Stampa | Notifica email    
Autore

Il libro del profeta Isaia

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2007 16:16
26/01/2007 13:55
Post: 22
Registrato il: 07/11/2004
Utente Junior
OFFLINE
§§ A che sareste ancora percossi? Voi aggiungereste rivolta a rivolta §§ Is 1:5 ð De 28:22 – 2 Pi 2:14. In Is 1:5, mette chiaramente in evidenza la gravità dello stato spirituale del popolo d’Israele. Precedentemente Egli ha ricordato che il Suo popolo Lo aveva abbandonato, e si era rivolto indietro e nel v.5 il Signore domanda §§ A che sareste ancora percossi? Voi aggiungereste rivolta a rivolta §§.
De 28:22 ð In De 27:1, Mosè, insieme agli anziani d’Israele, comandò ed esortò il popolo a osservare e seguire tutti i comandamenti del Signore ed in De 28 è scritto “Ma, se tu non ubbidisci alla voce del Signore Iddio tuo, per osservar di mettere in opera tutti i suoi comandamenti, e i suoi statuti, i quali oggi ti do; egli avverrà che tutte queste maledizioni verranno sopra te, e ti giungeranno… Il Signore ti percoterà di tisichezza, e d'arsura, e di febbre, e d'infiammazione; d'aridità, e di nebbia, e di rubiggine; che ti perseguiranno, finchè tu sii perito… Il Signore ti percoterà dell'ulcere di Egitto, di morici, e di scabbia, e di pizzicore, onde tu non potrai guarire”. La Parola di Dio mette molte volte in evidenza questo concetto: il Signore avverte l’uomo delle conseguenze delle sue scelte. Mosè, insieme agli anziani, esortò Israele ad osservare i comandamenti e gli statuti del Signore, in quanto se vi fosse stata l’ubbidienza ed il timore verso di Lui, Israele sarebbe stato grandemente benedetto. Ma se vi fosse stata disubbidienza, il Signore stesso avrebbe percosso Israele e sarebbe divenuto il destinatario non di benedizioni divine, ma di maledizioni. Il giudizio di Dio si sarebbe giustamente manifestato. Questo atteggiamento divino ha un solo scopo: quello di far comprendere ad Israele ed in generale all’uomo che se non vi è il ravvedimento, allora c’è il giudizio. Nel testo evidenziato vengono sottolineate diversi flagelli: l’aridità, la scabbia, la febbre, l’infiammazione e via dicendo. Perciò Israele era perfettamente edotto di tutto ciò che poteva capitare se si fosse ribellato al Signore. Ciò che noi leggiamo in Is 1:5 è davvero preoccupante: per quale ragione il Signore li avrebbe ancora percossi, colpiti? Essi avrebbero aumentato la loro rivolta e la loro ribellione. In 2 Pi 2, l’apostolo Pietro dichiara “Massimamente coloro che vanno dietro alla carne, in concupiscenza d’immondizia; e che sprezzano le signorie: che sono audaci , di loro senno, e non hanno orrore di dire male delle dignità…costoro come animali senza ragione, andando dietro all’impeto della natura, nati ad essere presi ed a perire…avendo gli occhi pieni di adulterio e che non restano giammai di peccare; adescano le anime instabili; avendo il cuore esercitato ad avarizia, figliuoli di maledizione”. Così è l’empio! Egli è mosso solo dalla sua concupiscenza, dalla loro carnale audacia ed è solo paragonabile ad un animale senza ragione, dominati totalmente dal loro peccato. Se il cristiano è protagonista delle benedizioni di Dio, l’empio conoscerà la giusta ira di Dio, se non si ravvederà.

§§ ogni capo è infermo §§ Is 1:5 ð Os 5:13, Eb 4:15. Ora il Signore passa ad una diagnosi dettagliata dello stato spirituale del popolo d’Israele. Innanzitutto Egli dichiara che §§ ogni capo è infermo §§.
Os 5:13 ð In Os 5, il testo mette in evidenza che Efraim e Giuda sono infermi di una piaga estremamente grave. In Os 4:1 il testo precisa che il Signore ha una contesa, una lite con gli abitanti del paese e in Os 5:12-14 è scritto “Perciò, io sarò ad Efraim come una tignola, e come un tarlo alla casa di Giuda. Or Efraim, avendo veduta la sua infermità, e Giuda la sua piaga, Efraim è andato ad Assur, e Giuda ha mandato ad un re, che difendesse la sua causa; ma egli non potrà risanarvi, e non vi guarirà della vostra piaga. Perciocchè io sarò come un leone ad Efraim, e come un leoncello alla casa di Giuda; io, io rapirò e me ne andrò io porterà via, e non vi sarà alcuno che riscuota”. Quando si è afflitti da una malattia fisica o da una piaga si desidera subito il ristoramento. Ma l’infermità di Efraim era di natura spirituale, un infermità che nessun uomo poteva risanare. Il Signore si esprime in maniera davvero solenne dichiarando che Egli sarà per Efraim una tignola ed un tarlo nelle ossa. Cioè a motivo dell’empio atteggiamento di Efraim e Giuda (Os 5:7) il Signore non sarà la fonte della benedizione, bensì del giudizio. Non ci si può beffare del Signore ed anche in Is 1:5 si ravvisa un’infermità grave, che qualsiasi medico giudicherebbe incurabile §§ Ogni capo è infermo §§.
Eb 4:15 ð In Eb 4, l’autore evidenzia che noi abbiamo un sommo sacerdote verso il Quale noi possiamo sempre confidare. L’autore alla lettera agli Ebrei dichiara “AVENDO dunque un gran sommo sacerdote, ch'è entrato ne' cieli, Gesù, il Figliuolo di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede. Perciocchè noi non abbiamo un sommo sacerdote, che non possa compatire alle nostre infermità; anzi, che è stato tentato in ogni cosa simigliantemente, senza peccato. Accostiamoci dunque con confidanza al trono della grazia, acciocchè otteniamo misericordia, e troviamo grazia, per soccorso opportuno”. Anche noi, fratelli e sorelle, eravamo affetti da una gravissima infermità, l’infermità del peccato. Umanamente parlando, la nostra situazione era senza rimedio. Ma il Signore Gesù ha operato il miracolo della nostra guarigione. Egli, su questa terra è stato tentato da Satana e dagli uomini, ma Egli si è offerto puro da ogni colpa a Dio. Perciò Egli ci può comprendere e capire in una maniera perfetta. Perciò noi abbiamo il sommo privilegio di accostarci al trono della Grazia, e di fissare il nostro sguardo su di Lui. In noi, non vi era niente di sano, ma per la Sua Grazia e Amore siamo stati guariti.

§§ e ogni cuore §§ Is 1:5 ð Gr 17:9 – Gr 30:15. Precedentemente il Signore aveva sottolineato il capo, la testa, la quale era inferma, ora il v.5 continua evidenziando il cuore. Dalla Parola di Dio sappiamo che il cuore risulta essere non soltanto un organo fisico, indispensabile per la sopravvivenza su questa terra; ma nel senso spirituale è la sede delle emozioni e dei sentimenti.
Gr 17:9 ð In Gr 17, viene messo in evidenza che il cuore dell’uomo è frodolente e insanabile. E’ scritto “Benedetto sia l'uomo che si confida nel Signore, e la cui confidanza è il Signore. Egli sarà come un albero piantato presso alle acque, e che stende le sue radici lungo un ruscello; e quando viene l'arsura, egli non la sente; anzi le sue fronde verdeggiano; e nell'anno della secchezza non se ne affanna, e non resta di far frutto. Il cuor dell'uomo è frodolente sopra ogni altra cosa, ed insanabile; chi lo conoscerà? Io, il Signore, che investigo i cuori, che provo le reni; e ciò per rendere a ciascuno la retribuzione secondo le sue vie, secondo il frutto dei suoi fatti”. Che meravigliose parole vengono indirizzare verso colui che si confida nel Signore. Egli è benedetto dal Signore ed è come un albero piantato presso alle acque, che stende le sue radici, che resiste all’arsura e alla siccità e che costantemente produce del frutto. E’ una descrizione molto bella e dettagliata di colui che è timorato del Signore, ma nello stesso tempo è doveroso anche osservare l’ulteriore considerazione della Parola di Dio intorno al cuore dell’uomo. Nel senso naturale e carnale, il cuore dell’uomo è ingannevole e malvagio e nemmeno l’uomo stesso conosce il suo cuore. Anche noi dobbiamo tenere presente questa lezione. In noi vi è la dimora costante dello Spirito, ma quando agiamo carnalmente seguendo la nostra volontà carnale evidenziano la veracità di questo testo. Il nostro cuore, i nostri pensieri, la nostra mente, i nostri sentimenti devono essere plasmati dallo Spirito del Signore. Altrimenti che cosa manifesteremo? Un comportamento peccaminoso che dispiace al signore. Il Signore solamente conosce il nostro cuore ed Egli avverte solennemente: renderà a ciascuno la sua retribuzione. Ciò che l’uomo avrà seminato, quello raccoglierà.
§§ è languido §§ Is 1:5 ð La 5:17, Is 53:4. La condizione del cuore di questo popolo è davvero grave e dolorosa: ogni cuore §§ è languido §§.
La 5:17 ð In La 5, il profeta dichiara che il cuore è languido e che la gioia del cuore è cessata. Egli afferma “La gioia del nostro cuore è cessata, I nostri balli sono stati cangiati in duolo. La corona del nostro capo è caduta; Guai ora a noi! perciocchè abbiamo peccato. Per questo il cuor nostro è languido; per queste cose gli occhi nostri sono oscurati”. Il tema ricorrente nel libro delle Lamentazioni è proprio il dolore e il cordoglio. Queste parole mettono chiaramente in evidenza questo tema così duro, ma nello stesso tempo così necessario. Geremia deve dichiarare che la gioia del cuore è cessata ed i balli, quale manifestazione esteriore della gioia stessa, si sono trasformati in duolo. Essi ( e si include anche il profeta) hanno peccato. Il monte Sion è deserto ed il profeta deve gridare al Signore dicendo “Perchè ci dimenticheresti in perpetuo? Perché ci abbandoneresti per lungo tempo? O Signore, convertici a te, e noi saremo convertiti: Rinnova i nostri giorni, come erano anticamente” Il peccato non può mai recare gioia alla nostra vita, ma solo dolore ed affanno. Vi è bisogno dell’intervento del Signore, perché senza il Signore, senza il Suo aiuto e soccorso, che cosa rimane? Un cuore languido, un cuore che è lasciato nel suo dolore. Ma quale è stata la soluzione al peccato dell’uomo?
Is 53:4 ð In Is 53, è scritto che il Servo del Signore, ha portati i nostri languori. Il profeta può dichiarare “Egli è stato sprezzato, fino a non esser più tenuto nel numero degli uomini; è stato uomo di dolori, ed esperto in languori; è stato come uno dal quale ciascuno nasconde la faccia; è stato sprezzato, talchè noi non ne abbiamo fatta alcuna stima. Veramente egli ha portati i nostri languori, e si è caricato delle nostre doglie; ma noi abbiamo stimato ch'egli fosse percosso, battuto da Dio, ed abbattuto”. Quando giungeremo a questo testo, lo mediteremo ancora più approfonditamente. Ma è chiaro che il Signore Gesù, ha risolto per sempre il problema del peccato. Egli è stato sprezzato per ciascuno di noi, ed ha portato su di Se i peccato di noi tutti, i nostri dolori, i nostri languori. Anche il nostro cuore, un tempo, era languido, pieno di dolore e unito al peccato che era in noi, rendeva la nostra situazione spirituale umanamente senza soluzione. Ma il Servo del Signore, il Signore Gesù ha risolto questo immane problema, donando tutto Se stesso. Quale sarà dunque il nostro atteggiamento nei Suoi confronti? Ubbidienza o disubbidienza?

http://andreabelli75.wordpress.com/

http://progettostudiodellabibbia.wordpress.com/
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:55. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com