Stampa | Notifica email    
Autore

Il libro del profeta Isaia

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2007 16:16
12/02/2007 12:09
Post: 66
Registrato il: 07/11/2004
Utente Junior
OFFLINE
§§ Che ho io da far della moltitudine dei vostri sacrifici? dice il Signore; io sono satollo d'olocausti di montoni §§ Is 1:11 ð Sl 40:6, 1 Co 10:20. Il Signore, nel v.11, passa a considerare quello che è il rituale levitico dei sacrifici. Ma anche in questo caso le parole non sono assolutamente lusinghiere. Il Signore non gradisce i loro sacrifici. Eppure fu proprio il Signore ad istituire tutti quei precetti indicanti il modo in cui dovevano essere effettuati i sacrifici e gli olocausti. Ma il problema risiede nel cuore di coloro che sacrificano.
Sl 40:6-8 ð Il salmista, dichiara in questo salmo che il Signore non prende piacere in sacrificio o in offerta, ma gradisce che si compia la Sua volontà. Questo testo non è assolutamente in contraddizione con ciò che prescriveva la legge, data dal Signore stesso. I sacrifici e gli olocausti erano importanti in quanto essi rappresentavano esteriormente un principio assolutamente importante “Senza spargimento di sangue, non vi è remissione di peccato”. Tutti questi sacrifici parlano del sacrificio eccellente del Signore Gesù. Ma risulta assolutamente chiaro che se il cuore è lontano dal Signore e se non si ubbidisce alla Sua volontà allora si diviene degli ipocriti, persone che agiscono solo per una sorta di rituale e per formalismo. Questo salmo che è collegato anche alla Persona del Signore Gesù, sottolinea il principio secondo cui la Parola di Dio deve essere scolpita nel nostro cuore, affinchè possiamo metterla in pratica facendo la volontà di Dio. Perciò, è giusto pregare il Signore, è giusto adorarLo con le labbra, ma se il nostro cuore è lontano da Lui, le nostre parole saranno gettate al vento. Il Signore vuole degli adoratori che Lo adorino in Ispirito e verità.
Eb 13:15 ð In Eb 13, l’autore esorta a portare sacrifici di lode al Signore. Questi sacrifici di lode, risultano essere il frutto delle labbra che confessano il Suo nome. Tale atteggiamento dobbiamo sempre ricercarLo, ma il tutto caratterizzato da un cuore che brama il Signore, che desidera avere sempre comunione con Lui, che desidera compiacerLo in ogni cosa. Questa caratteristica Israele non l’aveva più, ed il Signore lo rimprovera affinchè ritorni sui suoi passi.

§§ e di grasso di bestie grasse, e il sangue dei giovenchi e degli agnelli e dei becchi, non mi è a grado §§ Is 1:11 ð Es 30:10 (Ef 1:7), 1 Sa 15:22. Il Signore, dopo aver dichiarato che Egli era sazio degli olocausti che venivano offerti a Lui, ora Iddio evidenzia due elementi estremamente significativi: il sangue insieme al grasso. IL problema è che anche questi due elementi che nella legge rivestivano una grande importanza, a motivo della malvagità del popolo, il Signore deve dire che Egli non li gradisce dalle loro mani.
Es 30:1, 9-10 ð In Es 30, il Signore comanda la costruzione dell’altare dei profumi sulle cui corna doveva essere fatta la purificazione del peccato una volta all’anno. Questo altare, doveva essere fatto con un materiale molto particolare: il legno di Sittim. Su questo altare non doveva essere offerto nessun profumo strano, né olocausto o offerta, e una volta all’anno Aronne doveva effettuare con il sangue del sacrificio la purificazione del peccato. E’ chiaro che è il Signore a purificare, ma in questo testo risulta molto importante l’elemento del sangue, come in tanti altri testi biblici, la cui importanza è strettamente collegata alla purificazione ed al perdono dei peccati. Perciò è molto importante il testo di Ef 1:4-7. In Ef 1 l’apostolo Paolo afferma “In lui ci ha Dio eletti avanti la fondazione del mondo, acciocchè siamo santi, ed irreprensibili nel suo cospetto, in carità”. Noi siamo stati eletti avanti la fondazione del mondo, noi apparteniamo al Signore e la santità e l’irreprensibilità devono essere due caratteristiche che dobbiamo sempre manifestare nella nostra vita. Ma non soltanto, il Signore ci ha anche predestinati all’adozione, secondo la Sua volontà benevola, noi siamo Suoi figli con tutti i privilegi che questo nome comporta. Ma come abbiamo ottenuto la redenzione? Esclusivamente mediante il sangue del Signore Gesù Cristo! I nostri peccati sono stati perdonati, rimessi. Perciò il sangue ha veramente nella Scrittura una grandissima importanza. Ma nel testo di Is 1:11, il Signore sottolinea tutta la Sua disapprovazione. Egli non gradisce il sangue dei giovenchi e dei becchi. Il ritualismo e formalismo del popolo d’Israele privo dell’amore verso il Signore, non può piacere al Signore.
1 Sa 15:18-23 ð In 1 Sa 15, è descritto l’illuminante dialogo che vi è stato tra Samuele e Saulle, nel quale viene evidenziato il principio dell’importanza dell’ubbidienza. Samuele è estremamente chiaro nelle sue parole. Egli ricorda l’ordine che Saul aveva ricevuto nei confronti degli Amalechiti, i quali come ben sappiamo erano acerrimi nemici di Israele. La distruzione doveva essere totale! Nessuno doveva scampare. Samuele rivolge due domande estremamente significative a Saul “Perchè dunque non hai tu ubbidito alla voce del Signore? anzi ti sei rivolto alla preda, ed hai fatto ciò che dispiace al Signore?”. Perché talvolta noi agiamo secondo il nostro discernimento? Perché non ubbidiamo al Signore in tutto e per tutto? Le due domande di Samuele giungono come due spade. Non ubbidire al Signore significa provocarGli del dispiacere, del dolore. Ma Saul risponde smentendo addirittura queste domande di Samuele. Egli testimonia di aver ubbidito alla voce del Signore, ma il popolo ha preso il meglio del popolo di Amalec e lo ha risparmiato. Questa era una chiara trasgressione! Ma come si saremmo comportati noi, al posto di Saul? Non è forse vero che la carne ci avrebbe suggerito la stessa cosa? Ma Samuele, dichiara un principio assoluto, un principio che ciascuno di noi deve sempre seguire: l’ubbidienza vale meglio del sacrificio e prestare attenzione vale meglio del grasso dei montoni. Il ritualismo non serve a niente, solo l’ubbidienza ha valore dinanzi agli occhi del Signore.

§§ Quando voi venite per comparir nel mio cospetto, chi ha richiesto questo di man vostra, che voi calchiate i miei cortili? §§ Is 1:12 ð 1 Re 9:4, Ap 6:16. Una domanda estremamente significativa rivolge il Signore al popolo d’Israele. Chi ha richiesto tutto questo al popolo? Perché essi vanno dinanzi al cospetto del Signore caratterizzati da questo stato spirituale? Non si può essere davanti al Signore con superficialità.
1 Re 9:1-5 ð In 1 Re 9, il Signore definisce le benedizioni a Salomone se egli avesse camminato in integrità davanti al Signore. Salomone aveva concluso la costruzione della Casa del Signore, perciò il Signore apparve per la seconda volta a lui, e gli rivolse delle importantissime parole. Il Signore disse “Io ho esaudita la tua orazione e la tua supplicazione, che tu hai fatta davanti a me; io ho santificata questa Casa, la quale tu hai edificata per mettervi il mio Nome in perpetuo; e gli occhi miei, e il cuor mio saranno del continuo là”. Si possono veramente osservare le parole dense di amore che il Signore rivolge a Salomone. Egli lo aveva esaudito, Egli aveva gradito questa Casa, ed il Signore rincuora Salomone sottolineando la Sua cura e la Sua protezione. Ma nello stesso tempo il Signore continua il Suo discorso evidenziando anche la responsabilità di Salomone. Egli, in quanto re e conduttore del popolo d’Israele, doveva camminare dinanzi all’Eterno, in integrità, seguendo l’esempio di suo padre Davide. Davide non fu un uomo perfetto, ma egli amava il suo Dio e soprattutto conosceva nella sua vita l’importanza del pentimento e del ravvedimento. Se Salomone avesse ubbidito al Signore, il suo trono sarebbe stato stabile in perpetuo. Questo sta a significare che l’ubbidienza comporta sempre delle benedizioni. Perciò, perché agire secondo il proprio discernimento?
Ap 6:15-17 ð In Ap 6, viene profondamente evidenziato il terrore dell’uomo nei confronti dell’ira del Signore. Se da una parte è prezioso camminare in integrità dinanzi allo sguardo del Signore, dall’altra è cosa veramente terribile cadere nelle mani dell’Iddio vivente. In questo testo leggiamo che “i re della terra, e i grandi, e i capitani, e i ricchi, e i possenti, ed ogni servo, ed ogni libero, si nascosero nelle spelonche, e nelle rocce dei monti”. Il sesto suggello fu aperto, ci fu un grande terremoto, e i grandi, i piccoli, i potenti, i ricchi, i servi e i liberi si nascosero nelle spelonche. Perché? Perché essi sono soggetti all’ira del Signore, a motivo della loro empietà. Essi desiderano addirittura che i monti cadano loro addosso, pur di nasconderli dall’ira del Signore. Ma chi potrà resistere a Lui? Il popolo d’Israele andava dinanzi al Signore in che maniera? In che modo egli camminava dinanzi al Suo cospetto? Dinanzi a Lui bisogna andarci in integrità, non con il peccato non confessato.
[SM=g27985]

http://andreabelli75.wordpress.com/

http://progettostudiodellabibbia.wordpress.com/
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:22. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com