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IL libro del profeta Geremia

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2007 15:22
28/11/2007 15:22
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Il libro di Geremia > Introduzione

Per quanto concerne questa sezione introduttiva, mi avvarrò del commentario “Investigate le Scritture – Antico Testamento, introduzione al libro di Geremia, pagg. 1179-1183”, per dare un quadro generale il più preciso possibile al lettore. Questa sezione verrà suddivisa nel seguente modo:
1) Paternità e data
2) Sfondo storico
3) Struttura e stile
1) L’autore del libro di Geremia è identificato nel v.1 – Geremia, figlio di Chilchia -. Il significato del nome Geremia è incerto. In ebraico si ha yirm yahu o yirm yah.
► Le interpretazioni plausibili sono “YHWH stabilisce, YHWH innalza, YHWH fa cadere). Il padre di Geremia, Chilchia, era un membro del sacerdozio levitico e viveva ad Anatot, un piccolo villaggio a circa 5 km a nord-est di Gerusalemme. La città era una di quelle assegnate ai discendenti del sacerdote Aronne da Giosuè, come si può osservare in Gs 21:15-19.
► Molto probabilmente, questo Chilchia, non è lo stesso dell’omonimo che scoprì la legge nel tempio, durante il regno di Giosia (2 Re 22:3-14). Come Ezechiele (Ez 1:3) e Zaccaria (Za 1:1), anche Geremia discendeva dalla linea sacerdotale, anche se non ci sono prove che dimostrano che egli facesse parte dei sacerdoti di Gerusalemme. Il ministerio di Geremia va dal tredicesimo anno del regno di Giosia ( Gr 1:2), fino all’esilio degli abitanti di Gerusalemme (Gr 1:3).
► Quindi egli profetizzò, più o meno dal 627 a.C, fino ad almeno il 586 a.C. I capp.40-44, mostrano che la predicazione di questo profeta continuò anche dopo la caduta di Gerusalemme, fino ad almeno il 582 a.C. Nel libro di Geremia possiamo osservare un gran numero di riferimenti cronologici che aiutano a datare molte delle sue profezie. Più difficile è invece cercare di determinare come furono compilate le varie profezie del libro di Geremia.
► Molti studiosi affermano ad esempio che questo libro è un’antologia di massime scelte da Geremia stesso o dai suoi discepoli. Dando uno sguardo alle profezie contenute in questo libro, scopriamo che:
a. a differenza di Ezechiele, le cui profezie sono sistemate in ordine cronologico, Geremia spesso mette insieme profezie che sono datate in anni distanti l’uno dall’altro
b. I messaggi di Geremia furono dati in tempi di tensione, sconvolgimento e bisogno. I capp.1-6 e 11-12, corrispondono grossomodo al tempo delle riforme attuate dal re Giosia. La successiva esplosione di attività profetica (capp.7-10, 14-20, 22:1-19, 26), venne quando Nabucodonosor salì al potere. Le rimanenti profezie di Geremia furono date al tempo della prima deportazione a Babilonia, la seconda deportazione a Babilonia, il complotto segreto per ribellarsi contro Babilonia, l’assedio finale e la deportazione a Babilonia. Il cap.52 fu scritto più tardi.
2) Il ministerio di Geremia abbraccia gli ultimi cinquant’anni della storia di Giuda. La sua chiamata al servizio avvenne nel 627 a.C, nel tredicesimo anno del regno di Giosia, proprio l’ultimo re di Giuda che fece ciò che è giusto. Internamente, la nazione di Giuda era stretta nella morsa dell’idolatria che il re Manasse aveva favorito durante i suoi cinquantacinque anni di regno (2 Re 21:1-9).
► Nel 622 a.C (il diciottesimo anno di Giosia), Giuda ebbe il suo ultimo risveglio spirituale (2 Re 22:3-23). Spinto dalla scoperta di una copia della legge di Mosè nel tempio, Giosia intraprese un diligente tentativo per liberare la nazione dall’idolatria. Purtroppo, dopo la morte di Giosia, il popolo di Giuda ritornò nella corruzione e nell’idolatria. Nel frattempo, l’impero assiro era in crisi. La capitale Ninive era stata distrutta nel 612 a.C e nel 609 a.C l’esercito assiro fu sconfitto ad Aran. Il crollo dell’Assiria fu causato in gran parte dalla nascita di una nuova potenza, quella babilonese.
► Nell’ottobre del 626, il principe caldeo Nabopolassar aveva sconfitto l’esercito assiro fuori di Babilonia ed aveva preteso il trono. Il regno che egli fondò fu conosciuto come impero neo-babilonese. Egli consolidò il suo impero e nel 616 iniziò ad espandere il suo territorio. L’esercito congiunto dei babilonesi e dei Medio-Persiani distrusse Ninive nel 612. La nascita di Babilonia e il crollo dell’Assiria crearono un riallineamento di potere in tutta la zona.
► Giuda, sotto Giosia, si liberò del giogo del dominio assiro e godette un breve periodo di indipendenza nazionale. Ma questa indipendenza finì nel 609. L’Egitto intuì l’opportunità di un’espansione nel crollo dell’Assiria. Se avesse potuto mantenere l’Assiria indebolita come stato cuscinetto per arrestare l’avanzata babilonese verso ovest, l’Egitto sarebbe stato libero di pretendere parte della Palestina occidentale (incluso Giuda), che aveva ceduto all’Assiria molto prima.
► Anche se l’Egitto aveva sempre temuto la potente Assiria, adesso temeva ancora di più l’idea di una potente Babilonia. Così l’Egitto entra nel conflitto tra Assiria e Babilonia come alleato dell’Assiria. Nel 609, il faraone Neco II, marciò con un grande esercito egiziano verso Aran per aiutare le forze assire nell’ultimo tentativo di riprendere il territorio perduto. Giosia sapeva quali conseguenze ci sarebbero state per Giuda se l’Egitto avesse vinto. Egli non voleva che l’Egitto sostituisse l’Assiria come stato predominante su Giuda.
► Così Giosia mobilitò il suo esercito per fermare l’avanzata egiziana, ma in questa occasione fu ucciso in battaglia. Probabilmente, l’intervento di Giosia, impedì all’esercito egiziano di aiutare l’Assiria, la quale venne sconfitta da Babilonia e da questo momento, il regno assiro cessa di essere un’importante potenza. La città di Carchemish diviene la linea di demarcazione e le potenze che si affrontarono furono l’Egitto e Babilonia.
► Dopo la sconfitta di Giuda, l’Egitto assunse il controllo della Palestina. Giuda, aveva nominato re Ioacaz al posto di Giosia suo padre, ma dopo un regno di soli tre mesi egli fu deposto da Neco e portato in Egitto. Neco allora saccheggiò i tesori di Giuda e nominò Ioiachim, un altro figlio di Giosia, re vassallo (2 Re 23:34-35). Nel 605 a.C ci fu un altro grande cambiamento nell’equilibrio del potere. ► Per quattro anni egiziani e babilonesi si erano affrontati a Carchemish e nessuno dei due era riuscito ad avere il sopravvento. Poi, nel 605 a.C, il principe Nebucadnesar, portò le forze babilonesi ad una vittoria decisiva. L’esercito babilonese penetrò tra le difese egiziane a Carchemish ed inseguì le forze egiziane. Altri due avvenimenti nel 605 a.C influenzarono la storia di Giuda.
► Primo, il re Ioiachim giurò fedeltà ai babilonesi, dopo la battaglia di Carchemish e accettò di diventare vassallo di Nebucadnesar (2 Re 24:1). Secondo il 15 agosto del 605 a.C, Nabopolassar, re di Babilonia, morì e Nebucadnesar, tornò a Babilonia per prendere il trono. Questo re, consolidò il suo governo su questi territori nominando re e prendendo ostaggi per assicurarsi un’incessante fedeltà. Durante questa campagna fece prigioniero Daniele (Da 1:1-6). Giuda rimase stato vassallo fino al 601 a.C.
► In quel tempo Nebucadnesar fece un’altra avanzata attraverso la Palestina. Il suo obiettivo era l’Egitto, ma non riuscì nel suo intento. L’esercito di Babilonia subì una grande sconfitta e fu costretto a ritirarsi. Ioiachim fece alleanza, prima con Babilonia, poi con l’Egitto, ma quest’ultima gli fu fatale. Nel dicembre del 598 a.C, l’esercito di Nebucadnesar, era pronto per un altro attacco, per prendere Gerusalemme. Nel frattempo sul trono successe Ioiachin che si arrese a Nebucadnesar nel 597 a.C.
► Il re babilonese sostituì il nuovo re, saccheggiò la città e Ioiachin, dopo un regno di soli tre mesi, fu deportato e suo zio Sedechia fu posto sul trono di Giuda. Insieme a Ioiachin, Nebucadnesar, deportò diecimila persone fra capi, operai specializzati e soldati di Gerusalemme. Quando fu insediato un altro faraone (Ofra), in Egitto, nel 588, Giuda fu tentata, insieme ad altri stati vassalli di Babilonia (Giuda, Tiro ed Ammon), di ribellarsi a Nebucadnesar, ma la risposta di quest’ultimo fu dura e severa. L’esercito di Babilonia circondò Gerusalemme e nel luglio-agosto, del 586 a.C, la città cadde e fu distrutta.
3) Nel libro di Geremia possiamo osservare almeno quattro caratteristiche:
a) Assenza di sistemazione cronologica. Nel libro di Geremia, non vi è una progressione cronologica. Ad esempio, molte profezie di Geremia sulle nazioni furono scritte all’inizio del suo ministerio (Gr 25:1, 13), ma il contenuto di queste profezie è riportato alla fine del libro (Gr 46:1 – 49:33).
b) Natura autobiografica. Geremia scrive un libro intensamente personale, rivelando nello stesso tempo la reazione di Israele al suo ministerio. Egli, ad esempio, pianse per l’imminente distruzione (Gr 9:1) e protestò anche (Gr 20:7-10). Egli evidenziò anche le sue incertezze (Gr 1:7-8; 12:1-2).
c) Sistemazione logica del materiale. Sembra che Geremia usò una sistemazione logica generale del suo materiale per dare un messaggio completo al popolo. Quando Geremia raccolse in un unico testo le sue profezie, le dispose secondo uno schema logico. Così dai capp.2-45 abbiamo la descrizione del giudizio di Dio su Giuda, mentre nei capp. 46-51 abbiamo il giudizio sulle nazioni pagane.







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