Stampa | Notifica email    
Autore

I cristiani del I secolo praticavano il battesimo dei bambini?

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2008 23:25
17/02/2008 13:43
Post: 9
Registrato il: 12/02/2008
Utente Junior
OFFLINE
Battesimo 2
PARTE SECONDA
ERRORI E VERITA'

In questa Seconda Parte prenderemo in esame alcuni testi biblici strumentalizzati dai tdG per dare parvenza di verità ai loro errori sul battesimo. Riporteremo prima l'errore e subito dopo la verità, seguendo fedelmente come guida la Parola di Dio
1 - L'errore. Il battesimo non lava i peccati.
Ebr. 9:22 " Se il sangue non è versato non ha luogo nessun perdono "
1 Pietro. 2:22 " Egli (Gesù) non commise peccato, nè fu trovato inganno nella sua bocca".
Mar. 1.-9 " Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano
Giov. 1:29 " li giorno dopo (Giovanni Battista) vide Gesù che veniva verso di lui, e disse: "Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!".
1 Piet. 2:24 " Egli (Gesù) stesso portò i nostri peccati nel proprio corpo, sul legno, onde morissimo ai peccati e vivessimo alla giustizia ".
Atti 22:16 " Alzati, battezzati e lava i tuoi peccati, invocando il suo nome ".

La verità:
a) Se il testo di Ebrei 9,22 si legge così com'è citato dai tdG, strappato cioè dal suo contesto, si potrebbe pensare che per la remissione dei peccati si debba versare il proprio sangue! Perciò è doveroso citarlo in modo più completo e soprattutto ricavare il vero significato dal contesto immediato, anzi di tutta la Bibbia.
In effetti, l'autore della Lettera agli Ebrei, nel contesto immediato dice che “(Cristo) una volta sola, nella pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso” (Ebrei 9,26). Altrove poi è precisato che “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola” (Efesini 5,25-26). L'allusione al battesimo è evidente (cf. Tito 3,3-7).
La Bibbia dunque dice chiaramente che il Sangue effuso da Cristo sulla, Croce rimette i peccati, cioè santifica i credenti (=la Chiesa). Ma la virtù o potenza purificatrice di quel sangue agisce mediante l'acqua del battesimo, che " non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo” (1 Pietro 3,21).
b) Questo chiaro insegnamento biblico fa capire anche l'esatto significato sia delle parole del Battista (Giovanni 1,29) sia quelle di Pietro (1 Pietro 2,24), citate e strumentalizzate dai tdG. La remissione dei peccati è un effetto della morte e risurrezione di Cristo, l'Agnello di Dio. Nessuno ha mai negato questo. Ma la virtù purificatrice e santificatrice di quella morte e risurrezione opera nel battesimo, che è “lavacro di rigenerazione” (Tito 3,5; cf. Romani 6,4-5; Efesini 5,25-26). Se non fosse così, perchè è chiamato lavacro? Poteva essere chiamato " giuramento ", "impegno ", " patto " e simili.
c) Citando 1 Pietro 2,22 e Marco 1,9 i geovisti ripetono il loro abituale e grossolano errore di equiparare il battesimo del Battista a quello istituito da Gesù per la remissione dei peccati. Il battesimo cristiano è superiore a quello amministrato da Giovanni come precisa lo stesso Battista (cf. Matteo 3,1 1) e come spiegherà sapientemente l'apostolo Paolo.
E' chiaro che Gesù, ricevendo il battesimo di Giovanni, non ebbe rimessi i peccati. Egli non aveva peccati (cf. 1 Pietro 2,22). E poi il battesimo di Giovanni era solo per la conversione (cf. Matteo 3,1 1). Ma da ciò non segue affatto che il battesimo cristiano non lava i peccati. 1 tdG falsificano la Parola di Dio.
d) Alla luce di tutti questi chiarimenti biblici non vi può essere dubbio sul significato delle parole di Anania a Saulo: “Alzati, battezzati e lava i tuoi peccati, invocando il suo nome” (Atti 22,16). Saulo aveva chiesto a Gesù: “Che devo fare, Signore?” (Atti 22,10). E Gesù non rispose: “Invoca il mio nome e i tuoi peccati saranno lavati!” No! Gesù apparve ad Anania, lo inviò da Saulo, il peccatore Saulo "fu subito battezzato " (Atti 9,18) e i suoi peccati furono lavati (Atti 22,16).
Certo è detto che Saulo invocò il nome del Signore. Ma non è detto che i peccati gli furono lavati solo in virtù di questa invocazione. Egli fu purificato “per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola” (Efesini 5,26).
2 - L'errore: “Il battesimo cristiano in acqua fa ottenere il perdono dei peccati?”
1 Giov. 1:7: "Se camminiamo nella luce come egli è nella luce ... il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato" (Non è dunque l'acqua dei battesimo a purificarci dal peccato, ma il sangue di Gesù).
Matt. 3;11: " lo (Giovanni Battista) ... vi battezzo con acqua a causa del vostro pentimento, ma colui che viene dopo di me (Gesù Cristo) è più forte di me e io non sono degno di levargli i sandali " (I versetti 5,6 come pure Atti 13:14, indicano che l'operato di Giovanni non era rivolto a tutti, ma ai soli giudei. Perchè? A motivo dei loro peccati contro il patto della Legge e per prepararli al Cristo).
Atti 2,38 " Pentitevi, e ciascuno di voi si battezzi nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati ". (Era il battesimo in sè a far ottenere il perdono? Riflettete: Queste parole furono rivolte ai giudei che condividevano la responsabilità della morte di Cristo (Vedi i vv. 22,23). li loro battesimo avrebbe indicato qualcosa. Che cosa? Che ora riponevano fede in Gesù quale Messia o Cristo. Solo facendo questo potevano ottenere il perdono dei peccati (Atti 4:12; 5, 30,3 1 ).

La verità:
a) Certamente l'apostolo Giovanni dice che “il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato”, ma non nega che questa purificazione avviene mediante l'acqua del battesimo. Questo glielo fanno dire i tdG, corrompendo la Bibbia. Per convincersene basta ricordare che Giovanni sapeva bene che il sangue di Gesù, purificandoci da ogni peccato, ci fa rinascere a nuova vita (cf. Giovanni 1,12). E sapeva pure perchè l'aveva appreso dalle labbra di Gesù che a questa nuova vita si " nasce d'acqua e da Spirito " (Giovanni 3,5). t sempre il sangue di Gesù che purifica, ma mediante il lavacro di generazione (cf. Tito 3,5). Perfetta sintonia tra Giovanni e Paolo.
b) Con riferimento a Matteo 3,1 1 non è affatto vero che l'operato di Giovanni il Battista era rivolto ai soli giudei. La Bibbia dice proprio il contrario. San Luca ci informa che interrogavano Giovanni anche alcuni soldati con chiari segni di pentimento e non è da escludere che anche questi furono battezza- ti " quando tutto il popolo fu battezzato " (cf. Luca 3,14.21). Inoltre Matteo scrive: “Accorrevano a lui (a Giovanni) da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano” (Matteo 3,5-6). San Luca parla di "folle" (cf. Luca 3,7.10). Chi ci autorizza a dire che erano tutti giudei? Non vi potevano essere anche molti proseliti", e molti residenti stranieri dato che la Palestina era sotto il governo di Roma?
A parte tutto questo, la questione che qui deve interessare non è se Giovanni predicava solo ai giudei o anche ad altri. La questione è se il battesimo cristiano lava i peccati. Si tratta perciò di una subdola deviazione geovista!
e) Identica subdola manovra per manipolare Atti 2,38. L'anonimo manovratore geovista ci invita a riflettere. Noi abbiamo riflettuto e siamo arrivati alle seguenti conclusioni:
- Come in Matteo 3,11 la questione non è se le parole di Pietro siano rivolte ai soli giudei o anche ad altri. La questione è se il battesimo lava i peccati. Siano rivolte ai soli giudei o anche ad altri le parole di Pietro sono un esplicito invito a battezzarsi per il perdono dei peccati: “Ciascuno di voi si battezzi nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati”. Il battesimo dunque è un mezzo, cioè un rito sacro (sacramento) che rimette i peccati.
- Certamente Pietro esige che Gesù sia riconosciuto come Messia, come unico Salvatore (cf. Atti 5,30-31), in cui soltanto c'è salvezza (cf. Atti 4,12).
Ma non dice affatto che solo riponendo fede in lui quale Messia si ottiene il perdono dei peccati. Se così fosse, a che scopo esortare a battezzarsi? La fede è necessaria come pure il pentimento. Ma il battesimo conferisce la salvezza, che ha come sorgente Gesù riconosciuto come Messia.
- E poi non è affatto vero che le parole di Pietro erano rivolte ai soli giudei che condividevano la responsabilità della morte di Cristo. A parte il fatto che a Gerusalemme ci potevano essere molti non giudei venuti per la festa della Pentecoste, che Pietro non poteva nè voleva escludere dall'annuncio della salvezza, dire che solo i giudei condividevano la responsabilità della morte di Cristo è una grossa eresia radicalmente contraria all'insegnamento biblico.
- Paolo, che predicava la stessa dottrina di Pietro e degli Apostoli (cf. 1 Corinzi 15,9-1 1), ribadisce con insistenza che la responsabilità della morte di Cristo è condivisa da tutti gli uomini: “Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture” (1 Corinzi 15,3). “Infatti, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per i nostri peccati nel tempo stabilito” (Romani 5,6) “Perchè tutti hanno peccato” (Romani 5, 12). E come Pietro, anche Paolo vede nel battesimo la rinascita a una vita nuova, cioè il perdono dei peccati e la caparra della nostra salvezza:
“Per mezzo dei battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui (Cristo) nella morte, perchè come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Romani 6,4).
Paolo rivolge le sue parole a giudei e non giudei (cf. Romani ce. 1,2,3); per lui giudei e non giudei condividono la responsabilità della morte di Cristo, tutti hanno bisogno della fede e dei battesimo per beneficiare del perdono dei peccati e della salvezza eterna (cf. Romani 6,5).
3 - L'errore: Il battesimo cristiano in acqua si compie per aspersione o per immersione completa?
Mar. 1:9,10: " Gesù ... fu battezzato ("immerso", Co, ED) da Giovanni nel (fiume) Giordano. E immediatamente, salendo fuori dall'acqua, vide separarsi i cieli. " Atti 8:38: "Entrambi scesero nell'acqua, sia Filippo che l'eunuco; e lo battezzò ("immerse", Co, ED)

La verità:
a) Citando Marco 1,9 i tdG ripetono ostinatamente lo stesso errore, di considerare cioè il battesimo di Giovanni come modello del battesimo cristiano. In realtà, la Bibbia afferma ripetutamente che si tratta di due battesimi diversi (cf. Matteo 3,1 1; Marco 1,8; Luca 3,16; Atti 19,4-6). Perciò il testo di Marco 1,9- 10 non ha nessun valore al fine di sapere come deve essere amministrato il battesimo cristiano. Non risuIta dal Nuovo Testamento che la vita della Chiesa primitiva fosse condizionata da quanto aveva detto e fatto il Battista (cf. Atti 19,1-7).
b) Il testo greco di Atti 8,38 dice " scesero nell'acqua ". Si può scendere nell'acqua anche se si tratta d'uno specchio d'acqua o di un piccolo ruscello. Questo dovette essere il caso di Filippo e dell'eunuco se si considera che la zona era deserta (cf. verso 26) ed è impossibile che ci sia stata una piscina o un fiume da poter essere immersi. Filippo dovette versare acqua sul capo dell'eunuco, stando tutti e due coi piedi nell'acqua.
c) Può darsi che nella Chiesa primitiva il battesimo fosse amministrato per immersione. Ma non c'è nessun comando divino a questo riguardo. Non risulta che si battezzassero in piscine pubbliche usate anche per scopi profani come fanno abitualmente i tdG.
Non essendoci nessuna norma divina, ci si può chiedere se nei casi di battesimi in massa non si sia seguito un rito diverso, cioè quello dell'aspersione. La stessa cosa si può pensare che avvenisse in circostanze straordinarie come fu quella del direttore dei carcere di Filippi, che assieme a tutta la sua famiglia furono battezzati subito, di notte, in casa (cf. Atti 16,33).
d) E' certo comunque che fin dai tempi apostolici il battesimo per aspersione era conosciuto e praticato come ci informa la Didachè:
“Quanto al battesimo, battezzate in questo modo: dopo aver premesso tutte queste cose, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nell'acqua viva. Se non avessi acqua viva, immergi in altra acqua; se non puoi nella fredda, immergi nella calda. Che se non avessi abbastanza nè dell'una nè dell'altra, versa tre volle sul capo l'acqua in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (VII, 1-3)”.
Si noti infine che il verbo greco baptìzein significa anche lavarsi, prendere abluzioni (cf. Luca 11,38), non necessariamente immegersi.
4 - L'errore: “Nel nome (riconoscere la Posizione, l'Autorità) del Padre”.
Matt. 28:19 “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre”.
Sal. 83:18 Tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l'altissimo su tutta la terra”.
2 Re 19:15 “O Geova ... tu solo sei il vero Dio di tutti i regni della terra. Tu stesso hai fatto i cieli e la terra”.
Sal. 36:9 “Perchè presso di te è la fonte della vita”. Isaia 33:32 “Poichè Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Datore di Statuti, Geova è il nostro Re, Egli stesso ci Salverà”.

La verità:
L'errore fondamentale dei geovisti, in questo caso consiste nel frantumare la formula di Matteo 28,15 L'evangelista Matteo, guidato dallo Spirito Santo ha scritto una sola volta l'espressione “nel nome di”, non l'ha ripetuta tre volte davanti al Padre e Figlio e allo Spirito Santo. Ciò facendo egli h voluto indicare in modo inequivocabile che il battesimo, opera divina, va attribuito, senza differenza sostanziale, alle Tre Persone Divine.
I geovisti distruggono ciò che dice la Bibbia, ripetono separatamente la formula “nel nome di davanti al Padre, davanti al Figlio e davanti ali Spirito Santo. In questo modo si aprono la via, senza che i meno accorti se ne avvedano, per affermare la differenza sostanziale fra le Tre Persone Divine, ossia per distruggere la divinità del Figlio e dello Spirito Santo.
Al contrario l'evangelista Matteo usa volutale una sola volta la formula “nel nome di” perchè si riconosciuta la stessa posizione divina al Padre, Figlio e allo Spirito Santo. Dopo una tale manovra truffaldina citano alcuni testi biblici per creare confusione e convincere astutamente che il loro Geova è al di sopra del Figlio tanto più dello “spirito santo.” Ma la Bibbia no dice così.
a) L'autore del Salmo 83, che scrisse secoli avanti la manifestazione dell'Emanuele, ossia di Dio-con-noi (cf. Matteo 1,23), doveva asserire che Jahve è l'Altissimo su tutta la terra. Ma dopo che il Verbo o Parola o, meglio, la Sapienza di Dio (greco Logos), Creatore di tutto ciò che esiste (cf. Giovanni 1,3), pose la sua tenda nell'uomo Gesù (cf. Giovanni 1,14; Esodo 25,8), gli autori ispirati del Nuovo Testamento potevano e dovevano attribuire la stessa posizione anche al Figlio. Esattamente come il Padre, anche il Figlio è “l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine” (Apocalisse 22,13; cf. 21,6; 1,8; Isaia 44,6; 48,12) 28.
b) Alla luce di queste precisazioni appare chiaro anche il testo di 2 Re 19,15. Ezechia, re di Giuda nel settimo secolo avanti-Cristo (721-693), invocando Jahve (non Geova), non sapeva che il Dio da lui invocato si sarebbe fatto conoscere nella sua ricchezza interiore come Padre, come Figlio e come Spirito Santo. “Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” ( Giovanni 1,18; cf. Ebrei 1,1-2). Appellarsi perciò alle parole di 2 Re 19,15 per dare solo al Padre la posizione divina equivale a distruggere tutto il Nuovo Testamento.
c) Per le stesse ragioni deve dirsi fuori posto la citazione del Salmo 36,9 “Presso di te è la fonte della vita”. Al salmista non era stato rivelato che la Vita si sarebbe fatta visibile in Colui che disse: “lo sono la Vita” (Giovanni 11,25; cf. 1 Giovanni 1,1- 2). Presso il Figlio dunque, al pari che presso il Padre, è la Fonte della Vita (Cf. Giovanni 7,37).
d) Anche il testo di Isaia 33,22 deve essere spiegato alla luce del Nuovo Testamento. E ancora Gesù che parla e dice: “li Padre non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio” (Giovanni 5,22). E ancora: “lo sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere” (Apocalisse 2,23; cf. Geremia 17,10; Salmo 62,13).
In effetti, fin dall'inizio del suo ministero Gesù insegnava “come uno che ha autorità” (Matteo 7,28; Marco 1,22) e usava la formula molto significativa “Fu detto ... ma io vi dico” (Matteo 5,21-38). Come il Padre anche il Figlio è " Datore di Statuti ".
5 - L'errore: “Nel nome (riconoscere la Posizione e l'Autorità del Figlio)”.
Matt. 28:19 “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome ... dei Figlio”.
Filip. 2:9-11 “Dio l'ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra d'ogni altro nome, onde nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è il Signore alla gloria di Dio Padre”.

Riv. 19:16 “Ha scritto un nome, Re dei re e Signore dei signori”.
Riv. 1:5 “Gesù Cristo 'il Testimone Fedele', li primogenito dai morti' e 'Governante dei re della terra'”.
Eb. 5:9,10 “Divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono responsabile di salvezza eterna, perchè è stato da Dio specificamente chiamato sommo sacerdote secondo la maniera di Melchisedec”.
1 Tim. 2:5 “Vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù”

La verità:
Nell'errore precedente i geovisti si sono sforzati di dimostrare che il Padre è superiore al Figlio. Ora cercano di convincere che il Figlio è inferiore al Padre. A tal fine ripetono, corrompendo la Bibbia, l'espressione “nel nome di” davanti al Figlio, e poi strumentalizzano settariamente alcuni testi biblici. La manovra continua!
Prima di analizzare i singoli testi diciamo che nel battesimo il Figlio esercita come il Padre il potere divino di rimettere i peccati. Perciò l'autore ispirato Matteo usa una sola volta la formula “nel nome di”.
Questo è talmente vero che nella Chiesa apostolica il battesimo era anche amministrato soltanto nel nome di Gesù (cf. Atti 2,28; 8,16; 10,48; 19,5). La formula trinitaria di Matteo 28,19 esplicita l'opera salvifica dell'unico Dio nei tre momenti della sua attuazione: nella sua origine (Padre), nella sua esecuzione (Figlio), nella sua continuità (Spirito Santo).
Veniamo ora ai singoli testi.
a) Filippesi 2,9-11. Dal contesto appare chiaro che san Paolo esorta i cristiani di Filippi a liberarsi dai sentimenti di orgoglio e di egoismo, invitando Gesù Cristo: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Filippesi 1,5). Non chiede loro di spogliarsi della propria natura, cosa del resto impossibile. La natura si può educare, non distruggere.
Per rendere efficace la sua esortazione san Paolo ricorda il comportamento di Gesù:
“Il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Filippesi 2,6-7).
Analizziamo accuratamente queste parole: “Pur essendo di natura divina”, oppure, traducendo letteralmente “essendo nella forma di Dio”. La parola forma (greco morfè) designa tutto ciò che la natura esige e manifesta, ossia gli attributi, le prerogative, i diritti. Cristo possedeva gli attributi, le prerogative, i diritti divini. Dunque va collocato allo stesso livello divino per natura.
Tuttavia “non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio”, oppure alla lettera “non considerò come una preda l'essere alla pari con Dio”.La natura divina o, uguaglianza con Dio era proprietà di Cristo, non cosa rubata. Cristo non poteva spogliarsi della natura divina. Ma pur rimanendo uguale a Dio in quanto a natura, rinunziò spontaneamente ad esser trattato conforme alla sua dignità divina. Volle presentarsi all'umanità in veste di uomo (cf. Giovanni 1,14) e subire l'umiliazione della morte di Croce (cf. Filippesi 2,7-8).
A motivo di questo spogliamento, cioè dell'opera redentiva dell'Emmanuele, (Dio-con-noi), il suo nome, ossia l'Uomo-Dio, deve essere adorato: la stessa natura umana è fatta partecipe della gloria e della adorazione:
“Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome; perchè nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (Filippesi 2,9-10).
Questo vuol dire che tutta l'opera di Cristo, il suo abbassamento e la sua esaltazione anche come uomo, altro non è che la manifestazione della bontà dell'unico Dio, che ha fatto conoscere il suo immenso amore per gli uomini nel Figlio sofferente e glorificato.
Questo Figlio, nella sua interezza, anche cioè nella sua umanità, ha diritto al titolo di Signore come Jahve (cf. Romani 10,9, Isaia 45,23) e alla stessa adorazione dovuta a Jahve (cf. Filippesi 2,1 1). Il Figlio non è inferiore al Padre in quanto a natura (forma-morfè) divina.
b) Contro l'uguaglianza del Figlio col Padre i tdG si appellano ad Apocalisse 19,16. In realtà, il titolo di “Re dei re e Signore dei signori” conferma questa uguaglianza. In Deuteronomio 10,17 Jahve è chiamato " il Signore dei signori " (cf. 1 Timoteo 6,15). Se l'autore ispirato dell'Apocalisse dà al Figlio lo stesso titolo, è evidente che lo colloca nella stessa posizione di Jahve.
c) Identico insegnamento in Apocalisse 1,5. Il Figlio è detto “Testimone fedele” in quanto è la Parola o Sapienza divina (cf. Giovanni 1, 1) presente nell'uomo Gesù (cf. Giovanni 10,38) per farei conoscere con assoluta garanzia di veridicità, la verità su Dio e il suo amore per noi.
E' detto “primogenito dei morti” perchè la sua umanità, ossia l'Uomo Gesù, in virtù della potenza divina, che è comune al Padre e al Figlio, ha vinto la morte con la sua risurrezione, primo fra tutti. Gli altri uomini saranno risuscitati a somiglianza dell'Uomo Gesù (cf. Filippesi 3,20-21).
E' detto “il principe dei re della terra” perchè l'Uomo-Dio, l'Emmanuele (cf. Matteo 1,23), distrutti i suoi nemici, riceverà il dominio universale come predetto da Daniele (7,14; cf. 1 Cor. 15,28). Come Jahve Egli è “il Re dei re e il Signore dei signori” (Deuteronomio 10,17).
d) In Ebrei 5,9-10 si parla del sacrificio di Cristo, in quanto uomo. L'Uomo Gesù fu insieme vittima e sacerdote alla maniera di Melchisedek, ossia per tutti, non solo per gli Ebrei. La morte sacrificale di Cristo non ha colpito la sua divinità, ma la sua umanità. In quanto Dio non poteva nè soffrire nè morire. Si è sacrificato in quanto uomo, senza nulla detrarre alla sua uguaglianza con Dio. Tanto è vero che l'autore della stessa Lettera agli Ebrei dice di Lui : “Il tuo trono, Dio, sta in eterno” (Ebrei 1,8).
e) Anche Timoteo 2,5 va riferito a Cristo in quanto uomo. In quanto tale il Cristo ha dato se stesso in riscatto per tutti, senza nulla sottrarre alla sua divinità o uguaglianza col Padre. Infatti, lo stesso Paolo chiama il Cristo “Figlio proprio di Dio” (Romani 8,32), nel quale “abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Colossesi 2,9).
6 - L'errore: “Nel nome (riconoscere la funzione, l'attività) dello spirito santo”.
Matt. 28:19 “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome ... dello spirito santo”.
Giov. 14:16,1 7 “lo pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia sempre con voi, lo spirito di verità”.
Efes. 6;1 7 “Accettate ... la spada dello spirito, cioè la Parola di Dio”.
2 Piet. 1:21 “La profezia non fu mai recata dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano spinti dallo spirito santo”.
1 Cor. 2:10 “Poichè a noi Dio le ha rivelate per mezzo del suo spirito, poichè lo spirito scruta tutte le cose, anche le cose profonde di Dio”.
Gioe. 2:28,29 “Verserò il mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie per certo profetizzeranno. In quanto ai vostri vecchi, sogneranno sogni. In quanto ai vostri giovani, vedranno visioni. E pure sui servi e sulle serve verserò in quei giorni il mio spirito”.
Gal. 5:22,23 Il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, longanimità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sè”.

La verità:
La prima cosa da notare è che i geovisti parlano di funzione, attività, dello " spirito santo ", scritto da loro sempre con lettera minuscola. E' una astuta manovra per negare sia la personalità dello Spirito Santo sia la sua uguaglianza con Dio". La Bibbia afferma sia la Divinità sia la personalità dello Spirito Santo.
a) Matteo 28,19. Ripetiamo ancora una volta che nella formula battesimale (Matteo 28,19) lo Spirito Santo dipende dalla stessa unica espressione “nel nome di” come il Padre e il Figlio. Il battesimo, dunque, opera divina, deve essere attribuito allo stesso titolo al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
In effetti, il battesimo comporta la remissione dei peccati (vedi sopra pp.12-15; 35-38). Ora solo Dio può rimettere i peccati (cf. Luca 5,21). Dunque anche lo Spirito Santo va collocato allo stesso livello divino del Padre e del Figlio.
Parimenti nella formula battesimale di Matteo 28,19 è affermata anche la personalità dello Spirito Santo. Infatti l'espressione “nel nome di” equivale a fare qualcosa in rappresentanza di qualcuno, cioè d'una persona. Inoltre “battezzare nel nome di” significa “consacrare a” oppure “mettere al servizio di”. Il battezzato si consacra o/e si mette al servizio del Padre e del Figlio che sono Persone. Poichè il battesimo è amministrato anche “nel nome dello” Spirito Santo, ne segue che il battezzato si consacra o/e si mette al servizio anche dello Spirito Santo, che come il Padre e il Figlio deve dirsi una Persona divina.
b) Giovanni 14,16-17. Qui non è negata l'uguaglianza delle tre Persone divine e neppure la personalità dello Spirito Santo. Infatti il verbo pregare esprime una domanda, ma non suppone in chi prega una inferiorità. In un governo triunvirale, cioè di tre persone (troika), come si ebbe nell'antica Roma, tutti e tre hanno la stessa autorità. Se uno dei tre prega un altro di fare una cosa, di compiere la propria funzione, non ne segue che si dichiara inferiore a lui.
Nel testo citato di Giovanni poco dopo Gesù dice che il Padre manderà lo Spirito Santo nel nome di lui (di Gesù), anzi che sarà lui stesso a mandarlo (Cf. Giovanni 14,26; 16,7). E' detto pure che lo Spirito Santo prenderà del suo (di Gesù) perchè tutto quello che il Padre possiede è suo (cf. Giovanni 16,14-15.
Che poi lo Spirito Santo sia una Persona è detto espressamente perchè chiamato paraclito (=avvocato, assistente, difensore). Anche Gesù infatti, che è certamente una persona, è detto nella Bibbia paraclito (cf. 1 Giovanni 2,1).
Pure Jahve è detto soccorritore (cf. Salmo 10,14).
c) In Efesini 6,17 l'apostolo non intende affatto ridurre lo Spirito Santo a una funzione impersonale e negargli la divinità. Al contrario, egli esorta i cristiani ad armarsi della spada dello Spirito, che è (spiega) la Parola di Dio. Chi parla è certamente una persona, e in questo caso una Persona Divina. E' Dio Spirito Santo che parla.
d) In 2 Pietro 1,21 i geovisti confondono tra Donatore e cosa donata. La profezia è un dono dello Spirito Santo, perciò i profeti parlano in nome di Dio perchè in essi vi era lo spirito profetico, ossia il dono profetico.
In altre parole, erano guidati o illuminati o ispirati da Dio-Spirito Santo.
Chi guida in una funzione divina qual'era quella dei profeti è una Persona divina, cioè lo Spirito Santo. Perciò la Bibbia è detta giustamente " Parola di Dio ".
e) L'idea fondamentale di 1 Corinzi 2,10-16 è che la predicazione dell'Apostolo Paolo ha la sua sorgente nello Spirito di Dio (vv. 10-11). Dunque altro è lo Spirito che rivela, altro ciò che Egli rivela, cioè la predicazione di Paolo, in contrasto con quella comunicata dagli uomini. Lo Spirito Santo scruta anche le profondità di Dio, cioè possiede la perfetta conoscenza dei segreti impenetrabili di Dio, e può comunicarli. Questo dimostra che lo Spirito Santo è consustanziale al Padre come lo spirito dell'uomo è consustanziale all'uomo.
f) Il testo di Gioele 2,28-29 si spiega alla luce di Atti 2,14-21. Quando Gesù preannuncia la discesa dello Spirito Santo (cf. Atti 1,8) distingue tra Spirito Santo e forza che Egli darà, distingue tra Datore e dono. Da Gioele perciò non si può dedurre affatto che lo Spirito Santo non sia una Persona.
g) E pure evidente che san Paolo in Galati 5,22- 23 parla di frutti o doni dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è una persona divina, sorgente e causa di quei frutti. Egli è il Datore, i frutti sono il dono. Questi possono perdersi o estinguersi (cf. 1 Tessalonicesi 5,19), ma non lo Spirito che li dà. Lo Spirito, Datore di quei doni, è la Potenza di Dio (cf. Luca 1,31), che mai si estingue.

PERCHE' BAGNARSI?
Lo chiamano battesimo, ma del battesimo cristiano, quello istituito da Gesù Cristo, non ha proprio nulla. In effetti, il bagno geovista non rimette i peccati. Questo è il grosso errore dei tdG circa il battesimo.
E allora, perchè bagnarsi?
Prima di rispondere a questa domanda vogliamo evidenziare, alla luce della Bibbia, la disastrosa conseguenza di questo errore geovista. Lo faremo analizzando alcuni testi di san Paolo ed esplicitando le verità in essi contenute.
1 - Nella Lettera ai Romani, capitolo 5, l'Apostolo si sofferma a considerare la condizione spirituale di tutti gli uomini, dell'intera umanità alla luce della redenzione operata da Cristo. “Infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo” (Romani 5,10).
Questa inimicizia con Dio ha come causa il peccato del primo uomo:
“A causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perchè tutti hanno peccato” (Romani 5,12).
Poco dopo insiste sullo stesso concetto:
“Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Romani 5,19).
Il pensiero di Paolo non sembra lasciar dubbi: il peccato di Adamo ha inflitto all'umanità una ferita mortale. Tutti nasciamo peccatori.
2 - Nella Lettera agli Efesini, capitolo 2, Paolo insegna la stessa verità, partendo dalla considerazione dei peccati personali. Per lui, sia i pagani sia i giudei, malgrado la Legge, si sono macchiati di gravissime colpe (cf. Romani 1, 18-32; 2,1-28). Questi peccati, al dire di Paolo, causano la morte, non tanto quella fisica, ma quella spirituale e morale:
“Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo ... Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere in Cristo” (Efesini 2,1.4).
La Chiesa Cattolica, in queste affermazioni di san Paolo vede due specie di peccato: uno chiamato originale, commesso all'origine dell'umanità, ma che si riverbera sull'intera umanità. L'altro è quello personale dovuto o alla trasgressione della Legge data da Dio per mezzo di Mosè (cf. Romani 2,17-19) o a quella scritta nel cuore di ogni uomo, nella sua coscienza (cf. Romani 1,18-32).
3 - Ma Paolo non si sofferma solo sulla parte negativa della condizione umana. Egli insiste soprattutto e gioiosamente sull'opera redentiva di Cristo.
“Come dunque per la colpa d'uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà la vita” (Romani 5,18).
E a quei di Efeso, come abbiamo già accennato, scrive con gioia:
“Da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatto rivivere con Cristo; per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù” (cf Efesini 2,5-7).
Dalla morte alla vita! Ecco il miracolo che la bontà di Dio ha compiuto e compie mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù
4- Ma come Dio compie questo miracolo? Come passa la creatura umana dalla morte alla vita?
Lo stesso Paolo è sommamente esplicito e chiaro anche in questo. Certamente egli afferma che la salvezza si ha " mediante la fede " (Efesini 2,8). Ai Romani scrive:
“Poichè se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso” (Romani 10,9-13).
Ma Paolo non dice solo questo. Il suo pensiero sarebbe frainteso e anche tradito se non si tenesse conto di ciò che egli dice altrove parlando appunto della salvezza. Scrivendo ai Colossesi l'apostolo precisa come a quei pagani, morti per i loro peccati, Dio ha dato la vita (cf. Colossesi 2,13). Questo avvenne mediante "la vera circoncisione di Cristo", che è il battesimo.
“Con lui (Cristo) infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati” (Colossesi 2,12).
Lo stesso insegnamento in Romani 6,4, e in una forma ancora più chiara in Efesini 5,26. Parlando della Chiesa o comunità dei veri cristiani Paolo afferma che Cristo l'ha purificata “per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola”. Qui la parola viene intesa con riferimento alla confessione di fede del battezzato, ma l'allusione al battesimo è evidente (cf. Tito 3,3-7).
5 - Da quanto detto finora, aderendo fedelmente alla Bibbia, ne segue necessariamente una conseguenza. Dispiace dirlo, ma è doveroso. I tdG nascono, vivono e muoiono in urlo stato di peccato, di inimicizia con Dio, di morte eterna. Per loro il battesimo non lava i peccati. Tuffandosi nella piscina essi non hanno l'intenzione di purificarsi dai peccati, di rinascere a vita nuova in Cristo, che è preludio alla vita eterna. “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3,5).

6 - Che cosa è dunque il bagno geovista?
E l'impegno pubblico, ufficiale da parte delle nuove reclute di servire Geova, fare cioè gli interessi della società geovista, costi quel che costi.
Sempre che nelle riviste e libri dei tdG si parla di battesimo due cose si ripetono in modo ossessivo. Una è che il battesimo non lava i peccati. Abbiamo dimostrato abbondantemente che la Bibbia dice proprio il contrario.
L'altra cosa, che sta maggiormente a cuore ai capi della setta geovista, è inculcare che mediante il battesimo o piuttosto il bagno nella piscina, ci s'impegna a fare la volontà di Geova. t chiaro che fare la volontà di Geova, nel linguaggio geovista, equivale a vendere il proprio cervello ai capi della setta. E se qualcuno venisse meno a questo impegno, sarà di- strutto nella prossima battaglia di Armaghedon.
Ecco un esempio. Sfruttando il testo di 1 Pietro 3,20-21, da noi analizzato (cf. p. 13), hanno scritto:
“L'arca era la prova tangibile che Noè si era dedicato a fare la volontà di Dio e quindi aveva svolto fedelmente il lavoro affidatogli da Dio. Questo gli salvò la vita. In modo corrispondente, coloro che si fossero dedicati a Geova in base alla fede nel Cristo risorto, si fossero battezzati nel simbolo di ciò, e avessero fatto la volontà di Dio (leggi Geova) per i suoi servitori sarebbero stati salvati dal presente mondo malvagio.
Non sarebbero più stati riservati alla distruzione col resto dei mondo”.
Per ottenere tale scopo prima di tuffarsi nella piscina due domande sono rivolte al candidato:
La prima: “In base al sacrificio di Gesù Cristo, ti sei pentito dei tuoi peccati e ti sei dedicato a Geova per fare la Sua volontà?”
La seconda: “Comprendi che la tua dedizione e il tuo battesimo ti identificano come testimone di Geova associato all'organizzazione diretta dallo spirito di Dio?”.
rispondendo sì a queste domande, i candidati hanno la giusta condizione di cuore per tuffarsi nella piscina e fare il bagno geovista. Tale gesto non li purifica dai peccati nè li fa risorgere dalla morte alla vita, come dice chiaramente san Paolo, ma li rende schiavi della società Torre di Guardia.(di N.Tornese)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:18. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com