Combinazione ho trovato questo interessante post.
Come potete vedere se questo accade tra i TdG apriti cielo. Se lo fanno gli altri pazienza.
Questo è un argomento che, per certi versi, potrebbe definirsi leggero, ma non è così.
Gradirei conoscere soprattutto il punto di vista dei fratelli e delle sorelle ebree su certe questioni.
Da quando mi sono avvicinata alla realtà cristiana secondo una visione evangelica e non più cattolico-romana, ho notato che se da un lato viene predicata l'importanza della grazia rispetto alle opere, in alcune realtà, specie per quel che riguarda il ruolo della donna ci sono delle posizioni molto rigide. Tali posizioni vengono giustificate dicendo che riferiscono a dettami di D-o che non sono stati mai aboliti e che si riferiscono sia agli ebrei che ai gentili. Chiedo conferma agli osservanti ebrei. Poiché i cristiani sostengono che nessuna nuova legge è stata aggiunta con la venuta di Cristo, questi comandi sarebbero stati dettati da sempre da D-o o sarebbero riconducibili alla volontà di D-o.
1) La donna non può insegnare all'uomo e deve tacere nelle assemblee;
2) la donna non può indossare pantaloni e altri abiti portati anche dagli uomini, (e viceversa ma è più improbabile) in quanto proibito dal libro del Deuteronomio a proposito della possibile confusione tra uomo e donna;
3) La donna non può usare trucco, non può intrecciare i capelli o tingerli, non può indossare
gioielli.
4) Gli spettacoli, tipo cinema, teatro, ecc. sono da evitarsi del tutto, anche se non di contenuto scabroso o immorale sia per la donna che per l'uomo
5) E' immorale per l'uomo e per la donna andare al mare e mettere il costume da bagno che scopre ampie porzioni di corpo.
Non tutto il mondo cristiano evangelico fa queste affermazioni ma le ho riscontrate o lette tra alcuni credenti.
Che ne pensate? Si tratta di divieti in senso assoluto o vanno adeguati al buon senso e alla dignità umana?
Shalom
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