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Dopo la morte

Ultimo Aggiornamento: 18/08/2022 13:19
20/01/2007 21:31
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Registrato il: 06/12/2005
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Prima di iniziare la lettura sarebbe opportuno tenere vicino una Bibbia a cui fare riferimento perché per non appesantire il testo ho solo citato la referenza. I riferimenti biblici citati per esteso sono tratti dalla Riveduta del Luzzi e per lo scritto è stato usato il mio cuore dove il Signore ha voluto lasciare un segno della sua potenza e della sua misericordia. Buona meditazione.


LA MORTE E LA SPERANZA


Non c’è bisogno di aprire alcun libro ,dico nessun libro,né di medicina, né di filosofia e nemmeno la Bibbia per accorgersi, per sapere che l’uomo è mortale, che l’uomo deve morire.
Molti rifuggono o sfuggono al solo parlare di questo argomento , come se il non parlarne potesse esonerarli da questa esperienza.
Apriamo la Bibbia e leggiamo in Eb. 9:27 “ E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola,dopo di che viene il giudizio,così anche Cristo,dopo essere stato offerto per una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza.”
Ho aperto la Bibbia perché solo essa ci dice cosa avviene e non vi è altro luogo all’infuori di essa dove noi possiamo trovare una risposta all’interrogativo “ chi sono, cosa sarò, cosa diventerò, dove andrò ?”.
La Bibbia ce lo dice in maniera velata ma sufficientemente eloquente. Ogni secondo muore nel mondo una persona, 60 al minuto, 3600 ogni ora e così via. Fra un attimo potrebbe essere il nostro turno.
E’ cosa certa che la morte è la punizione per il peccato e ancora oggi suonano nelle nostre orecchie le parole dell’Eterno espresse in Gen. 2:17 “nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.
E come per la disubbidienza di uno solo,l’uomo perse la vita, così per la ubbidienza di un solo uomo, Cristo Gesù, l’uomo ha riacquistato la vita. (1° Cor. 15:21).
Oggi c’è tanta gente che non raccoglie il messaggio di Cristo, non obbedisce all’insegnamento, non coglie il frutto di salvezza, battezzandosi in Cristo per vivere con Cristo.
Oggi noi abbiamo degli increduli, degli scettici, gente che preferisce addentare, come Adamo, il frutto proibito piuttosto che il pane di vita del Signor nostro, gente che si ancora alle tradizioni di uomini, ai conformismi, ai dogmi, alla teologia, alla filosofia, alla scienza, come se queste cose potessero salvare l’uomo.
NO. Non è così. L’ Eterno ci insegna in Ezechiele 18:4 che “ l’anima che pecca sarà quella che morrà”.
Chi non ha accettato la verità che gli viene messa innanzi non avrà scampo. E il non voler conoscere la verità, il non voler accettare la verità dell’Evangelo è peccato. Paolo, nella 1° epistola ai Corinzi dice al cap. 15 v. 19 “ Se abbiamo sperato in Cristo soltanto per questa vita , noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini.”.
Che la punizione immediata minacciata ad Adamo non fosse la morte fisica è dimostrato dal fatto che Adamo morì 930 anni dopo la sua caduta, la morte di Adamo cominciò molto tempo prima, nel momento in cui egli cadde nel peccato, cioè nella morte spirituale.
Morte spirituale significa allontanamento dell’anima da Dio; morte fisica significa separazione dell’anima dal corpo: morte eterna è la morte spirituale resa permanente ed infatti in Ap. 14:11 è detto: “ e il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli.”.
Il contrario della morte spirituale è la vita spirituale.
Leggiamo Gio. 11: 25-26 e Gio. 5:24
Noi quindi abbiamo vita in Cristo, per la fede in Cristo, per la ubbidienza di Cristo, per la ubbidienza a Cristo.
Leggiamo Gio. 3: 3 e 7 .
Chi nasce una sola volta muore due volte, chi nasce due volte muore una volta sola, fisicamente.
Più eloquente di me è stato l’apostolo Paolo qualche anno fa.
In 1° Cor. 15 : 35…58 leggiamo………..
Non sta a noi scegliere l’ora della nostra morte ma è Dio che chiama il giusto e l’ingiusto.
Non fa Egli stesso piovere nello stesso tempo sul campo del buono che su quello del malvagio?
Raccogliamo quindi il Suo insegnamento “Vegliate, vegliate! Non sapetene il giorno né l’ora.”. Mt.25:13-
Lasceremo in quel momento tutte le nostre opere ? ,tutto il nostro bene qui su questa terra dov’anche il nostro corpo decomponendosi riposa? NO In Ap. 14:13 leggiamo……
Notate “li seguono” non “li seguiranno”. Quindi ORA.
Leggiamo anche i sottonotati passi :
2° Cor. 5 : 1…8
Filipp. 1 : 21…..24
2° Tim. 4 : 6….8
Salmo 116 : 15 “ Cosa di gran momento è agli occhi dell’Eterno la morte dei suoi diletti “.
La morte quindi non ci spaventa; ci può forse spaventare la sofferenza , ma la morte no.
Ricordate le parole di Gesù : Gio. 16 :5 “ora me ne vo a Colui che mi ha mandato”.
La morte è quindi una benedizione? NO : nemmeno la Bibbia si lascia andare a sentimentalismi, essa è un male, terribile, l’ultimo nostro nemico perché è Satana che ci ha causato la morte.
Anche Gesù pianse davanti alla tomba di Lazzaro nel vedere lo strazio dei suoi parenti ed Egli col suo personale sacrificio ha avuto il potere di annullare anche questa grande calamità.
Egli ci ha affrancato dalla morte !.
Nella epistola ai Filippesi 1 :23-24 poc’anzi letta va notata l’altalena di Paolo fra l’andare gioioso col Signore e il rimanere nella carne.
Certo non si sarebbe espresso così se avesse avuto il minimo dubbio perché egli era sicuro di cosa trovava nell’aldilà.
La morte è soltanto un passaggio da una fase di vita ad un’altra. Ben lungi da segnarne il termine, esso segna l’inizio di una nuova vita. Ricordate la frase in Filippesi 3 : 20 ?
“La nostra cittadinanza è nei cieli”.
Ogni vita, ciascuna vita, ha un piano completo; anche quella del bambino appena nato.
Riflettiamo un attimo : nessuna vita è sembrata tanto incompleta come quella di Gesù, magari solo per il bene che egli faceva.
Ebbene, solo dopo tre anni di ministerio egli doveva morire.
Giov. 17 :4 così recita : “ Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai dato da fare “.
Dal punto di vista umano egli doveva ancora vivere per chissà quanti anni ancora, ma dal punto di vista divino Egli aveva compiuto la redenzione del mondo.
E così quando ci viene strappato un affetto noi diciamo “incompiuto” ,ma Dio dice “compiuto”.
Possiamo noi esseri mortali scandagliare le profondità di Dio? Giobbe 11 : 7 –
Quale tesoro noi possiamo portarci dietro? - Nessuno materiale , solo ciò che avremo donato farà parte del nostro tesoro lassù. Mat. 6 : 19-20…………………..
E’ questo l’unico modo di portarci dietro i tesori di questa terra : opere buone.
Non che esse giustifichino!!! E’ come se noi ci volessimo tirare fuori da un pozzo tirandoci per i capelli.
La fede senza le opere è una fede morta, ma le opere senza la fede sono morte anch’esse perché è per Cristo, per la fede in Lui e non per opere che si è salvati.
Cosa avviene al momento della morte? E’ certo che la prima cosa che vedremo sarà Cristo perché siamo di Cristo. Torniamo a casa, torniamo a Colui che ci ha dato la vita, a Colui che ci ha preceduto nella vita “ onde in ogni cosa abbia il primato” Col. 1 : 18.-
Saremo con Lui perché Egli ce lo ha detto in Gio. 14 : 2-3. “Vò a prepararvi un luogo”……
Un’altra cosa di cui siamo certi è questa : che le cose saranno viste sotto un’altra visuale, i nostri affanni terreni, gli affari, la carriera, il successo, non saranno più nulla perché Paolo in 1° Cor. 13 :12 ci dice: “ Poiché ora vediamo come in uno specchio oscuro ma allora vedremo faccia a faccia, ora conosco in parte ma allora conoscerò appieno come sono stato appieno conosciuto.”.
Quindi non più visioni limitate ma sensazione e rimorso di quanto avremmo potuto fare e non abbiamo fatto. L’aver fatto!!! Ecco il tesoro!!!! Quante anime avremmo potuto convertire e non l’abbiamo fatto!!!!.
Paolo ci incoraggia dicendo in 1° Tess. 4 : 13 “ Or fratelli,non vogliamo che siate in ignoranza circa quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza “.
E Gesù in Gio. 14 :27 “il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” e al versetto 28 “se voi mi amaste vi rallegrereste che io vò al Padre “.
Ma soprattutto la frase di Paolo in 2° Cor. 5 : 8 “partire dal corpo e abitare col Signore” ci dà la sensazione, ci dà la certezza che dalla vita NEL Signore , siamo passati alla vita COL Signore perché chi crede sarà passato dalla morte alla vita e la vita è Lui.
A volte la nostra visione limitata ci fa sembrare ingiusti i provvedimenti divini ma noi abbiamo fede come ebbe a dire Paolo in Rom. 8 :28 “or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.”.
Quando un nostro fratello muore nel Signore siamo noi che perdiamo qualcosa quindi, ma non certo lui perché noi sappiamo dove egli è poiché la sapienza di Dio è di gran lunga superiore alla nostra.
Ci ritroveremo, ci riconosceremo nell’aldilà?.
Si ci riconosceremo, si ci ritroveremo in Cristo. ! Cosa vuol dire ciò?. La parabola dei fratelli e della vedova del primo non smentisce forse questa affermazione?.
NO. Egli non dice che non ci ritroveremo ma l’amore che ci legherà ai nostri cari non sarà l’ Eros, non il Fileo, ma Agapao, un amore divino, immenso, infinito come quello che lega Cristo alla sua Chiesa.-
Gesù fa una distinzione di amore, fa distinzione di qualità di affetto e Matt. 22 : 30 ci dice che saremo come angeli nei cieli. In quella casa che Gesù ci ha promesso . Giov. 14 : 1…4.-
Voglio anche qui ricordare il passo del vangelo di Giovanni in cui Gesù dice “ In verità, in verità vi dico, chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato ha (non avrà) la vita eterna; e non viene in giudizio ma è passato dalla morte alla vita.”.
Istantaneo questo passaggio dalla morte alla vita,non c’è via di transizione, non c’è aspettativa; non c’è purgatorio, non ci sono indulgenze, non ci sono preghiere a suffragio.
Gesù è categorico, non ammette vie di mezzo. O si è salvati o di è dannati..
Cosa avviene nello spazio di tempo tra la morte e la resurrezione?.
Innanzi tutto che questo stato esista è fuori di dubbio se si esclude la teoria antiscritturale della CC del purgatorio e quella degli Avventisti del 7° giorno e dei TdG che dicono che l’anima dorme fino alla resurrezione.!
Se Gesù ha detto che chi muore in Lui è passato dalla morte alla vita, che vita darebbe Gesù se l’anima dormisse?.
O è bugiardo Gesù o piuttosto sono bugiardi questi uomini che hanno sporcato e corrotto la parola del Signore?
Lo stato intermedio si identifica con la vita col Signore, in piena coscienza, sia per i buoni che per i cattivi. La parabola di Lazzaro e del ricco ci dà l’idea della voragine che separa i cattivi dai giusti e le parole di Gesù al ladrone Lc. 23 : 43 “ Oggi tu sarai meco in paradiso.” Ci danno l’idea della beatitudine. Saremo liberati dai dolori e dagli affanni che questo corpo mortale ci dà in dolori e in tentazioni, le quali non ci raggiungeranno più.
Il riposo del cristiano è riposo nel senso che non dovrà più combattere contro forze avverse, sopperire al proprio mantenimento, il suo cuore non sarà più rattristato per le ingiustizie, le violenze, le abominazioni di questo mondo, ma sarà ripieno della grazia di Dio tanto quanto il suo spirito ne potrà ricevere, sarà fuori dalle percezioni sensoriali quindi, fino al giorno della resurrezione, fino a che come dice Paolo in Rom. 8 : 21-23 “fino a che dicevo il mondo dei sensi non è stato liberato dalla servitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figlioli di Dio.”. Mi piace anche ricordare quì la preghiera di Gesù al Padre in Gio. 17 : 24………-
Alla morte, la mente, la personalità, non perdono alcuna delle loro facoltà, delle loro conoscenze; anzi queste proprietà intellettuali saranno esaltate ed innalzate ed infatti Lui ci costituirà sopra molte cose. Matt. 25 : 21 –
Sapremo la verità di tutte le cose, il perché di tutte le cose; conosceremo appieno come siamo stati appieno conosciuti dal Padre tramite Cristo Gesù.
Alla resurrezione non avremo altro che la beatitudine scambiata in eternità o la sofferenza in forma eterna. Si perpetua quindi uno stato che è già eclatante e senza misericordia all’atto della morte del non ravveduto.
La morte è quindi una separazione dell’anima dal corpo e l’anima rimane in piena coscienza; basta citare Matt. 17 dove Mosè ed Elia apparvero e parlarono con Gesù pur essendo morti diversi secoli prima. Essi non dormivano.
Quando la Bibbia parla di sonno, o espressioni come “coloro che dormono” si intende solo per quanto si riferisce al corpo.
Mi piace qui ripetere la frase dell’apostolo Paolo in Filippesi 1 : 21 “ Poiché per me il vivere è Cristo e il morire guadagno” ed ancora in 2° Cor. 5 : 6-8 “mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore” e al v.8 “abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d’abitare col Signore”.
Senza dubbio Paolo se diceva queste cose, se gli piaceva pure morire, se la morte era un guadagno, non avrebbe certo parlato così se si fosse addormentato; lui sapeva la verità più di noi.
E sempre riferendosi ai primi versetti di 2° Cor. 5 egli mette in lampante evidenza che dopo la morte avrebbe conosciuto la differenza tra l’avere e il non avere il corpo.
Il corpo viene paragonato ad un indumento (tenda) al quale siamo abituati e del quale noi sentiremo la mancanza.
Quindi egli dice che dopo la morte ci attende la conoscenza, la sensazione che sussiste fra l’avere e non avere il corpo. Un’ anima priva di coscienza non potrebbe conoscere tale differenza.
Quante dottrine, quante stupidaggini sono state diffuse dalle chiese!!!
La teoria del sonno dell’anima fino alla resurrezione, chi addirittura nega la resurrezione, chi ha profuso a piene mani la teoria dell’annientamento che fa violenza alla giustizia di Dio, chi la dottrina del purgatorio.
Ricordiamoci che il credente è santificato dalla fede in Lui e lavato dal sangue di Cristo.
Un esempio della immediatezza di tale fenomeno ce la dà Gesù stesso quando in Luca 5 : 13-14 mondò istantaneamente il lebbroso. “Lo voglio, sìì mondato.”-
L’azione salvifica del Cristo non esisterebbe più. Se l’uomo potesse con la sua sofferenza di qui o di là mondarsi dei suoi peccati, Cristo cosa sarebbe venuto a fare sulla terra e cosa fa ora presso al Padre?-
Accettare il purgatorio o altre dottrine espiative è negare Cristo perché non è la sofferenza che purifica ma il sangue di Cristo Gesù nel quale viviamo e nel quale ci siamo riconosciuti.
1° Gio 1 :7 “ Il sangue di Gesù, suo Figliolo , ci purifica da ogni peccato.”.
Ricordiamoci che Cristo Gesù ha vinto la morte perché in ogni cosa Egli abbia il primato. Col. 1 : 18. – Non solo, ma Iddio lo ha resuscitato dai morti per fare fede a tutti. Atti 17 : 30-32…….-
Bellissime le parole di Gesù a Marta in Gio. 11 :26 “Chiunque vive e crede in me non morrà mai “.
Paolo in 1° Cor. 15 : 53-54…………….

Che altro abbiamo da dire se non che il nostro cammino, incominciato migliaia di anni fa con la morte nelle parole dell’ Eterno “….se ne mangerai per certo morrai “ (Gen. 2 : 17), si è chiusa fra le braccia di Cristo allorché Egli, fattosi uomo, ci disse quelle meravigliose parole riportate da Matteo nel suo ineffabile vangelo “ Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati ed io vi darò riposo.”-
E in Cristo e soltanto in Cristo avremo trovato la nostra salvezza,
il nostro riposo e la nostra pace.


Un caro saluto a tutti omega [SM=g27998]
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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
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