Il mistero dell'iniquità

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peraskov
00domenica 18 febbraio 2007 20:59

2,1 Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, 2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. 3 Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, 4 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.
5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? 6 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. 7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. 8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, 9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, 10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. 11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità


Credo che viviamo in tempi molto difficili, descritti molto bene nella Scrittura sopra riportata, tempi nei quali l’individualismo, che è il principale nemico della comunione predicata dal Cristo, sta prevalendo. Oggi vince il concetto di libertà privata, la presunzione che la giustizia e la libertà possano provenire dall’uomo stesso. Non dobbiamo spaventarci, perché tutto ciò è stato predetto, ma dobbiamo essere molto cauti ed attenti a non farci ingannare anche noi.
La mia riflessione tuttavia è diversa, vorrei entrare in un aspetto specifico, che ho vissuto e sto vivendo come esperienza personale e sul quale vorrei avere il vostro parere.
Da diversi anni ormai sono presente in vari forums, su argomenti di carattere religioso ed in ognuno ho vissuto l’esperienza di una Chiesa cattolica attaccata duramente, sulla sua storia, sulle sue scelte di fede, sulla sua presenza nella società, sulla sua teologia.
Niente di più naturale, rifletto.
C’è un aspetto, tuttavia, che mi ha sempre profondamente rattristato: in ognuno di questi attacchi (anche motivati, sia ben chiaro), la contrapposizione più “virulenta”, più sarcastica, più feroce, più totale, meno disposta al confronto ed al colloquio, è sempre rappresentata da qualche evangelico. Persino atei incalliti, agnostici e anticlericali di professione ogni tanto riconoscono alla CC anche dei meriti, niente invece da parte di questi evangelici; in qualsiasi discussione in atto in cui sia coinvolto un cattolico essi sono sempre dall’altra parte, indipendentemente da chi ci sia, anche quando l’altra parte nega perfino le loro stesse idee e convinzioni.
Non è il caso ovviamente di generalizzare, a fronte di due o tre forumisti di questo genere ce ne sono molti altri (sempre di estrazione evangelica), con i quali il dialogo invece è sereno e corretto, pur nel rispetto della propria identità.
Quello che mi rattrista è la consapevolezza che entrambi parliamo di Gesù Cristo e che ciò che ci unisce è infinitamente più grande e sostanziale di ciò che invece ci divide.
Ho sempre cercato, nei limiti del possibile, di ignorare le provocazioni, i sarcasmi, le battutine di questi soggetti, nella consapevolezza che la presenza di cristiani-contro finisce per svalutare e sminuire Cristo stesso e il suo messaggio; credo cioè che questo comportamento sia di scandalo verso chi è già maldisposto nei confronti di Cristo: “Voi sareste i cristiani? Quale messaggio credibile di pace e di amore vorreste portare se già tra di voi c’è guerra?”.
Ritengo che questo scandalo rappresenti una colpa gravissima per chi si dice cristiano e , per ritornare alla Scrittura citata, tanto più in questo periodo, nel quale la società moderna sta cercando di liberarsi di Cristo e di tutto ciò che suona anche vagamente come “Verità”, “responsabilità”, “impegno”, in un momento cioè in cui il mistero dell’iniquità è fortemente in atto ed occorre un Corpo di Cristo più unito che mai per rispondere con forza e con credibilità.
Voi che ne pensate?
ilcuorebatte1
00lunedì 19 febbraio 2007 13:06
Credo che la preghiera possa smuovere le montagne, e che Dio possa come anche nel passato ha continuato a fare suscitare dei "fabbricatori di pace", capaci di lenire le ferite e di guarirci dai ricordi del passato, ma soprattutto capaci di comunicare Dio usando il linguaggio che più comune a tutti.
Io sinceramente Sandro, vivo la tua stessa difficoltà, ma pur avvertendo che esiste questo livello, preferisco non farne a priori un problema confessionale, ma di persone, del loro modo di porsi, e di discutere, del loro modo di rispettare l'altrui persona, virtuale che fosse, ma comunque dietro c'è una persona. Ovviamente poi riconosco che esiste anche una problematica di natura confessionale, e inutile dirselo, vi sono delle verità di fede credute che in qualche modo negano quelle degli altri, e qui il frainteso, il limite nella discussione tra rispetto e prevaricazione e minimo, e suscettibile alle atrui percezioni... Riconosco che la mancanza di unità e di amore nel corpo di Cristo, indebolisce il messaggio del Vangelo, e limita anche la presenza operante dello spirito Santo.
R.Zola
00lunedì 12 marzo 2018 12:52
A me piace la storia, la mia fede è la storia, in base a quello che voi avete scritto, in quale periodo storico c'è stato mai un momento di pace e quando l'uomo non fu mai individualista?
La realtà è che non è mai cambiato nulla. Ieri come oggi
Green
00giovedì 18 agosto 2022 18:35
Credo che per gli evangelici il problema di fondo sia - fin dai tempi di Lutero e Calvino - l'autoritarismo e il dogmatismo dei vertici della Chiesa Cattolica. A mio parere l'unico modo per ricostruire una autentica unità di tutti i cristiani risiede in un radicale rinnovamento della Chiesa Cattolica, che consenta di tornare a vivere la fede di san Paolo e dei primi cristiani, una fede non basata sui precetti e sulla minaccia dell'inferno, ma sulla speranza della risurrezione e della vita eterna nel Regno di Dio, al quale Regno si accede per grazia mediante la fede in Cristo, non per le opere in se stesse. La Chiesa Cattolica, alla quale appartengo per la mia fede nella successione apostolica e nei Sacramenti, dovrebbe rinunciare a tutti i suoi averi per distribuirli ai bisognosi, rinunciare alla logica di potere, rinunciare al sacerdozio come professione retribuita, spogliarsi di ogni orpello, e vivere senza ipocrisie e pseudo sicurezze il mandato che il Signore ha affidato a San Pietro di pascere le sue pecore, ma non come privilegio ma unicamente come servizio del tutto disinteressato, soprattutto testimoniando che - a chi crede in lui con tutto il cuore - Cristo donerà, per grazia, la vita eterna nel suo Regno di gioia e pace senza fine.
Green
00sabato 17 settembre 2022 12:29
Radicale trasformazione della Chiesa Cattolica
Il mio commento di agosto era ovviamente paradossale. Quale cambiamento può esservi in una Chiesa con una storia siffatta alle spalle? E' obbiettivamente utopistico. E' vero che a Dio nulla è impossibile, ma è anche vero che il Signore non forza nessuno a vivere nella e per la Verità. Paradossalmente, pur rimanendo almeno per ora cattolico, sto prendendo in considerazione i Testimoni di Geova (nonostante i loro errori e le loro presunzioni su più di un tema), perché sostanzialmente si tengono separati dagli affari del mondo e hanno centrato la loro vita sul Regno di Cristo e di Dio. Onestamente ho ancora forti riserve sulla loro visione religiosa e credo ancora nella veridicità del sacramento eucaristico, ma sto comunque ponendo in discussione la mia fede per metterla alla prova di una Verità non soggetta a corruzione.

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