Ciao Alex, ho letto ciò che hai scritto e sinceramente mi dispiace che tu non abbia ricevuto la dovuta attenzione alle tue domande. Leggo la Bibbia da tempo e posso dirti senza ombra di dubbio che di motivi per credere che sia la Parola di Dio ce ne sono tanti e che bisogna prendersi un po’ di tempo per conoscerli e quindi farsi un’idea più chiara della sua attendibilità.
Tanto per cominciare pur non essendo un testo di scienza, la Bibbia è scientificamente accurata. Per esempio, quando quasi tutti credevano che la terra fosse piatta, il profeta Isaia parlò del “circolo [ebraico: chugh, che qui ha il senso di “sfera”] della terra”. (Isaia 40:22) L’idea della sfericità della terra non fu largamente accettata che migliaia di anni dopo i giorni di Isaia. Inoltre Giobbe 26:7 — scritto più di 3.000 anni fa — afferma che Dio “sospende la terra sul nulla”. Un erudito biblico dice: “Come facesse Giobbe a conoscere la verità — dimostrata dall’astronomia — che la terra è sospesa nello spazio, è un problema di non facile soluzione per coloro che negano l’ispirazione della Sacra Scrittura”.
Arno Penzias (premio Nobel per la fisica nel 1978) disse a proposito dell’origine dell’universo:
“La mia tesi è che i migliori dati che abbiamo sono esattamente quelli che avrei potuto predire se non avessi avuto altro su cui basarmi che i cinque libri di Mosè, i Salmi, l’intera Bibbia”.
Anche lo stile in cui fu scritta la Bibbia rafforza la nostra fiducia in questo libro antichissimo. A differenza dei miti, gli avvenimenti menzionati nella Bibbia si ricollegano a personaggi e date specifiche. (1 Re 14:25; Isaia 36:1; Luca 3:1, 2) E mentre nell’antichità gli storici quasi sempre esageravano le vittorie dei loro sovrani e non ne rivelavano le sconfitte e gli errori, gli scrittori biblici erano imparziali e onesti, anche quando si trattava dei loro stessi peccati gravi. — Numeri 20:7-13; 2 Samuele 12:7-14; 24:10.
Le profezie adempiute forniscono la prova decisiva che la Bibbia è ispirata da Dio. La Bibbia contiene molte profezie che si sono adempiute nei minimi particolari. È ovvio che ciò non può essere attribuito a semplici uomini. Cosa c’è dunque dietro queste profezie? La Bibbia stessa dice che “la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”, o forza attiva di Dio. (2 Pietro 1:21) Considera alcuni esempi.
La caduta di Babilonia. Sia Isaia che Geremia predissero la caduta di Babilonia per opera dei medi e dei persiani. Va notato che la profezia di Isaia riguardante questo avvenimento fu messa per iscritto circa 200 anni prima che Babilonia venisse conquistata. I seguenti aspetti della profezia sono ora storicamente ben documentati: il prosciugamento dell’Eufrate, effettuato deviando le acque in un lago artificiale (Isaia 44:27; Geremia 50:38), l’incauta mancanza di vigilanza alle porte di Babilonia che davano sul fiume (Isaia 45:1) e la conquista da parte di un sovrano di nome Ciro. — Isaia 44:28.
L’ascesa e la caduta del “re di Grecia”. In una visione Daniele vide un capro abbattere un montone e rompergli le due corna. Poi si ruppe il grande corno del capro, e al suo posto crebbero quattro corna. (Daniele 8:1-8) Fu spiegato a Daniele: “Il montone che hai visto possedere le due corna rappresenta i re di Media e di Persia. E il capro peloso rappresenta il re di Grecia; e in quanto al grande corno che era fra i suoi occhi, rappresenta il primo re. Ed essendo quello stato rotto, così che quattro infine sorsero invece d’esso, dalla sua nazione sorgeranno quattro regni, ma non con la sua potenza”. (Daniele 8:20-22) In armonia con questa profezia, circa due secoli dopo, “il re di Grecia”, Alessandro Magno, abbatté l’impero medo-persiano rappresentato dal montone con due corna. Alessandro Magno morì nel 323 a.E.V. e quattro suoi generali presero infine il suo posto. Tuttavia nessuno dei successivi regni uguagliò in potenza l’impero di Alessandro.
La vita di Gesù Cristo. Le Scritture Ebraiche contengono decine di profezie adempiute con la nascita, il ministero, la morte e la risurrezione di Gesù. Per esempio, più di 700 anni prima Michea predisse che il Messia, o Cristo, sarebbe nato a Betleem. (Michea 5:2; Luca 2:4-7) Isaia, contemporaneo di Michea, predisse che il Messia sarebbe stato percosso e sputacchiato. (Isaia 50:6; Matteo 26:67) Con cinque secoli di anticipo Zaccaria profetizzò che il Messia sarebbe stato tradito per 30 pezzi d’argento. (Zaccaria 11:12; Matteo 26:15) Più di mille anni prima che si verificassero, Davide predisse particolari relativi alla morte di Gesù il Messia. (Salmo 22:7, 8, 18; Matteo 27:35, 39-43) E con circa cinque secoli di anticipo la profezia di Daniele rivelò quando sarebbe apparso il Messia e anche la durata del suo ministero e l’epoca della sua morte. (Daniele 9:24-27) Queste sono solo alcune delle profezie adempiutesi in Gesù Cristo.
Inoltre, nessun altro libro è stato stampato in tante copie e tradotto in tante lingue. Ora la Bibbia può essere letta, per intero o in parte, in più di 2.200 lingue diverse. L’American Bible Society riferisce che essa è ora accessibile quasi al 100 per cento della popolazione mondiale. Quale altro libro ha ricevuto una simile attenzione?
Una nota enciclopedia (The New Encyclopædia Britannica, 1987, Vol. 2, p. 194.) definisce la Bibbia “probabilmente la raccolta di libri più autorevole della storia umana”. Heinrich Heine, poeta tedesco del secolo scorso, confessò: “Devo la mia illuminazione a nient’altro che alla lettura di un libro . . . la Bibbia. È chiamata molto appropriatamente Sacre Scritture. Chi ha perso il suo Dio può riscoprirLo in questo libro” (The Book of Books: An Introduction, di Solomon Goldman, 1948, p. 219 ). Durante lo stesso secolo, il militante antischiavista William H. Seward dichiarò: “La speranza del progresso dell’uomo dipende interamente dall’influenza sempre maggiore che la Bibbia esercita” (The Book of Books: An Introduction, p. 222)
Abraham Lincoln, il 16° presidente degli Stati Uniti, definì la Bibbia “il miglior dono che Dio abbia mai fatto all’uomo . . . Se non fosse per essa non sapremmo distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato” (Federal Register, Vol. 48, n. 26, 7 febbraio 1983, p. 5527 ) Il giurista inglese Sir William Blackstone mise in rilievo l’influenza esercitata dalla Bibbia con queste parole: “Su questi due capisaldi, la legge della natura e la legge della rivelazione [la Bibbia], poggiano tutte le leggi umane, vale a dire che a nessuna legge umana si dovrebbe permettere di contrastare con esse” (Chadman’s Cyclopedia of Law, 1912, Vol. 1, pp. 86-91)
In più va rilevato che nel corso della storia nessun altro libro è stato oggetto di tanta rabbiosa opposizione e perfino di odio. Copie della Bibbia sono state bruciate a mucchi nelle pubbliche piazze, a partire dal Medioevo fino al XX secolo. E anche nei nostri giorni l’azione di leggere o diffondere la Bibbia è stata punita con ammende e imprigionamento. Nei secoli passati spesso questi “crimini” avevano come conseguenza la tortura e la morte.
Allo stesso tempo, la Bibbia ha ispirato devozione. Molti hanno perseverato nel leggerla nonostante la persecuzione implacabile come ad esempio William Tyndale, un inglese del XVI secolo educato a Oxford, che divenne uno stimato insegnante presso l’Università di Cambridge. Tyndale amava la Bibbia e venne ucciso barbaramente e poi bruciato sul rogo per aver tradotto parte della Bibbia nella lingua parlata dalla gente comune. Tyndale è solo una delle numerose persone che hanno sacrificato tutto per leggere la Bibbia o per renderla disponibile ad altri. Nessun altro libro ha infuso così grande coraggio in tanti uomini e donne comuni. Sotto questo aspetto la Bibbia è davvero impareggiabile.
La Bibbia è unica nel suo genere anche per l’asserzione fatta da molti dei suoi scrittori. Circa 40 uomini, fra cui re, pastori, pescatori, funzionari di stato, sacerdoti, almeno un generale e un medico, parteciparono alla stesura delle diverse parti della Bibbia. Ma ripetutamente gli scrittori fecero la stessa asserzione: che stavano scrivendo non i propri pensieri, ma quelli di Dio. (2 Samuele 23:2; Isaia 22:15; 2 Timoteo 3:16, 17).
In armonia con l’asserzione che è parola di Dio e non dell’uomo, la Bibbia contiene la risposta a domande cui solo Dio può rispondere. Spiega ad esempio perché i governi umani non sono stati in grado di portare pace durevole, come gli uomini possono provare la massima soddisfazione nella vita e cosa riserva il futuro alla terra e al genere umano su di essa. CHIUNQUE studi con sincerità la Bibbia non può non rimanere colpito dal fatto che essa, nonostante sia una raccolta di diversi libri, è un’opera uniforme. È uniforme in quanto, dal principio alla fine, incoraggia l’adorazione di un unico Dio le cui caratteristiche non cambiano mai, e tutti i suoi libri sviluppano un solo tema di somma importanza. Questa completa armonia è una vigorosa prova del fatto che la Bibbia è in realtà la Parola di Dio. Perché non considerare almeno la possibilità che la Bibbia sia la Parola di Dio e quindi l’unica in grado di dare risposte autorevoli?