Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 
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Il libro di Giobbe

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2007 08:01
17/01/2007 22:22
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Per i riferimenti biblici è stata usata la Riveduta del Luzzi mentre per il testo è stato usato il mio cuore e la mia mente.Vi devo confessare che il rileggere per poterlo digitalizzare questo scritto dopo tanti anni,ha causato in me una forte emozione perchè mi sono accorto che niente è cambiato in me,nella fede e nella perseveranza che il Signore ha voluto concedermi. Buona lettura.




Il Libro di Giobbe

Il libro di Giobbe è un libro di attualità,un libro di oggi in quanto oggi,come decine di secoli fa, è rimasto immutato ed immutabile il messaggio che questo libro del Vecchio Patto ci vuol comunicare.
Quale è dunque il messaggio di questo libro e chi era Giobbe?
La carta di identità di Giobbe ce la dà la Bibbia stessa al v.1 Cap.1 "C'era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe". Ha poca importanza il sapere da dove venisse. I caratteri personali,somatici,di indole di Giobbe ce li descrive la Bibbia stessa al Cap.29 vv. 7-25.
""Allorchè uscivo per andare alla porta della città e mi facevo preparare il seggio sulla piazza,i giovani al vedermi,si ritiravano,i vecchi s'alzavano e rimanevano in piedi; i maggiorenti cessavan di parlare e si mettevan la mano sulla bocca; la voce dei capi diventava muta, la lingua s'attaccava al loro palato.
L'orecchio che mi udiva,mi diceva beato; l'occhio che mi vedeva mi rendea testimonianza,perchè salvavo il misero che gridava aiuto,e l'orfano che non avea chi lo soccorresse. Scendea su di me la benedizione di chi stava per perire,e facevo esultare il cuore della vedova. La giustizia era il mio vestimento ed io il suo; la probità era come il mio mantello e il mio turbante. Ero l'occhio del cieco,il piede dello zoppo;ero il padre dei poveri,e studiavo a fondo la causa dello sconosciuto. Spezzavo la ganascia all'iniquo,e gli facevo lasciare la preda che aveva fra i denti. E dicevo: 'Morrò nel mio nido,e moltiplicherò i miei giorni come la rena;le mie radici si stenderanno verso l'acque,la rugiada passerà la notte sui miei rami; la mia gloria sempre si rinnoverà,e l'arco rinverdirà nella mia mano'. Gli astanti m'ascoltavano pieni di aspettazione,si tacevan per udire il mio parere.
Quand'avevo parlato ,non replicavano; la mia parola scendea su di loro come una rugiada. E m'aspettavan come s'aspetta la pioggia;aprivan larga la bocca come a un acquazzone di primavera. Io sorridevo loro quando eran sfiduciati;e non potevano oscurare la luce del mio volto. Quando andavo da loro,mi sedevo come capo,ed ero come un re fra le sue schiere,come un consolatore in mezzo agli afflitti."" QUESTO ERA GIOBBE.
Cerchiamo ora di rispondere al primo quesito. Qual'è il significato del libro di Giobbe?
Esso è conosciuto come il libro della sofferenza che pone in termini altamente drammatici il problema della fede,del mantenimento della fede nelle angustie,nelle avversità, e pone in primo piano la gratuità dell'amare Cristo e del servizio cristiano, ma è sopratutto il libro dell'amore di Dio verso l'uomo.
Vi sono due personaggi principali all'inizio di questo libro, anzi vi è un dialogo fra l'Eterno e il Maligno.
L'Eterno spiega a Satana che sulla terra vi è un servo fedele,il più buono,il più bravo,il più caritatevole,il più di tutte le cose buone e Satana tenta l'Eterno perchè insinua che egli,Giobbe,è così verso di Lui perchè Egli stesso,l'Eterno,lo ha fornito di ogni bene e di ogni gioia, ma qualora gli venisse a mancare tutto ciò che Egli gli ha dato, cioè quando vedesse che il suo Dio è impotente,incapace di dare altro che se stesso in quanto Dio,in quanto essere, egli ti disprezzerebbe.
Dove andrebbero la sua fiducia e la sua fedeltà.?
E' qui Satana che spiega all'Eterno ,che contesta all'Eterno che l'amore,quell'amore che gli uomini gli portano non è altro che una riconoscenza ed è per una speranza,terrena o celeste,che lo amano. (do ut des).
In sostanza è un amore interessato e non un amore per NULLA. Nulla,perchè l'amore non è nulla per chi non ama.
Satana dunque reclama la paternità di Giobbe. Giobbe ama te perchè gli dai,ma nell'avversa fortuna egli si qualificherà per mio servitore. E Dio risponde a Satana Cap 1 v.12 "E l'Eterno disse a Satana: Ebbene! tutto quello che possiede è in tuo potere." Ecco che l'Eterno dà il suo beneplacito,abbandona Giobbe nelle mani del Maligno. Perchè? Dio ha fatto dunque scandalo?. NON SIA. E' Giobbe che deve provare l'asserzione dell'Eterno che egli lo ama per NULLA perchè Satana non può essere vinto che da uno più debole di lui,cioè da Giobbe nella sua debolezza e non da Dio nella sua potenza.
Il fatto che Dio accetti la sfida di Satana deve renderci edotti circa questa necessità: è necessario che Giobbe sia provato,deve esserlo,perchè Satana non potrà essere vinto nè convinto in altro modo.
Ecco che Satana agisce; cosa succede? Leggiamolo dal libro di Giobbe dal Cap.1 v.14 fino al Cap. 2 v.10.-
""I buoi stavano arando e le asine pascevano lì appresso,quand'ecco i Sabei son piombati loro addosso e li hanno portati via ;hanno passato a fil di spada i servitori,e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo. Quello parlava ancora, quando ne giunse un'altro a dire: il fuoco di Dio è caduto dal cielo,ha colpito le pecore e i servitori,e li ha divorati;e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo. Quello parlava ancora,quando ne giunse un altro a dire: I Caldei hanno formato tre bande,si son gettati sui cammelli e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servitori e io solo sono potuto scampare per venire a dirtelo. Quello parlava ancora,quando ne giunse un altro a dire: i tuoi figlioli e le tue figliole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore; ed ecco che un gran vento,venuto dall'altra parte del deserto,ha investito i quattro canti della casa,ch'è caduta sui giovani;ed essi sono morti; ed io solo son potuto scampare per venire a dirtelo. Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello e si rase il capo e si prostrò a terra e adorò e disse: Nudo sono uscito dal seno di mia madre,e nudo tornerò in seno della terra ; l'Eterno ha dato,l'Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell'Eterno. In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di mal fatto.
Or accadde un giorno,che i figlioli di Dio vennero a presentarsi davanti all'Eterno,e Satana venne anch'egli in mezzo a loro a presentarsi davanti all'Eterno. E l'Eterno disse a Satana: "Donde vieni?. E Satana rispose all'Eterno: "dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa. E l'Eterno disse a Satana: "hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro,retto,tema Iddio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità benchè tu m'abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo. E Satana rispose all'Eterno: "pelle per pelle! L'uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; ma stendi un pò la tua mano,toccagli le ossa e la carne,e vedrai se non ti rinnega in faccia. E l'Eterno disse a Satana: Ebbene esso è in tuo potere;soltanto rispetta la sua vita. E Satana si ritirò dalla presenza dell'Eterno e colpì Giobbe d'un'ulcera maligna dalla pianta de' piedi al sommo del capo; e Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto nella cenere. E sua moglie gli disse:"ancora stai saldo nella tua integrità? Ma lascia stare Iddio e muori!" E Giobbe a lei: "tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio,e rifiuteremmo d'accettare il male? In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.----

Disavventura più grande non poteva toccare ad un uomo. Intanto ecco che tre amici di Giobbe, Elifaz,Bildad,Tsofar si recano presso di lui e cosa fanno? Leggiamolo al v.13 cosa fecero!
"E rimasero seduti per terra,presso a lui sette giorni e sette notti;e nessuno di loro gli disse verbo,perchè vedevano che il suo dolore era molto grande."
Non dissero parola per sette giorni. Chi di noi,come consolatore ha fatto ciò?
Questi tre amici compunti nel cuore sono quanto di meglio si possadesiderare in un momento di sì grande sconforto. Ma attenzione fratelli,proprio in questi tre consolatori sta la potenza e la terribile astuzia di Satana. Il libro di Giobbe parla a noi in un modo unico e singolare. Il libro di Giobbe ci parla e ci dice che Satana non manda solo il dolore,manda anche gli amici.
Non stò forzando la Scrittura,vi sto solo dicendo che la più grande calamità per l'integrità di Giobbe sta proprio in questi amici in quanto i discorsi che questi amici gli fanno dovrebbero essere il reagente per il quale dovrebbe venire fuori il carattere interessato del servizio di Giobbe o almeno vorrebbero far rinnegare a Giobbe un servizio inutile e gratuito quale egli effettivamente aveva prestato.
Giobbe era un puro di cuore,una di quelle persone da includere nel discorso di Gesù sulla montagna:il più grande discorso mai fatto al mondo.!
Nel Cap. 3 ecco il lamento di Giobbe.
E' un lamento di un uomo finito e il lamento inizia col maledire il giorno in cui è nato e la disperazione culmina col v. 23 alla fine del Cap 3 "" Perchè dar vita a un uomo la cui via è oscura e che Dio ha stretto in un cerchio?""
Ecco che entra in scena Elifaz e sentiamo un pò cosa dice- Cap.4 vv.1 a 6
"Allora Elifaz di Teman rispose e disse. Se provassimo a dirti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattenere le parole? Ecco tu ne hai ammaestrati molti,hai fortificato le mani stanche;le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo,hai raffermato le ginocchia vacillanti;e ora che il male piomba su di te ,tu ti lasci abbattere;ora che è giunto fino a te ,sei tutto smarrito.La tua pietà non è forse la tua fiducia,e l'integrità della tua vita la speranza tua?."
Nel Cap.6 Giobbe risponde a Elifaz con altri lamenti rifiutando la punizione come giustizia di Dio per i suoi ipotetici peccati contro di Lui. Anzi egli invoca che Dio lo tolga dal mondo (v.9) e nel Cap.7 vi è una analisi sociale della vita umana da parte di Giobbe ed egli non risparmia all'Eterno le sue critiche. Egli in una parola si ribella a Dio.
Leggiamo al Cap.7 vv.5e6 e 16-21.
"La mia carne è coperta di di vermi e di croste terrose,la mia pelle si richiude,poi ricomincia a suppurare.I miei giorni sen vanno più veloci della spola,si consumano senza speranza."
(16-21) Io mi vo struggendo;non vivrò sempre; deh,lasciami stare;i giorni miei non sono che un soffio. Che cosa è l'uomo che tu ne faccia tanto caso,che tu ponga mente ad esso,e lo visiti ogni mattina e lo metta alla prova ad ogni istante? Quando cesserai di tener lo sguardo fisso su di me? Quando mi darai tempo d'inghiottire la mia saliva?. Se ho peccato, che cosa ho fatto a te ,o guardiano degli uomini? Perchè hai fatto di me il tuo bersaglio?
A tal punto che son divenuto un peso a me stesso? E perchè non perdoni le mie trasgressioni e non cancelli la mia iniquità? Poichè presto giacerò nella polvere;e tu mi cercherai,ma io non sarò più.""
Ecco entrare in azione Bildad,stupito dell'atteggiamento di Giobbe,il tono di Bildad non è dissimile da quello di Elifaz,bensì un pò più pesante in quanto egli vuol far riconoscere a Giobbe ciò a cui Giobbe stesso si ribella.
E la seconda risposta di Giobbe si può riassumere in un altra ribellione che si può sintetizzare nel Cap.10 vv.20-22 = "Non sono forse pochi i giorni che mi restano? Cessi egli dunque,mi lasci stare,ond'io mi rassereni un poco,prima che io me ne vada,per non più tornare,nella terra delle tenebre e dell'ombra della morte:terra oscura come notte profonda,ove regnano l'ombra di morte e il caos,il cui chiarore è come notte oscura".
Ecco entrare in azione Tsofar,il terzo amico. Le parole di questi sono un rimprovero aspro verso Giobbe Cap.11 vv.1-20 (leggere sulla Bibbia)
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Ed ecco la terza replica di Giobbe (leggere tutto il Cap.12)
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Poi il testo ci dice che i tre amici nell'ordine riparlano a Giobbe e Giobbe per altre tre volte dice le stesse cose; anzi al Cap.19 vv.1-3 dice. "Fino a quando affliggerete l'anima mia e mi tormenterete con i vostri discorsi? Son già dieci volte che m'insultate,e non vi vergognate di malmenarmi." Sono pagine meravigliose che vi invito a leggere per vostro conto.
Eppoi ancora un terzo discorso di Elifaz e la settima replica di Giobbe e poi il terzo discorso di Bildad e la ottava replica di Giobbe che si sintetizza nel Cap.27 vv.5e6.
"Lungi da me l'idea di darvi ragione! Fino all'ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità. Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò;il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni."
Notate la caparbietà di Satana e l'altrettanta coggiutaggine di Giobbe. Ma non è ancora finita.
Satana ha ancora una carta, Elihu.
Questi con più veemenza dice a Giobbe che egli è blasfemo perchè egli ritiene giusto se stesso anzichè Dio e con ben quattro sermoni tenta di convincere Giobbe che i mali l'Eterno glieli ha mandati perchè se li meritava.
Per meglio comprendere il tutto facciamo un passo indietro e andiamo al Cap. 19 vv.25-27.
"Ma io so che il mio Vindice vive,e che alla fine si leverà sulla polvere. E quando dopo la mia pelle,sarà distrutto questo corpo,senza la mia carne,vedrò Iddio. Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno gli occhi miei,non quelli di un'altro....il cuore,dalla brama ,mi si strugge in seno!. Sono parole meravigliose!!! Pensate fratelli,quest'uomo,Giobbe, che disprezza Dio ma ha l'intelligenza di rifugiarsi in Lui perchè sa che in Lui solo e non nel Dio pietoso e farisiaco degli amici di Giobbe potrà trovare salvezza.
Ma ecco il miracolo: alla fine dei quattro sermoni di Elihu non è più Giobbe che replica ma è l'Eterno stesso che replica a Giobbe.
E l'Eterno sembra fare a Giobbe un pò di lezione naturalistica sugli animali,sui cieli,sulla grandine. (leggere tutto il Cap.3[SM=g27989] trentotto
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Giobbe soffre e l'Eterno parla di altre cose!.
L'Eterno è uscito di senno? Così non sia. Giobbe trova qualcosa nelle parole dell'Eterno ,vi trova il mistero stesso di Dio. Infatti nel Cap.40 cosa risponde all'Eterno? vv1-5.
"L'Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse:
Allora Giobbe rispose all'Eterno e disse: Ecco,io son troppo meschino;che ti risponderei?. Io mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta ma non riprenderò la parola,due volte....ma non lo farò più."-
Ecco,Giobbe si pente!!!
Non del pentimento che volevano i suoi amici,ma si pente di aver perso di vista nel momentodella prova la misteriosa e sovrana gratuità della grande opera di Dio,si pente di aver dubitato dell'amore al quale aveva risposto con tutta la sua vita.
E infatti la replica di Giobbe all'Eterno suona soltanto così: Cap.42 vv.5e6 -
"IL MIO ORECCHIO AVEVA SENTITO PARLAR DI TE MA ORA L'OCCHIO MIO TI VEDUTO.Perciò mi ritratto,mi pento sulla polvere e sulla cenere."
L'obbedienza di Giobbe ,l'obbedienza del cristiano ci rimanda in tutto e per tutto alla salvezza che ne è il punto di partenza.
Giobbe ama Dio,perchè Dio lo ha amato per primo. Non è Giobbe ad aver scelto Dio ma Dio che ha scelto Giobbe e ciò noi lo possiamo vedere nella stessa gratuità di quando il Signor Gesù ,allorchè giunse la pienezza dei tempi,ebbe a dire in Giovanni 15:16 "Non siete voi che avete scelto me ma io che ho scelto voi."
E come Gesù è morto per noi per nulla,gratuitamente,così noi gratuitamente amiamo e diamo.
Torniamo a Giobbe.
La prova ha termine.
Dio condanna gli amici di Giobbe.
Vedete fratelli,non avevo forzato la Scrittura;li giustifica solo per la fede di Giobbe.
Cap.42 vv.7-10. "Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe ,l'Eterno disse a Elifaz di Teman:l'ira mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici,perchè non avete parlato di me secondo la verità,come ha fatto il mio servo Giobbe. Ora dunque prendetevi sette tori e sette montoni,venite a trovare il mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi;ed io avrò riguardo a lui per non punir la vostra
follia ;poichè non avete parlato di me secondo la verità,come ha fatto il mio servo Giobbe.
Elifaz di Teman e Bildad di Suach e Tsofar di Maama se ne andarono e fecero come l'Eterno aveva loro ordinato;e l'Eterno ebbe riguardo a Giobbe.
Anche noi siamo giustificati per la fede in Cristo Gesù.
Possiamo dire che Giobbe è un pò il precursore di Cristo il giusto: soffrì e morì per nulla,come Giobbe soffrì per nulla.
Mentre queste tre persone sono giustificate per Giobbe,così tutto il genere umano è giustificato per la fede in Cristo Gesù; al sangue dei 7 tori e 7 montoni si è sostituito il sangue di Cristo che per la fede in lui ci salva.
L'Eterno ristabilì Giobbe nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che aveva,figli,cammelli,tori,pecore.
Oggi l'Eterno ci ha dato Cristo e con Lui la vita eterna perchè egli disse in Gio 10:10
"Io son venuto perchè abbiano vita e l'abbiano ad esuberanza."
Qual'è il rapporto fra Giobbe e l'Evangelo? Dio ha risposto a Satana con Cristo e lo ha vinto.Satana ha tentato Giobbe e Cristo,due giusti.
Vi ricordate quando Satana fu vinto nel deserto da Gesù?
I tre amici Elifaz,Bildad,Tsofar sono stati sostituiti da Pietro apostolo che dice in Mt 16 vv.22 e segg. Quando Gesù disse che doveva essere giudicato e soffrire molte cose,Pietro "Signore,ciò non ti avverrà mai." E Gesù lo vinse e disse "Vattene via da me Satana,tu non hai il senso delle cose di Dio,ma delle cose degli uomini."
Elihu,ultimo interlocutore di Giobbe è stato sostituito dalla voce di quei sacerdoti e scribi che dicevano: Mc 15:32 " Se sei il figlio di Dio scendi da codesta croce".
E Gesù vinse ancora e non scese e morì per noi,rese il suo spirito immacolato al Padre.
Morì per nulla,morì per amore nostro e noi oggi riconoscendolo fra tanti falsi profeti e fra tanti falsi insegnamenti siamo orgogliosi e fieri al punto di dire come l'apostolo Paolo in Atti 17 v.28 "in Lui viviamo,ci muoviamo e siamo."-
Gesù ha pregato il Padre in Giov.17:15 "Io non ti prego che tu li tolga dal mondo,ma che tu li preservi dal maligno."
Infatti Paolo agli Efesini così scriveva Cap.6 v.12 "Poichè il combattimento nostro non è contro sangue e carne,ma contro i principati,contro le potestà,contro i dominatori di questo mondo di tenebre,contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti."
E se alcuno di noi ha qualcosa di cui dolersi nel proprio corpo abbia la stessa rassegnazione dell'apostolo Paolo. Leggiamolo in 2Cor.12 v.8 e segg. "Tre volte ho pregato il Signore perchè l'allontanasse da me;ed egli mi ha detto: La mia grazia ti basta,perchè la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza. Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto nelle mie debolezze,onde la potenza di Cristo riposi su me. Per questo io mi compiaccio in debolezze,in ingiurie,in necessità,in persecuzioni,in angustie per amor di Cristo; perchè quando sono debole,allora sono forte.
Non più il Dio di Giobbe ma il Dio di Cristo, è il Padre che si è rivelato in Cristo perchè Cristo solo ha detto : Gio.14:9 "Chi ha visto me ha visto il Padre.".
E' sempre Cristo che ha detto in Gio. 14:6 "Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me."
Ed è sempre Lui che ci dice in Gio. 14:16 " Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un Consolatore".
Non amici, non Elifaz e gli altri,non uomini,ma lo Spirito di Dio,il Consolatore è tra noi che ci fortifica;che ci fa amare gratuitamente Dio come Lui gratuitamente ha dato se stesso per noi, lo Spirito di Dio che attraverso Cristo ci porta al Padre,lo spirito di Dio che ci accomuna con Cristo fino ad essere membra di un solo corpo affinchè Egli sia glorificato nel Padre nei secoli dei secoli. Così sia.

omega [SM=g27985]

[Modificato da =omegabible= 17/01/2007 22.24]

O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
19/01/2007 16:49
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Il libro di Giobbe, personalmente mi ha sempre affascinato.
Sono sempre rimasto colpito dalla prova che quest'uomo ha dovuto affrontare, dalle sofferenze che egli ha dovuto subire, dai dialoghi che continuamente riempiono e caratterizzano tuto il libro.

Mi chiedo e mi domando: ho io la stessa costanza e la stessa pazienza di quest'uomo?

[SM=g27986]

http://andreabelli75.wordpress.com/

http://progettostudiodellabibbia.wordpress.com/
27/01/2007 11:59
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Re:

Scritto da: andreiu2 19/01/2007 16.49
Mi chiedo e mi domando: ho io la stessa costanza e la stessa pazienza di quest'uomo?

[SM=g27986]



Conconcordo con te Andreiu2

A me il libro di Giobbe mi ha dato una grande lezione...

Premesso che non desidero fare la melodrammatica però posso affermare con la mia esperienza personale la verità delle parole che Giobbe pronunciò: "l'Eterno ha dato e l'Eterno ha tolto, sia benedetto il nome dell'Eterno"

Mia madre è morta all'improvviso e quando avvenne mi sono messa a gridare verso Dio (non tico tutto il discorso altrimenti non finiamo più [SM=g27988] )"Perchè? che ti ho fatto? Ho lasciato tutto ed ora mi hai fatto perdere l'unica cosa che avevo?". Ad un tratto la prova che Giobbe subbì mi venne davanti ed inizia a chiedere perdono al Signore per le accuse fattogli e il verso, il mio redentore si eleverà dalla polvere divennero vive in me".
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13/03/2007 08:01
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e da molto che non dgt per quetione di tempo [SM=g27985] quindi vi saluto con un abbraccio..

Volevo aggiungere qualcosa sul libro di Giobbe.

Questo libro sicuramente è il più vecchio di tutta la Bibbia ma pur essendo stato scritto circa 4000 anni fa, il libro di Giobbe parla di fenomini naturali oggetto di studi recentissimi:

CHE IL NUCLEO TERRESTRE E’ DI FUOCO (28:5)
LA PRESSIONE BAROMETRICA (28:24-27)
LA LEGGE UNIVERSALE DEL MOVIMENTO (38:7)
L’EVAPORAZIONE E L’IDROMETRIA (36:27)
LA RIFRAZIONE DELLA LUCE (38:12)
LA POLVERE COSMICA IN CERTE COSTELLAZIONI 36:31-33

Ma l’argomento principale di questi 42 capitoli è un problema universale, che tocca ogni individuo: LA SOFFERENZA.
Giobbe diviene il bersaglio dei ripetuti attacchi di satana ma attraverso tutte prove conserva al fede. Sua moglie stessa l’incitò a maledire Dio, ma egli rimase saldo (2:9-10)
I tre amici Elifaz, Bildad e Tosfar vanno a consolarlo ma secondo loro i mali di Giobbe sono conseguenza dei suoi errori morali. Accusando il comune amico aggravano la sua sofferenza.

Ed ecco il giovane Elihu riesce ad affermare tuttavia la perfetta giustizia dell’Onnipotente nei confronti dell’uomo.
Il problema della sofferenza si può considerare in diversi aspetti. Per Giobbe è un mezzo per arrivare alla sottomissione e alla rassegnazione, Per i tre amici un castigo divino. Per Elihu, ha un compito educativo. Ma per Dio la sofferenza è una prova per accrescere la fede dei suoi figliuoli.

Questa interpretazione viene spesso ripresa nel Nuovo Testamento , il credente , nella prova, sa che il Signore ha uno scopo e sa che ne uscirtà fortificato in Cristo e nella Sua Parola (II Corinzi 4:8-11; 6:4-10).

La speranza che riempie il cuore di Giobbe spazia molto al di là delle circostanze immediate ed ha rivelazione di Cristo e delle Sua opera. “già fin d’ora il mio testimonio è in cielo” (16:19). Ma io so ceh il mio vindice vive e si leverà dalla polvere” (19:25).

Giobbe era integro Iddio stesso lo disse a satana. Giobbe in tutte queste prove comprese che la sua Giustizia era un panno sporco di fronte l’eccelenza e la sapienta e la santità di Dio.

freedom [SM=g27988]
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