...e dunque?...
Nasce spontanea un'altra domanda, viste le premesse di cui sopra:
" Ci stiamo trasformando a immagine e somiglianza di Cristo o siamo trasformati a immagine e somiglianza della comunità che frequentiamo?"
Per quello che mi riguarda la risposta è la seconda, ma la "drammaticità" (consentitemi e passatemi questo termine) delle "conseguenze" di questa "trasformazione" provo ad elencarle di seguito:
- il credente è chiamato a far suo "tutto" l'insegnamento che li viene impartito (qualunque esso sia)
- il credente che non accetta qualche punto di tale insegnamento è considerato come qualcuno che ancora non è stato illuminato da Dio
- il credente che non ha accettato tutto non è abile a svolgere una qualche mansione all'interno della comunità in quanto non illuminato e non sottomesso a Dio
- siffatto credente sarà approvato o disapprovato nel suo credo, con tutto quello che ne concerne, a seconda di chi si troverà di fronte
Pensiamo quanti pastori, conduttori ci sono nel mondo... sono tutti reputati da qualcuno come "chiamati da Dio", ognuno con la loro verità, ognuno con la loro dottrina, ognuno con il loro credo
Mi viene in questo momento in mente un punto che ho accennato al mio post precedente, vorrei brevemente chiarirlo... quando mi riferisco a far sì che sia Dio a muoversi dovunque due o tre sono riuniti nel suo nome:
- Dio parlava ai profeti
- Dio parlava con gli apostoli
- lo Spirito Santo ha ispirato le scritture
Io sono pienamente convinto che Dio può guidare, e sovvenire alla nostra debolezza, una riunione, un culto, un radunamento
Ma mi faccio anche un'altra domanda: "Non è che per caso stiamo seguendo una qualche tradizione, seppur intellettuale o dottrinale, a cui stiamo stretti per "paura" di rimettere in discussione una "verità" che ci è stata presentata?
Roberto
[Modificato da ROBY66__ 05/07/2008 16:36]