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Peculiarità Divine

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2008 16:22
15/02/2008 21:05
Post: 425
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Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 15/02/2008 20.40:

Capitan Messina, 15/02/2008 19.46:



Tu dici che non rendo onore al titolo cristiano?
ma allora tu segui il Cristo che disse:Giov. 20:17 “Io ascendo al Padre mio e Padre vostro e all’Iddio mio e Iddio vostro”.



Ti sei mai chiesto perchè Gesù puntualizzò "mio" e "vostro" e non "nostro"?



Poi perchè nella Bibbia non si dice il contrario viste che anche Gesù e Dio?



Perchè delle tre persone dicvine, solo Gesù ha anche la natura umana, le altre due no.



poi gli ebrei non mi pare credevano ha una falsità del genere!!!!!!!
Malachia 3:6 Io sono il Signore, non cambio;
voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine.



Se è per questo gli ebrei non credevano affatto a Gesù, ne come Dio ne come logos ne altro avendolo fatto mettere a morte come un impostore qualsiasi.
In una cosa sono anni luce più avanti di voi, hanno capito il concetto di aspazialità ed eternità di Dio, cosa che voi non riuscite proprio a capire, relegando Dio all'interno dell'universo che lui stesso ha creato.






nON MI PARE CHE TUTTU GLI EBREI NON CREDEVANO IN CRISTO, ANZI MOLTI LO SEGUIRONO, COME FIGLIO DI DIO è COSI CHE SI FECE CONOSCERE NO COME DIO, LUI POI FECE CONOSCERE COME DIO NO SE STESSO MA SUO PADRE PERCHè BISOGNA DIRE DELLE COSE CHE NON HA DETTO?
POI PERCHè DIO NON HA RIVELATO AL SUO POPOLO ELLETO CHE FACEVA PARTE DI UNA TRINITà?
16/02/2008 04:29
(Mario70)



Se è per questo gli ebrei non credevano affatto a Gesù, ne come Dio ne come logos ne altro avendolo fatto mettere a morte come un impostore qualsiasi.



Triste generalizzazione. Furono i romani a mettere a morte Gesù, non gli ebrei. Se collaborazione ci fù, non può essere attribuibile agli ebrei, ma ad un numero assai esiguo di individui, membri del sinedrio,ovvero, i capi dell’aristocrazia sacerdotale, culturalmente ellenizzati e politicamente filo-romani (collaborazionisti).
Il Sinderio non costitutiva un organo in qualche modo rappresentativo la comunità ebraica dell'epoca, non essendo i suoi membri eletti direttamente dai cittadini. Le loro cariche erano ereditarie, altri venivano eletti dal governo romano (come lo fu il sommo sacerdote Kaifa). Il Sinedrio doveva stare anche piuttosto attento a non prendere decisioni che potessero contrastare in qualche modo con la volontà del popolo di cui temeva la reazione. Questo timore emerge persino da numerosi passaggi dei Vangeli.

Alla luce dei resoconti storici dell’epoca risulta un autentico “falso storico” incolpare dell’uccisione di Gesù gli Ebrei allora viventi in Palestina, dai quali non dipendeva nemmeno l’elezione del Sinedrio. Quegli ebrei rappresentavano, tra l’altro, solo una minima parte degli israeliti già allora sparsi per il mondo (diaspora precristiana) che di Gesù ignoravano persino l'esistenza.

La storia ebraica ha visto sorgere numerosi aspiranti messia. Gesù per gli ebrei di quell'epoca e di oggi, può considerarsi tale. Solo questo è storicamente fondato ed attribuibile agli ebrei, intesi come popolo, considerati nel loro insieme, ovvero la non identificazione di Gesù di Nazaret, quale messia profetizzato.





In una cosa sono anni luce più avanti di voi, hanno capito il concetto di aspazialità ed eternità di Dio, cosa che voi non riuscite proprio a capire, relegando Dio all'interno dell'universo che lui stesso ha creato.




Esatto, e questo spiega perchè, nella concezione ebraica, Dio non è "uomo" :-)


Shalom!
[Modificato da Batyah 16/02/2008 04:32]
16/02/2008 11:30
Post: 27
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Re:


Triste generalizzazione. Furono i romani a mettere a morte Gesù, non gli ebrei. Se collaborazione ci fù, non può essere attribuibile agli ebrei, ma ad un numero assai esiguo di individui, membri del sinedrio,ovvero, i capi dell’aristocrazia sacerdotale, culturalmente ellenizzati e politicamente filo-romani (collaborazionisti).
Il Sinderio non costitutiva un organo in qualche modo rappresentativo la comunità ebraica dell'epoca, non essendo i suoi membri eletti direttamente dai cittadini. Le loro cariche erano ereditarie, altri venivano eletti dal governo romano (come lo fu il sommo sacerdote Kaifa). Il Sinedrio doveva stare anche piuttosto attento a non prendere decisioni che potessero contrastare in qualche modo con la volontà del popolo di cui temeva la reazione. Questo timore emerge persino da numerosi passaggi dei Vangeli.

Alla luce dei resoconti storici dell’epoca risulta un autentico “falso storico” incolpare dell’uccisione di Gesù gli Ebrei allora viventi in Palestina, dai quali non dipendeva nemmeno l’elezione del Sinedrio. Quegli ebrei rappresentavano, tra l’altro, solo una minima parte degli israeliti già allora sparsi per il mondo (diaspora precristiana) che di Gesù ignoravano persino l'esistenza.

La storia ebraica ha visto sorgere numerosi aspiranti messia. Gesù per gli ebrei di quell'epoca e di oggi, può considerarsi tale. Solo questo è storicamente fondato ed attribuibile agli ebrei, intesi come popolo, considerati nel loro insieme, ovvero la non identificazione di Gesù di Nazaret, quale messia profetizzato.



Ovviamente hai ragione e mi scuso se le mie parole potevano essere travisate, non è mia indole generalizzare e se l'ho fatto è stato solo per impulso isterico dovuto a frasi senza senso da parte di qualcuno.







In una cosa sono anni luce più avanti di voi, hanno capito il concetto di aspazialità ed eternità di Dio, cosa che voi non riuscite proprio a capire, relegando Dio all'interno dell'universo che lui stesso ha creato.




Esatto, e questo spiega perchè, nella concezione ebraica, Dio non è "uomo" :-)



Dal punto di vista trinitario la deità non ha mai abbandonato la sua dimensione eterna, in quanto come dice la scrittura "Dio non puo cambiare" o mutare in qualche modo.
Quello che è successo è che la seconda persona trinitaria il figlio di Dio, ha assunto anche l'anima umana con l'incarnazione senza togliere nulla o modificare la sua parte divina eterna.
Lo so che per gli ebrei queste cose sono assurde, ma è proprio questa la rivelazione e la base su cui si fonda il cristianesimo e sicuramente non scalfisce in alcun modo le peculiarità della deità che sia gli ebrei (che vedono una sostanza e una persona) che i cristiani (che ugualmente vedono una sostanza, ma tre persone)attribuiscono a lei:
Philippesi 2:5-11 "5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo per natura Dio, non considerò l' essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. "

Shalom

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
16/02/2008 13:03
Shalom Mario :-)
comprendo perfettamente che si desideri trovare una base comune ebraica-cristiana riferibile alla divinità, tuttavia va sempre ricordato che, se per i cristiani (alla luce dei loro testi sacri) Dio è tre Persone, per gli ebrei, Dio non è affatto Persona. Dio è l'Uno, il totalmente Altro,ineffabile, da cui derivano una molteplicità di manifestazioni, attributi e dimensioni riconducibili sempre e continuamente alla sua Unicità e in questa ri-armonizzati. Questo è un fondamentale principio biblico e rabbinico: la struttura unitaria del Dio vivente. Non essendo soggetto alle nostre stesse limitazioni spazio-temporali, alle leggi del creato, Egli limita lo spazio, ma non è limitato; non gli è neppure riferibile un prima e un dopo, o una pluralità di persone.

I tdg tentano di conciliare queste categorie di pensiero (strettamente ebraiche) con la figura del Cristo. Ardua impresa, anche perchè i testi sacri cristiani ci sono giunti in altra lingua, quella greca che si lega a categorie di pensiero piuttosto differenti.

A presto!
16/02/2008 22:00
Post: 29
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Re:
Batyah, 16/02/2008 13.03:

Shalom Mario :-)
comprendo perfettamente che si desideri trovare una base comune ebraica-cristiana riferibile alla divinità, tuttavia va sempre ricordato che, se per i cristiani (alla luce dei loro testi sacri) Dio è tre Persone, per gli ebrei, Dio non è affatto Persona. Dio è l'Uno, il totalmente Altro,ineffabile, da cui derivano una molteplicità di manifestazioni, attributi e dimensioni riconducibili sempre e continuamente alla sua Unicità e in questa ri-armonizzati. Questo è un fondamentale principio biblico e rabbinico: la struttura unitaria del Dio vivente. Non essendo soggetto alle nostre stesse limitazioni spazio-temporali, alle leggi del creato, Egli limita lo spazio, ma non è limitato; non gli è neppure riferibile un prima e un dopo, o una pluralità di persone.

A presto!




Ripeto che l'unica differenza è solo nel numero delle "persone" divine (termine improprio anche per i cristiani ma non ce ne sono altri per descriverle) per il resto potrei sottoscrivere quanto hai asserito quando vuoi, se ci rifletti se per assurdo (dal tuo punto di vista ovviamente) facessi coesistere altre due "menti" nella dimensione eterna di Dio aspaziale e atemporale, cosa otterresti?
Una unica deità (una perchè non esiste uyno spazio che le possa dividere)ma con tre menti e personalità distinte eterne (non potrebbero essere altro in quanto quella dimensione non ha tempo.
Il nuovo testamento ci ha fatto conoscere questo figlio di Dio, unico generato dall'eternità, metaforicamente descritto in proverbi 8 come la sapienza di Dio creatrice e sottinteso in genesi come cocreatore insieme al padre "facciamo l'uomo a nostra immagine" o "l'uomo è divenuto come uno di noi conoscendo il bene e il male", lo so che per voi queste scritture parlano di altro, ma se veramente Dio avesse generato un figlio della sua stessa natura e sostanza, non potrebbe essere diverso dal Cristo cristiano; Dio per natura e figlio per relazione.
Rifletti sull'uomo, egli benchè sia un essere individuale è in realtà un essere composto dall'apar adamà, neshama, ruah, nephesh ecc... (perdonami la traslitterazione) se l'uomo è immagine di Dio, perchè anche Dio non potrebbe essere composto dal padre, dal figlio e dallo spirito santo?

Saluti cari, mio fratello maggiore.
Mario
[Modificato da (Mario70) 16/02/2008 22:14]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
17/02/2008 16:22
Re: Re:
(Mario70), 16/02/2008 22.00:




Ripeto che l'unica differenza è solo nel numero delle "persone" divine (termine improprio anche per i cristiani ma non ce ne sono altri per descriverle) ...


Saluti cari, mio fratello maggiore.
Mario





Saluti cari anche a te, fratellino minore!
Non è mia intenzione negare la legittimità del credo cristiano :-) L'ebraismo, riconosce come gni fede, nella propria sfera religiosa specifica, possiede delle parole e delle forme che sono solamente sue proprie, che riflettono il suo specifico approccio filosofico e che possono risultare anche totalmente incomprensibili a persone di fede diversa. Il rapporto con le esperienze sovrannaturali è differente per ogni gruppo ed ogni tentativo di arrivare al dialogo su questo livello potrebbe causare più frizione che comprensione,più confusione che chiarezza e sarebbe perciò destinato a minare le relazioni tra i due gruppi (Rav Soloveitchik).


Non credo che sia opportuno tentare di forzare categorie di pensiero a te sostanzialmente estranee al fine di trovare conferme alla teologia alla quale aderisci. Anche perchè, è sostanzialmente necessario essere degli approfonditi conoscitori del credo ebraico considerato nell'arco dei suoi tremila anni di storia e in tutte le sue manifestazioni (pensiero, letteratura, lingua, filologia, mistica,filosofia ecc) per saper discendere quanto il cristianesimo ha ereditato dalla sua matrice ebraica e cosa invece ha apportato di suo ricorrendo a concettualizzazioni che gli sono estranee, snaturandola. Questo è bene sottolinearlo,per correttezza e onestà intellettuale: l'ebraismo ha conosciuto momenti di contatto con realtà culturali esterne che, anziché snaturarlo, lo hanno arricchito di spunti e contenuti senza mutarne l’originalità e l’ identità di fondo. Il cristianesimo, invece è "altro" rispetto alla sua matrice. Ed è vano tentare di far quadrare il cerchio attraverso il ricorso a quelle che per noi costituiscono astruse ed indecifrabili speculazioni filosofiche*. E' molto meglio desistere e prendere atto delle nostre rispettive diversità, soprattutto a livello concettuale.
Spero ne converrai con me :-)

* Anche gli ebrei possiedono i loro mistici, i loro teologi e i loro filosofi, ma la sola pluralità ammessa è quella delle diverse manifestazioni di Dio, o emanazioni (sefirot), ma ci si guarda bene dal pericolo di ipostatizzare queste dimensioni divine.


Shalom!


[Modificato da Batyah 18/02/2008 01:33]
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