|
Vorrei proporre una riflessione a tutti coloro che frequentano questo forum; in questo periodo i testimoni di Geova stanno facendo una campagna di divulgazione di un volantino che pone una domanda molto interessante. “I morti possono tornare a vivere?”.
Come rispondereste? Certo, fare una domanda del genere oggi sembra un po’ fuori luogo ma se ci riflettiamo un momento ci rendiamo conto che, per chi ama la Bibbia e la ritiene la Parola di Dio, non è poi così strampalata come alcuni potrebbero pensare.
E allora cosa ne pensate? Soprattutto, cosa dice la Bibbia stessa sull’argomento?
Atti 24:15 dice: “…ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”.
Gesù stesso disse in un’occasione: “Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone a una risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili a una risurrezione di giudizio.” Giovanni 5:28,29
Anche l’apostolo Paolo nel capitolo 15 della prima lettera ai Corinti parla della risurrezione dei morti e della risurrezione di Gesù Cristo e ne parla come di una dottrina fondamentale; in altre parole Paolo sostiene che se non si ha fede nella avvenuta risurrezione di Cristo (per cui lui cita 500 testimoni oculari) e nella risurrezione dei morti è come se si rinnegasse tutto l’impianto della fede cristiana e quindi ciò facendo saremmo i più miserevoli degli uomini (citando le sue parole).
Se la Bibbia ne parla come di una cosa così importante, addirittura fondamentale, per la fede di un cristiano, ecco quindi il perché penso che parlarne non sia una perdita di tempo.
Questo porta però a chiedersi quale è la condizione dei morti realmente. Perché?
Ma perché se crediamo che alla morte le persone continuino a vivere come esseri spirituali parlare di risurrezione non ha senso: perché riportare in vita qualcuno che non è effettivamente morto ma che sarebbe vivo anche se in un’altra dimensione?
Non convenite che è privo di logica? Possiamo parlare di risurrezione quando a essere riportato in vita è chi non è vivo ma morto, che non esiste più se non nella memoria di Dio. Ma cosa dice la Parola di Dio? Ecclesiaste 9:5-10 (CEI) dice: “I vivi sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla; non c'è più salario per loro, perché il loro ricordo svanisce. Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole. Và, mangia con gioia il tuo pane, bevi il tuo vino con cuore lieto, perché Dio ha già gradito le tue opere. In ogni tempo le tue vesti siano bianche e il profumo non manchi sul tuo capo. Godi la vita con la sposa che ami per tutti i giorni della tua vita fugace, che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua sorte nella vita e nelle pene che soffri sotto il sole. Tutto ciò che trovi da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per andare.”
Questo perché gli esseri umani sono stati creati dalla terra per vivere sulla terra. Genesi 3:19 dice: “…perché sei polvere e in polvere tornerai.”
Non siamo entità spirituali che vivono in un corpo carnale. Siamo creature materiali, quindi nessuna parte di noi sopravvive alla morte. Genesi 2:7 dice: “Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.” Nuova versione riveduta 2006
“Un’anima [creatura che respira] vivente”: ebr. lenèfesh chaiyàh; gr. ψυχὴν ζω̃σαν (psychèn zòsan, “anima vivente”); lat. animam viventem.
In armonia con Ecclesiaste 9:5-10 sopra citata perciò quando moriamo, muoiono anche il nostro cervello e i nostri pensieri.
La morte, a quanto pare, non era prevista nei programmi di Dio quando creò l’essere umano ma fu solo la conseguenza della deliberata disubbidienza dei nostri antenati. Ma la Bibbia in Isaia 55:10, 11 dice: “Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l’ho mandata.” (Nuova versione riveduta 2006)
Perciò visto che il proposito di Dio era quello di far vivere l’essere umano che aveva creato sulla terra ne consegue che, essendo il creatore e l’Iddio onnipotente, non può non realizzare il suo proposito, anche perché ne va della sua reputazione come è evidente dalle parole di Isaia prima citate.
Ma perché possiamo credere che tutto ciò avverrà?
Innanzitutto Dio è colui che ha dato origine alla vita e quindi è perfettamente in grado di riportare in vita chi è morto.
In secondo luogo Dio ha risuscitato alcuni esseri umani nel passato: la Bibbia riporta otto casi di persone (uomini e donne, ragazzi e adulti) che furono riportati in vita sulla terra.
C’è poi da dire che Dio odia la morte, la considera un nemico come si legge in 1 Corinti 15:26. Dio desidera ardentemente risuscitare i morti e vederli di nuovo vivere sulla terra. (Giobbe 14:14,15)
La risurrezione dei morti ci rivela dunque l’amore e la benignità del nostro creatore.
Perché non riflettere su questo aspetto importante della fede cristiana?
Quali potranno essere i benefici dell’aver fede in tale provvedimento divino?
Buona riflessione!
|