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1 Gv 5,20 (Gesù "vero Dio"[?])

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2007 22:36
07/02/2007 11:30
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Una delle ragioni per cui Gesù è venuto nel mondo, è quella di farci conoscere il Padre. Nello spiegare questo, l’Apostolo Giovanni si espresse in questi termini: “Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l’intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna”. (1 Gv 5, 20 )
Quando L’Apostolo parla del “vero Dio”, fa riferimento al Cristo o a Dio, il Padre di Gesù?

E’ vero che la forma grammaticale in cui è impostato il versetto, potrebbe lasciare intendere che “il vero Dio” sia riferito al Figlio, tuttavia il contesto mostra come, il soggetto principale che Giovanni aveva in mente era Dio, e non Gesù.

La scrittura dice che il Figlio di Dio è venuto a darci l’intelligenza al fine di conoscere il vero Dio, distinguendo in tal modo Gesù da Colui che egli stesso designa quale solo ‘vero Dio’.
Il fatto stesso che il versetto successivo esorti il cristiano a guardarsi dai falsi dèi, (v.21) mostra come il ragionamento di Giovanni sia un incoraggiamento a non deviare dall’adorazione del vero Dio; non si tratterebbe, dunque, di un’esaltazione della divinità di Gesù.
A questo riguardo, il prof. Zerwick, nell’analizzare l’impostazione grammaticale del versetto, scrisse che : “il riferimento è quasi certamente a Dio il reale, il vero, in opposizione al paganesimo (versetto 21)”. [citazione: ZERWICK – A Grammatical Analysis of the Greek New Testament. pag. 733]

Il fatto che Giovanni menzioni Gesù, poco prima di dire: “egli è il vero Dio e la vita eterna”, non collega necessariamente il ‘vero Dio’ al “Figlio suo Gesù Cristo”, come se dicesse che il ‘vero Dio’ fosse Gesù.
Alcuni esempi biblici che nell’impostazione della frase sono simili a 1 Giovanni 5, 20, ci aiuteranno a far luce sul significato del versetto. Il primo lo troviamo in una testimonianza di Giovanni, dove si legge: “Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio”. (1 Gv 2, 22NR)
Come si può notare anche in questo caso, dopo aver menzionato Gesù Cristo, sembra che Giovanni stia sostenendo che “egli”, (cioè Gesù) sia “l’anticristo”.
Ma, è mai possibile trarre questa conclusione, per il solo fatto che, la costruzione della frase, avvicina il pronome “egli”, a Gesù? E’ ragionevole concludere che Gesù sia l’anticristo”? Comprendiamo dnq come, una tale interpretazione, sia assolutamente inappropriata!

Un altro esempio lo troviamo ancora una volta in Giovanni, quando dice: “Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo”. (2 Gv 7 NR) Chi è, secondo questa scrittura, il ‘seduttore e l’anticristo’? Può riferirsi a colui che è menzionato immediatamente prima, cioè a Gesù? Certamente, nessuno sosterrebbe una tale ipotesi! Del resto, un attento lettore comprenderebbe chiaramente che, il ‘seduttore e l’anticristo’ a cui Giovanni fa riferimento, sono quei “molti…usciti per il mondo”, e non Gesù Cristo.

Anche l’Apostolo Paolo usò un linguaggio simile, quando negli Atti degli Apostoli disse: “Sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che questo è stato fatto nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; è per la sua virtù che quest’uomo compare guarito, in presenza vostra. Egli è ‘la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare’”. (At 4, 10-11 NR)
Se dovessimo riconoscere nella “pietra angolare”, colui che la scrittura menziona per ultimo, questa rappresenterebbe l’uomo guarito, mentre noi sappiamo bene che, la ‘pietra’ a cui si riferì Paolo, non è altri che il Signore Gesù. (Ef 2, 20)

Ebbene, questi esempi scritturali ci aiutano a far luce sul significato di 1 Giovanni 5, 20, mostrando come, Colui che è il ‘vero Dio e la vita eterna’, non può riferirsi a Cristo, ma a Colui che è il soggetto principale nel ragionamento dell’Evangelista, ovvero: il Dio e Padre di Gesù, YHWH.

Emmaus@
07/02/2007 22:36
Post: 54
Registrato il: 07/11/2004
Utente Junior
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Re:

Scritto da: Emmaus@ 07/02/2007 11.30
Una delle ragioni per cui Gesù è venuto nel mondo, è quella di farci conoscere il Padre.



Assolutamente vero come però è altrettanto vero che Gesù è venuto per rivelare anche Se stesso. Nel rivelare il Padre Egli rivelava anche Se stesso essendo Egli e il Padre "una cosa sola".


E’ vero che la forma grammaticale in cui è impostato il versetto, potrebbe lasciare intendere che “il vero Dio” sia riferito al Figlio, tuttavia il contesto mostra come, il soggetto principale che Giovanni aveva in mente era Dio, e non Gesù.



Prlando di pura grammatica "outos" è riferito al Figlio essendo questo termine un pronome dimostrativo che identifica il soggetto più vicino di cui si parla.



La scrittura dice che il Figlio di Dio è venuto a darci l’intelligenza al fine di conoscere il vero Dio, distinguendo in tal modo Gesù da Colui che egli stesso designa quale solo ‘vero Dio’.
Il fatto stesso che il versetto successivo esorti il cristiano a guardarsi dai falsi dèi, (v.21) mostra come il ragionamento di Giovanni sia un incoraggiamento a non deviare dall’adorazione del vero Dio; non si tratterebbe, dunque, di un’esaltazione della divinità di Gesù.



L'espressione "vero Dio" è riferita al Padre (Gv 17:3), come però è altrettanto vero che l'espressione "vita eterna" è riferita al Figlio più volte. Ricordi "Io sono la via, la verità e la vita".


A questo riguardo, il prof. Zerwick, nell’analizzare l’impostazione grammaticale del versetto, scrisse che : “il riferimento è quasi certamente a Dio il reale, il vero, in opposizione al paganesimo (versetto 21)”. [citazione: ZERWICK – A Grammatical Analysis of the Greek New Testament. pag. 733]



Conosco la citazione dello Zerwick, così come perl ti potrai diversi studiosi che sono per la tesi opposta.



Il fatto che Giovanni menzioni Gesù, poco prima di dire: “egli è il vero Dio e la vita eterna”, non collega necessariamente il ‘vero Dio’ al “Figlio suo Gesù Cristo”, come se dicesse che il ‘vero Dio’ fosse Gesù.
Alcuni esempi biblici che nell’impostazione della frase sono simili a 1 Giovanni 5, 20, ci aiuteranno a far luce sul significato del versetto. Il primo lo troviamo in una testimonianza di Giovanni, dove si legge: “Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio”. (1 Gv 2, 22NR)



Non mi puoi prendere questo passo in quanto la costruzione grammaticale e la struttura del periodo di 1 Gv 5:20 ècompletamente diversa. Se poi prendi l'ultima parte di 1 Gv 5:20, prima di "outos" in cui leggiamo "en tôi huiôi autou Iêsou Christôi", letteralmente è "nel Suo Figlio Gesù Cristo" ed è quel "en" che evidenzia ancora di più la tesi secondo la quale "outos" è riferito a Cristo.


Un altro esempio lo troviamo ancora una volta in Giovanni, quando dice: “Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo”. (2 Gv 7 NR) Chi è, secondo questa scrittura, il ‘seduttore e l’anticristo’? Può riferirsi a colui che è menzionato immediatamente prima, cioè a Gesù? Certamente, nessuno sosterrebbe una tale ipotesi! Del resto, un attento lettore comprenderebbe chiaramente che, il ‘seduttore e l’anticristo’ a cui Giovanni fa riferimento, sono quei “molti…usciti per il mondo”, e non Gesù Cristo.



Stesso motivo: la struttura del periodo è assolutamente diversa.



Anche l’Apostolo Paolo usò un linguaggio simile, quando negli Atti degli Apostoli disse: “Sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che questo è stato fatto nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; è per la sua virtù che quest’uomo compare guarito, in presenza vostra. Egli è ‘la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare’”. (At 4, 10-11 NR)
Se dovessimo riconoscere nella “pietra angolare”, colui che la scrittura menziona per ultimo, questa rappresenterebbe l’uomo guarito, mentre noi sappiamo bene che, la ‘pietra’ a cui si riferì Paolo, non è altri che il Signore Gesù. (Ef 2, 20)



Anche in questo caso la struttura del periodo è diversa. Non puoi guardare solo al pronome, ma anche a tutto il costrutto in greco.

Cmq mi congratulo per il tuo senso di approfondimento.

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