00 10/02/2007 18:41

Degno di nota che Gesù aveva appena confermato che la testimonianza vera è quella resa da almeno “due persone”. Ed egli ammise di ‘non essere solo’ (Gv 8, 16), a prova del fatto che Gesù e il Padre, oltre ad essere due persone diverse e distinte l’una dall’altra, non possono essere lo stesso Dio, coeguale, coeterno e consustanziale, altrimenti il valore della testimonianza risulterebbe nullo, perché non sarebbero più ‘due persone’, ma ‘una’ sola, ‘lo stesso Dio’.


Perdonami la franchezza, amico Emmaus, ma denoto in questa affermazione una logica molto carente; intanto che Gesù ed il Padre siano persone diverse e distinte non mi sembra una puntualizzazione necessaria, poiché nessuno lo nega; in secondo luogo dimostri, come purtroppo quasi tutti quelli che vogliono negare la Trinità , di non conoscerne neanche le fondamenta. Il dogma della Trinità infatti prevede una sola Natura o Sostanza, ma in tre persone uguali (appunto nella sostanza), ma distinte.

A questo punto sarebbe curioso capire come mai Gesù non approfittò dell’occasione per parlare della ‘Trinità’, del suo essere uno con il Padre e con lo Spirito santo,


anche qui mi sembra che tu stia facendo delle affermazioni con stupefacente superficialità: innanzitutto Gesù non è venuto per spiegare com'era fatto Dio, ma per operare la salvezza. Per una sempre migliore comprensione di Dio ci ha garantito proprio l'assistenza dello Spirito, che ci avrebbe guidato alla Verità tutta intera. In secondo luogo, hai appena finito di scrivere che i Farisei ritenevano Gesù un impostore, che non gli riconoscevano alcuna autorità neanche come profeta, men che meno come Messia, e Gesù avrebbe dovuto affermare che in realtà Egli era addirittura il Verbo di Dio che si è fatto carne? Ma per piacere, cerca di trovare qualche argomentazione un minimo più plausibile; tra l’altro molte volte Gesù ha chiaramente affermato di essere una cosa sola con il Padre, ad esempio Gv. 10, 27-30.

Come mai Gesù si limitò a portare d’innanzi alla corte giudaica solo la testimonianza resa da se stesso e quella resa dal Padre? Perché non avvalorò ulteriormente la testimonianza, aggiungendo quella dello Spirito santo?


Gesù non era dinanzi ad una “corte giudaica”, ma stava insegnando nel Tempio, e fa riferimento alla legge che prevede che la testimonianza sia valida quando è fatta da due persone. “Nella vostra legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. (Gv.8,17), perciò la “sola” testimonianza del Padre è più che sufficiente. Ma tu dimentichi che Gesù non parla per far comprendere i Farisei, perché sa benissimo che non capiranno, parla per le pecore del suo ovile. Infatti dice anche:”Voi non conoscete né me, né il Padre. Se conosceste me conoscereste anche il Padre”.
Ed anche questa risposta, per chi vuole capire, è molto significativa del tipo di unità che esiste tra queste due Persone. Dimentichi anche che nel prosieguo dello stesso episodio, Gesù per ben due volte afferma “Io Sono”.

Piuttosto, analizzando il contesto, e per l’esattezza i versetti immediatamente dopo (1 Gv 5, 7-[SM=g27989], si nota che lo Spirito santo viene menzionato insieme all’acqua e al sangue, infatti si legge: “Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi”.
L’acqua e il sangue non sono ‘persone’, e la testimonianza che rendono, non è quella solitamente resa dalle persone. Il fatto stesso che lo Spirito venga menzionato insieme a queste due cose, rende evidente che lo Spirito non è una persona.


Una esegesi piuttosto discutibile: nessuna “cosa” rende testimonianza, il rendere testimonianza è una azione e può essere attribuita solo a chi ha una volontà. Perciò io suggerirei di invertire totalmente la lettura di questo passo, ed invece di attribuire allo Spirito la retrocessione a “cosa” consiglierei di rivalutare l’acqua ed il sangue, che non sono delle “cose”, ma delle rappresentazioni. A questo proposito ti consiglierei di leggere Gv. 3,5 e seguenti e Gv. 4, 1 e seguenti.
Sandro

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Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)