includere estate e inverno, il passar delle stagioni. (Zaccaria 14:8)
Il “giorno della mietitura” dura molti giorni. (Proverbi 25:13)
Mille anni sono paragonati a un giorno. (Salmo 90:4; 2 Pietro 3:8, 10)
Il “Giorno del giudizio” abbraccia molti anni. (Matteo 10:15; 11:22-24)
Sembrerebbe ragionevole che, in modo simile, i “giorni” di Genesi possano aver abbracciato lunghi periodi di tempo.
E poi ricordiamoci un'altra cosa: se avessimo voluto narrare il racconto della creazione a un popolo di pastori e contadini con scarsa conoscenza scientifica quale linguaggio avremmo usato?
A me pare che il linguaggio usato da Mosè in Genesi sia semplice, comprensibile e allo stesso tempo preciso e in armonia con l'ordine della creazione della terra e degli esseri viventi riconosciuto in ambito scientifico.
Il geologo Wallace Pratt disse: “Se come geologo fossi chiamato a spiegare in breve i nostri moderni concetti sull'origine della terra e sullo sviluppo della vita su di essa a un popolo di semplici pastori, come le tribù alle quali era rivolto il libro della Genesi, difficilmente potrei fare di meglio che seguire piuttosto da vicino gran parte delle espressioni contenute nel primo capitolo della Genesi” (The Lamp, “The worlds of Wallace Pratt” di W. L. Coptorne, p. 14)
C'è un'altra cosa che taglia definitivamente la testa al toro, come si suol dire.
Nella lettera agli Ebrei nel capitolo 4 l'apostolo Paolo, parlando degli ebrei al tempo di Mosè, dice che non poterono entrare nel riposo di Dio, e dice che anche i cristiani, se si mostrano disubbidienti al loro Creatore, potrebbero non entrare nel riposo di Dio.
Da ciò che si legge in questo capitolo si capisce che il giorno di riposo di Dio (il settimo dei giorni di Genesi) continua ancora.
Ora se il giorno di riposo di Dio (rappresentato dal sabato imposto agli ebrei attraverso la Legge Mosaica) non è ancora terminato allora vuol dire che anche gli altri giorni di Genesi non erano periodi di 24 ore ma molto più lunghi.