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Accenni allo sviluppo della dottrina trinitaria

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2022 11:10
09/02/2007 23:25
Post: 31
Registrato il: 18/01/2007
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Re:

Scritto da: BarnabaII 09/02/2007 15.40
...interessante la tua citazione del credo-niceneo...
Ma sicuramente ricordi che la motivazione principale della necessita' di quel concilio nel 325 d.C (anno piu' o anno meno) era proprio discutere le teorie subordinazioniste di Ario. Infatti dal credo Niceneo risulta che sicuramete tutti i vescovi riuniti, circa 220 o ferse 318, concordarono sun un fatto...ARIO AVEVA TORTO!
Introducendo il concetto di stessa sostanza (non stiamo a scomodare il greco, al quale Andreiu e'piu' avvezzo di me) delle tre persone.
cito poi:
Ireneo di Lione, il più importante teologo del secondo secolo, scrive: "Il Padre è Dio, e il figlio è Dio, poiché tutto ciò che è nato da Dio è Dio."

Simili affermazioni sono presenti in altri scrittori pre-niceni, cioè prima dello scoppio della controversia ariana:

«"vediamo ciè che avviene nel caso del fuoco, che non è diminuito se serve per accenderne un altro, ma rimane invariato; e ugualmente ciò che è stato acceso esiste per sé stesso, senza inferiorità rispetto a ciò che è servito per comunicare il fuoco. La Parola di Sapienza è in se lo stesso Dio generato dal Padre di tutto."»
(Giustino Martire)

...quindi non dire che gli apostoli all'inizio erano subordinazionisti in quanto dalle epistole di Paolo si evince molto semplicemente il contrario.
E i Padri della Chiesa arrivarono al Concilio di Nicea gia' convinti di una verita' che Tertulliano chiamo TRINITA'.

Forse proprio la storia della Chiesa testimonia contro il subordinazionismo.




La questione che fu accesa con l'arianesimo fu a proposito del pensiero ariano che escludeva la divinità di Gesù!
Il subordinazionismo del primo cristianesimo invece, era diverso, in quanto Gesù era considerato di natura divina, in quanto generato da Dio Padre.

Tertulliano, inoltre, così anche gli altri primi Padri Apostolici, non parlarono mai di coeguaglianza, coeternità e consustanzialità tra i Due; ed anche se Tertulliano fu il primo a coniare il termine "trinità", sicuramente non attribuiva lo stesso significato che i concili ecumenici in tempi successivi diedero a questo termine, ovvero: P+F+Ss=1=YHWH .

Ecco qual'era il pensiero di alcuni del Padri che tu stesso hai menzionato, come Ignazio di Antiochia:
Ignazio è solito parlare di Cristo Gesù come Dio, tuttavia fa una chiara distinzione tra Dio (dio) e DIO, e parla di Cristo come di uno che segue la volontà del Padre. Ecco alcuni passaggi in cui Ignazio si riferisce a Gesù chiamandolo Dio:

•Gloria a Gesù Cristo Dio che vi ha resi saggi.

Ma dopo averlo chiamato Dio, sempre nello stesso verso del I° capitolo della sua lettera indirizzata alla congregazione di Smirne, continua dicendo che egli è:

•Figlio di Dio secondo la volontà e la potenza di Dio.

Ancora una volta, sempre nella stessa lettera, definisce Gesù ‘Dio’:

•Bene avete fatto ad accogliere, come diaconi di Cristo Dio, Filone e Agatopo che mi accompagnano nella parola di Dio.

Il fatto che Ignazio parlasse di Gesù come di Dio, non vuol dire che lo considerasse il Dio Onnipotente, o uguale al Padre. Questo lo si capisce dal fatto che Ignazio usa l’appellativo Dio anche per descrivere qualità cristiane come la fede e la carità:

•Nulla di tutto questo vi sfuggirà, se avete perfettamente la fede e la carità in Gesù Cristo, che sono il principio e lo scopo della vita. Il principio è la fede, il fine la carità. L’una e l’altra insieme riunite sono Dio, e tutto il resto segue la bontà.

Ma vediamo alcune citazioni dalle sue lettere, dove la distinzione o la subordinazione sono rese chiare:

•Anche Croco, degno di Dio e di voi, che io ho ricevuto quale vostro modello di carità, mi è di conforto in ogni cosa. Così il Padre di Gesù Cristo lo conforti con Onesimo, Burro, Euplo e Frontone.

•E Gesù Cristo, nostra vita inseparabile, è il pensiero del Padre, come anche i vescovi posti sino ai confini della terra sono nel pensiero di Gesù Cristo.

In quest’ultima citazione, Ignazio parla dei vescovi e di Gesù come del ‘pensiero del Padre’. Ma proprio come i vescovi non sono Dio o parte di Dio, Gesù è posto sullo stesso piano dei vescovi, dunque distinto e a Dio subordinato. Circa l’unità che c’è tra il Padre e il Figlio, non ne parla come di unità di persona, ma come di una unione spirituale, alla quale partecipa anche la Chiesa, un’unità di accordi e di pensiero, non un’unità corporale:

•Dopo la risurrezione mangiò e bevve con loro come nella carne, sebbene spiritualmente unito al Padre.

•E ciascuno diventi un coro, affinché nell’armonia del vostro accordo prendendo nell’unità il tono di Dio, cantiate ad una sola voce per Gesù Cristo al Padre… E’ necessario per voi trovarvi nella inseparabile unità per essere sempre partecipi di Dio … essendo uniti a lui come la Chiesa lo è a Gesù Cristo e Gesù Cristo al Padre perché tutte le cose siano concordi nell’unità .

Continuando, Ignazio distingue la persona del Figlio dal Padre:

•Ignazio, Teoforo, alla Chiesa di Dio Padre e dell’amato Gesù Cristo che ha ottenuto misericordia in ogni grazia.

•Stanno lontani dalla eucaristia e dalla preghiera perché non riconoscono che l’eucaristia è la carne del nostro salvatore Gesù Cristo che ha sofferto per i nostri peccati e che il Padre nella sua bontà ha risuscitato.

Spero che queste citazioni ti siano utili! [SM=g27988]

Emmaus@


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