Lo Spirito santo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Emmaus@
00mercoledì 7 febbraio 2007 23:51
Secondo il concetto trinitario, lo Spirito santo é una persona divina, la terza persona dell’unico Dio. Per sostenere questa ipotesi, ai trinitari piace evidenziare come la Bibbia parli dello Spirito santo come di qualcuno che ‘parla’ (Eb 3,7-8; At 8,29; 10,19-20; 13,2); che ‘guida’ (Gv 16,13); che ‘rivela’ (Lc 2,26); che ‘ascolta’ (Gv 16,13); che ‘vede’ (Zc 4,10); che ‘prega’ (Rm 8,26-27); che ‘fa nascere’ (Gv 3,5-6); che ‘insegna’ (Gv 14,26); che ‘investiga’ (1 Cor 2,10).

A primo acchito può sembrare che lo Spirito santo sia in se stesso una persona divina, visto che gli vengono attribuiti atti compiuti di solito da una persona, tuttavia vi sono alcuni fattori determinanti da tenere presenti, che analizzeremo di seguito.

Nel linguaggio biblico, non è insolito attribuire azioni normalmente compiute da una persona, anche alle cose. Facciamo alcuni esempi:

•In Deuteronomio si legge: “Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca!”; (32, 1)

•Isaia aggiunge: “Ascolti la terra e quanti vi abitano, il mondo e quanto produce”; (34, 1)

•Ancora Deuteronomio, dice: “Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra”; (30, 19 )

•Il Salmista scrisse: “Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare con ciò che contiene; si rallegri il campo con ciò che v’è in esso: si plaudano gli alberi della selva…Annunziano la sua giustizia i cieli”; (96, 11; 97, 6 NVB)

•E ancora: “Le acque ti videro, o Dio; le acque ti videro e furono spaventate; anche gli oceani tremarono”; (Sl 77, 16 NR)

•In Abacuc si legge: “I monti ti videro e tremano…l’abisso fa sentire la sua voce”.(3, 10)
Questi versetti appena citati, mostrano azioni come ‘ascoltare, testimoniare, gioire, fremere, rallegrarsi, annunciare, vedere o parlare’, attribuite normalmente anche al cielo, alla terra, al mare, ai monti e agli alberi, che sicuramente non sono ‘persone’. E quando parla della ‘terra’, non è con riferimento alle persone della terra, poiché il verso di Isaia citato sopra, distingue nettamente la terra da coloro che la abitano.

Dire perciò che lo Spirito santo è una ‘persona’ divina, per il fatto che gli si attribuiscono determinate azioni, non è attendibile dal punto di vista biblico.
C’è da chiedersi, inoltre: perchè le altre due persone della Trinità hanno un nome personale, che li identifica e li distingue l’una dall’altra, (Gesù e YHWH ), e allo Spirito santo non viene dato alcun nome personale?

Il teologo Hans Küng, sostiene che “lo Spirito Santo non è – come spesso nella storia delle religioni – un qualche terzo tra Dio e l’uomo, distinto da Dio”.
“Credere nello Spirito santo significa credere nella potenza e nella forza di Dio che opera nell’uomo e nel mondo…Lo spirito, quindi, è in ogni caso una realtà totalmente diversa da una persona umana. La «ruah»: secondo l’inizio del racconto della creazione è quello «scroscio» o «tempesta» di Dio che aleggia sopra le acque. E il «pneuma»: sta anche secondo il Nuovo Testamento, in opposizione alla «carne», alla realtà creata, transeunte, ed è la potenza e la forza viva che promana da Dio. Lo Spirito è quindi quella forza e potenza di Dio che opera creando o anche distruggendo”.

In realtà lo Spirito santo è Dio stesso. (Gv 4, 24)

Essendo Spirito, qualunque azione Egli compia, viene definita ‘opera dello Spirito santo’. Tutto ciò che Dio fa, viene fatto per sua propria volontà, attraverso lo Spirito.
Lo Spirito dunque è il suo stesso essere e il suo agire. Lo Spirito santo è l’azione, la volontà, la potenza, la forza, l’attività di Dio.
Quando la Bibbia parla dello Spirito santo, dunque, non si riferisce a un’entità o ipostasi (persona) distinta da Dio, ma è Dio stesso nel suo operare; è la potenza dell’Onnipotente.

Che lo ‘Spirito santo’ sia la ‘potenza’ divina, e non la terza persona che compone l’unico Dio, lo si comprende anche da scritture come quella che segue:

•“Il mondo era vuoto e deserto, le tenebre coprivano gli abissi e un vento impetuoso soffiava su tutte le acque”(Gn 1, 2 TILC)

Il ‘vento impetuoso’ che soffiava, dall’ebr. ruah (aria, alito, vento), è lo Spirito santo di Dio che operava nella creazione. L’azione creatrice di Dio era come un vento impetuoso, potente.
Nelle note a margine di Genesi 1, 2, la Bibbia a cura dei Padri Gesuiti, dà la seguente spiegazione: “Lo spirito di Dio, che come un uccello si libra sopra l’universo primordiale, è letteralmente il «soffio» di Dio: una immagine abituale nella Bibbia per designare la forza superiore di Dio che scende a trasformare la natura e l’uomo. Qui è descritta come presente sopra la materia e pronta ad agire. Il Salmo 32, 6 cita questo «soffio» in parallelo con la «parola» perché la forza di Dio si identifica con la sua parola”.

Quando infatti Dio ispirò la sua Parola, la Bibbia, Egli parlò loro attraverso la potenza del suo santo Spirito. (2Pt 1, 21)
Lo Spirito di Dio è dunque potenza, dinamismo, forza vitale, energia, spirito, ciò di cui i cristiani sarebbero stati ricolmi, per grazia di Dio, come Gesù stesso promise loro, quando disse: “Ed ecco che io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso. Voi però restate in città, fino a quando non sarete rivestiti di potenza dall’alto”. (Lc 24, 49 NVB)
Qui, lo Spirito di Dio è definito ‘potenza dall’alto’.

Nel Dizionario dei Concetti Biblici, alla voce Spirito, si legge: “Nella maggior parte dei passi, sia dell’AT che del NT, lo Spirito di Dio (o Spirito santo) viene rappresentato come una forza; numerose infatti sono le espressioni che lo designano come «una cosa» e non come «qualcuno» (per es. versare o estinguere lo Spirito, sigillare o ungere con lo Spirito, ecc.). Alle stesse conclusioni ci porta il parallelismo tra lo Spirito e la forza di Dio in Lc 1, 15-41 e Ef 1, 8. Il semplice fatto che allo Spirito venga attribuita un’attività intellettuale (per es. parlare, ispirare, suggerire, ecc.: At 8, 29; Rm 8, 6-9) non è sufficiente a farci concludere che si tratti di persona: personificazioni simili sono frequenti nella bibbia”.

Dopo aver detto quanto sopra, lo stesso Dizionario aggiunge che lo Spirito in taluni passi è presentato come ‘persona distinta dal Padre e dal Figlio’.
Come è stato già spiegato, però, esso è da Dio ed è anche Dio, poiché lo Spirito è il pensiero di Dio all’azione, l’opera che l’Onnipotente compie attraverso il suo “dito”. (Es 31, 18; Lc 11, 20)
Un Commentario biblico spiega: “Il vento è il respiro di Dio; è una manifestazione sensibile della presenza e della potenza divine. Si muove improvvisamente e imprevedibilmente; l’uomo non può né prevedere né controllare la sua direzione o la sua destinazione (Gv 3,[SM=g27989]. E’ sottile, confina con l’immateriale nella sua natura, è universalmente presente e irresistibile nel suo proposito. Perciò il vento è un simbolo estremamente adatto per esprimere il divino.
Nell’AT lo spirito non è un essere personale. E’ un principio di azione, non un soggetto. Appartiene propriamente solo a YHWH; viene comunicato ad esseri viventi ma non diventa mai parte della struttura dell’essere vivente in modo tale che esso possegga lo spirito come suo proprio. Dello spirito si dice che invade , che è versato, che investe. Una persona viene riempita dallo spirito o YHWH mette in lei il suo spirito. Lo spirito può anche essere tolto a qualcuno o partire da lui. Eliseo domandò una duplice porzione dello spirito di Elia. Le espressioni usate in questi contesti trattano lo spirito come una sostanza sottile o un liquido; più chiaramente esse sottolineano la natura impersonale dello spirito. La qualità più evidente dello spirito è la potenza”.

Un altro Dizionario biblico conferma cos’è realmente lo Spirito santo di Dio, quando dice:
“Secondo la B.[Bibbia] lo spirito dell’uomo è la forza che in lui sente ed agisce; esso è piuttosto una forza che manifesta l’essenza della personalità umana, che un qualche cosa che ne sia un elemento costitutivo. Così quando la B. parla di spirito di Dio o di Spirito Santo intende qualcosa di analogo nei riguardi di Dio: lo Spirito è l’azione o la forza di Dio che opera nelle cose e negli uomini … Nell’A.T. lo Spirito di Dio è la manifestazione della sua potenza, sua diretta operazione che agisce sulle cose e sugli uomini”.

Credo che queste spiegazioni, avvalorate dalle citazioni di fonti autorevoli, siano sufficientemente chiare per dimostrare che lo Spirito santo non è la terza persona di un Dio Trino, si tratta piuttosto della potenza di Dio, della sua forza, del ‘braccio’ attraverso il quale Dio crea, distrugge, sana e agisce.

Emmaus@
BarnabaII
00giovedì 8 febbraio 2007 11:06
Pace del Signore!

...anche qui caro Emmaus non mi trovi d'accordo...
...perche' oltre che trinitario sono un credente di fede pentecostale... [SM=g27988]

Lo Spirito Santo e' una delle tre persone dell'unico e vero Dio.

Intanto Lo Spirito Santo e' un vero e proprio nome Divino, cosi' com'e' Il Figlio di Dio o Padre.
Queste tre persone identiche e indivisibili nella sostanza (senza scomodare il greco) compongono nella loro natura DIO.

Eccetto che in senso poetico, come ai citato, vi sono dei testo che associano azioni alle cose.
MA non e' associata alle cose nessuna sensazione prettamente personale, alle cose.
Il problema non e' cosa le cose possono fare, ma come noi trattiamo queste cose.

Si puo' mentire ai cieli, ai monti, alla creazione, ad una forza o ad una potenza?
no.
MA allo Spirito Santo si puo' mentire, cosi come si puo' mentire a Dio (cosa inutile per altro),a ma e' scritto:
Atti 5:3 Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo? ...Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio»"

...Lo Spirito Santo e' una persona, e lo si deduce dal tipo di comportamento che gli uomini devono intrattenere con Lui.
Emmaus@
00giovedì 8 febbraio 2007 11:40
Mentire alla Spirito santo significa mentire a Dio stesso, poichè, se rileggi bene ciò che ho scritto, lo Spirito santo è Dio stesso!
Sì, lo Spirito è Dio nel suo agire, nel suo operare, è Dio all'azione: nel creare l'uomo, nel creare l'universo, nell'ispirare la Sua Parola ai profeti, nel comunicare con l'uomo, nel rispondere alle nostre preghiere, nel compiere opere di guarigioni e miracoli attraverso Cristo e attraverso gli Apostoli.
Lo Spirito santo è Dio vivente e operante ... ma non è una TERZA PERSONA divina!!!
Il mio invito a riconsiderare le Scritture con una mente scevra da preconcetti è sempre valido!

Saluti

Emmaus@
ilcuorebatte1
00giovedì 8 febbraio 2007 13:34
Ho difficoltà a venire dietro ad una affermazione che vuole vedere lo Spirito Santo, come una semplice dinamica divina, o come un'agire stesso della persona di Dio Padre.
Non riuscirei a comprendere il perchè di alcune espressioni usate dagli autori biblici, per esempio:
Mat 12:31 «Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.

Mat 12:32 A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro.

In particolare non riesco a capire il senso di un comandamento come questo, dove viene chiesto di battazzare le persone nel NOME:

Mat 28:19 Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

per citarne solo alcuni.

In particolare comprendendo il significato del battesimo per la vita cristiana...
Ro 6,1 "O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita."

continuando...
Ro 7,4
Così, fratelli miei, anche voi siete stati messi a morte (tramite il battesimo) quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere a un altro, cioè a colui che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutto a Dio.

il battesimo ci identifica, (morte strumentale) per appartenere, stano non a Dio Padre, ma questo non potrebbe neanche essere se Gesù non fosse Dio, perchè al massimo apparteremmo per diritto a colui che realmente ha pagato il prezzo, e ci ha riscattati, quindi se Cristo non è Dio, allora apparteniamo ad un essere creato, e non al Creatore, ma soprattutto appunto per "appartenere". La formula battesimale, esprime proprio questo significato, nascia nuova vita, per appartenere a colui che è invocato e che ha un nome, Padre, Figlio e Spirito, cioè Dio. Quale sarebbe il senso dell'affermazione in caso diverso di essere battezzati nel nome del Padre, del Figlio, e della sua forza vitale?




Emmaus@
00giovedì 8 febbraio 2007 13:59
Re:

Scritto da: ilcuorebatte1 08/02/2007 13.34
In particolare non riesco a capire il senso di un comandamento come questo, dove viene chiesto di battazzare le persone nel NOME:

Mat 28:19 Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.



Nel nome del Padre = riconoscere il ruolo e la posizione occupata da Dio Padre: Egli è nostro Creatore e provveditore di salvezza; Colui che và adorato e glorificato.

Nel nome del Figlio = riconoscere il ruolo e la posizione che Cristo Gesù ha per l'umanità: Egli è Colui che non si è risparmiato dall'essere sacrificato sulla croce per l'umanità; Egli è Colui che è venuto a rivelarci la Verità (io sono la via, la verità e la vita); Egli è il mediatore tra noi e Dio Padre Onnipotente, e grazie a Cristo ci è possibile pregare l'Altissimo e accedere a Lui nonostante il nostro stato peccaminoso;

Nel nome dello Spirito santo = saper riconoscere quando un'opera è da Dio o dal suo nemico; accettare e riconoscere l'azione di Dio su di noi; non contristarLo facendo cose in opposizione alla volontà di Dio, quando interviene a nostro beneficio attraverso la potenza dello Spirito.

Se non è chiaro, proverò ad allargare il concetto.

Saluti

Emmaus@
ilcuorebatte1
00giovedì 8 febbraio 2007 15:31
Grazie della precisazione,

è abbastanza chiaro, l'avevo valutato come possibile risposta, e che non sono d'accordo, sia per il significato che ha il battesimo, che per la formula: "nel nome"

[Modificato da ilcuorebatte1 08/02/2007 15.32]

BarnabaII
00venerdì 9 febbraio 2007 16:28
In realtà la Bibbia insegna la personalità dello Spirito Santo (a volte chiamato solo "Spirito", Spirito di Dio, Spirito di Cristo, ecc.). E questo è indiscutibile alla luce dei seguenti versi che mettono in risalto alcune caratteristiche peculiari della "persona". Infatti, di una impersonale "forza attiva" non si può dire che ha autodeterminazione, cioè una volontà propria, oppure che manifesti delle emozioni o dei sentimenti. Affermazioni, al contrario, fatte chiaramente per quanto riguarda lo Spirito Santo.

Chi possiede una Bibbia, ed è sinceramente alla ricerca della verità, consulti, chiedendo discernimento a Dio, i seguenti versi biblici riguardanti lo Spirito Santo

Giobbe 33:4 Egli crea
Is. 48:16; At. 13:2, 20:28 Egli nomina e ordina ministri Atti 8:29; 10:19,20 Egli guida i ministri su dove predicare
Atti 16:6,7 Egli guida i ministri su dove non predicare
1 Corinzi 2:13 Egli istruisce i ministri su cosa predicare
Atti 1:6; 1 Pietro 1:11 Egli parlava in e per mezzo dei profeti
Giovanni 16:8 Egli convince
Atti 9:31 Egli consola
Romani 8:26 Egli sovviene e intercede
Giovanni 14:26 Egli insegna e fa ricordare le parole del Signore
Giovanni 16:13 Egli guida
Romani 15:16; 1 Cor. 6:11 Egli santifica
Giovanni 15:26 Egli testimonia di Cristo
Giovanni 16:14 Egli glorifica Cristo
1 Corinzi 2:10,11 Egli investiga ogni cosa
1 Corinzi 12:11 Egli opera secondo la Sua volontà
Efesini 4:30 Egli può essere rattristato

Gesù dice alla Samaritana: "Dio è Spirito" (Giov. 4:24).

Paolo afferma: "Il Signore è lo Spirito" (2 Corinzi 3:17).

Queste sono due ulteriori dichiarazioni della divinità dello Spirito Santo. Egli, infatti, è Dio.

È irrazionale tutto questo?
Emmaus@
00venerdì 9 febbraio 2007 18:21
Re:

Scritto da: BarnabaII 09/02/2007 16.28
In realtà la Bibbia insegna la personalità dello Spirito Santo (a volte chiamato solo "Spirito", Spirito di Dio, Spirito di Cristo, ecc.). E questo è indiscutibile alla luce dei seguenti versi che mettono in risalto alcune caratteristiche peculiari della "persona". Infatti, di una impersonale "forza attiva" non si può dire che ha autodeterminazione, cioè una volontà propria, oppure che manifesti delle emozioni o dei sentimenti. Affermazioni, al contrario, fatte chiaramente per quanto riguarda lo Spirito Santo.

Chi possiede una Bibbia, ed è sinceramente alla ricerca della verità, consulti, chiedendo discernimento a Dio, i seguenti versi biblici riguardanti lo Spirito Santo

Giobbe 33:4 Egli crea
Is. 48:16; At. 13:2, 20:28 Egli nomina e ordina ministri Atti 8:29; 10:19,20 Egli guida i ministri su dove predicare
Atti 16:6,7 Egli guida i ministri su dove non predicare
1 Corinzi 2:13 Egli istruisce i ministri su cosa predicare
Atti 1:6; 1 Pietro 1:11 Egli parlava in e per mezzo dei profeti
Giovanni 16:8 Egli convince
Atti 9:31 Egli consola
Romani 8:26 Egli sovviene e intercede
Giovanni 14:26 Egli insegna e fa ricordare le parole del Signore
Giovanni 16:13 Egli guida
Romani 15:16; 1 Cor. 6:11 Egli santifica
Giovanni 15:26 Egli testimonia di Cristo
Giovanni 16:14 Egli glorifica Cristo
1 Corinzi 2:10,11 Egli investiga ogni cosa
1 Corinzi 12:11 Egli opera secondo la Sua volontà
Efesini 4:30 Egli può essere rattristato

Gesù dice alla Samaritana: "Dio è Spirito" (Giov. 4:24).

Paolo afferma: "Il Signore è lo Spirito" (2 Corinzi 3:17).

Queste sono due ulteriori dichiarazioni della divinità dello Spirito Santo. Egli, infatti, è Dio.

È irrazionale tutto questo?




Sei sicuro di aver letto bene il mio post?
Ti invito a rileggerlo, perchè rispondo appropriatamente al tuo intervento.

Cordialmente

Emmaus@
.:mErA:.
00venerdì 9 febbraio 2007 19:48
E' vero che in alcuni brani viene detto che "il cielo e la terra ascoltano" ma è anche vero che si tratta di frasi poetiche, mentre le lettere di Paolo, ad esempio, non sono poetiche ma espositive e didattiche.

lo Spirito è una Persona, non "il modo di agire del Padre" o "il Padre quando agisce, infatti è scritto:
"il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto"(Giov 14:26) Se lo Spirito fosse una forza impersonale o l'azione di Dio come ha detto Emmaus, certamente il Padre non potrebbe "mandarlo nel nome di Cristo" come invece è scritto.

Inoltre sempre Giovanni scrive:
"Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà."
Se gli anti-trinitariani avessero ragione, bisognerebbe dire che Il Padre non parla da se stesso, ma dirà le cose che ha sentito annunciare il che è assurdo.

Inoltre, vorrei informare coloro che non conoscono bene la dottrina della Trinità, che sia il Padre, sia il Figlio, sia lo Spirito Santo sono YHWH. Il famoso tetragramma rivelato in esodo 3 non è il nome del Padre, ma quello di tutta la trinità, cioè di Dio inteso in tutte e tre le sue persone che sono una sola cosa.

[Modificato da .:mErA:. 09/02/2007 19.51]

[Modificato da .:mErA:. 09/02/2007 19.53]

wfreedom
00sabato 10 febbraio 2007 08:48
Lo Spirito Santo è Dio in senso assoluto e tale affermazione è provata dalle seguenti motivazioni:

Gli vengono dati attributi divini
1. Eterno Ebrei 9:14
2. Onnipresente Salmo 139:7-10
3. Onnipotente Luca 1:35
4. Onnisciente I Corinzi 2:10-11

Gli vengono attribuite opere divine
1. Creazione Genesi 1:2
2. Rigenerazione Giobbe 33:4 Giov 3:5-8
3. risurrezione Romani 8:11

Viene posto al pari del Padre e del Figlio
1. I Cor. 12:4-6; II Cor. 13:14; Matteo 28:19

Lo Spirito Santo è una persona non soltanto un influenza. Il più delle volte viene indicato con dei nomi che più a persone si riferiscono a cose prive di personalità, ma questi sono solamente dei simboli usati per definire le Sue opere. Lo Spirito Santo viene descritto anche in modo da non lasciare dubbi sulla Sua personalità:

1. Mente Rom. 8:27
2. Volontà I Cor. 12:11
3. Sensibilità Ef. 4:30

Gli vengono annoverate proprietà personali

1. Rivela II Pietro 1:21
2. Ammaestra Giov. 14:26
3. Testimonia Gal. 4:6
4. Intercede Rom. 8:26
5. Parla Ap. 2:7
6. Comanda Atti 16:6-7
7. Testifica Giov. 15:26
8. Può essere contrito Ef. 4:30
9. Gli si può mentire Atti 5:3
10. Può essere bestemmiato Mat. 12:31-32
11. Distribuisce i suoi doni ai credenti I Cor. 12:11

Alcuni negano che lo Spirito Santo abbia una personalità perché nella Bibbia non viene detto che Egli ha un corpo o una forma la personalità e la corporeità vanno distinte; inoltre la mancanza di una forma definita non è un argomento valido contro la realtà di una cosa; il vento è reale non avendo forma Giovanni 3:8






[Modificato da wfreedom 10/02/2007 10.27]

[Modificato da wfreedom 10/02/2007 10.32]

@klimt@
00sabato 10 febbraio 2007 16:41
Ho letto in un libro cristiano che non è giusto pregare allo Spirito Santo perchè nella Bibbia non si trovano preghiere rivolte a LUI,eccetto in Ezechiele 37:1-9,che sarebbepiu una invocazione profetica.
Sono rimasta molto confusa,voi potete chiarirmi le idee?
Pace.
wfreedom
00sabato 10 febbraio 2007 17:55


Iddio è uno ma trino. Padre, Figlio e Spirito Santo hanno cooperano e hanno cooperato assieme sia per la creazione del mondo sia per la salvezza dei peccatori che si accostano a Lui con fede.

Ora l'uomo a causa del peccato è separato da Dio e le sue preghiere non arrivano al Padre

"Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separzaione fra voi e il vostro Dio e i vostri peccani hanno fatto nascondere la Sua faccia da voi, per non darvi ascolto" (Isaia 59:2)
Ma Dio nel suo infito amore per salvarci e ristabilire la comunione che aveva con l'uomo prima della sua caduta che cosa ha fatto..

Dio ha donato Suo Figlio e Gesù sulla croce a pagato la nostra colpa

"Poichè Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figliuolo affinchè chiunque creda in Lui non perisca ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16)

Ora l'uomo naturale o carnale non riceve la rivelazione di questo dono se non mezzo dello Spirito Santo applicando la Parola di Dio alla coscienza e toccando il cuore.

"Tutta via i vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perchè se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado io ve lo manderò E quando sarà venuto convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudicio" (Giovanni 7:7-[SM=g27989]

Per ottener questo dono immeritato della salvezza dobbiamo solo accettare questo dono chiedendo perdono per i nostri peccati, (il sangue di Gesù ci purifica dai nostri peccati) e invitare il Signore nella nostra vita. La bariera che ci separava da Dio è stata rimossa ed ora abbiamo accesso al Padre tramite Gesù "Io sono la via, la verità e la vita nessuno viene al Padre se non per mezzo di me"

Ma non è solo questo infatti negli Atti abbiamo l'adempimento che Gesù fece ai discepoli "manderò il Consolatore" I discepoli furono battezzati e riempiti di Spirito Santo.

Gesù = Dio con noi Spirito Santo = Dio in noi


"Nello Stesso modo anche lo Spirito sovvine alle nostre debolezze, perchè non sappiamo pregare come si conviene ma lo Spirito Santo intercede per noi con sospiri inefabili" (Romani 8:26)

Scusatemi se mi dilungo ma desidero postare ciò che avevo scritto in un altro forum in merito allo Spirito Santo

Il Signore risorge: riaffiorano le speranza ma sono presto deluse. Egli deve tornare al Padre. È utile che Egli se ne vada perché solo così potrà mandare ciò che anzitempo ha predetto; un altro Consolatore che rimanga con loro

“Ed ecco, io mando su di voi la promessa del Padre mio, ma voi rimanete nella città di Gerusalemme finché siate rivestiti di potenza dall’alto” (Luca 24:49)

Iddio quando fa qualcosa la fa perfetta; non bastava visitare la terra… Gesù ha visitato la terra per 33 anni ma lo Spirito Santo è dato per rimanere fino alla fine. Lo Spirito Santo è Dio, non è una benedizione, è Dio in tutta la Sua pienezza è una persona, la persona di Dio.

Quando Dio dono lo Spirito Santo non ci dà una benedizione dal Cielo, è Dio stesso in noi… è Dio che dona Dio. Colui che è stato con noi sarà in noi.

“Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? (I Cor. 6:19)

La data storica che si adempì la promessa fu il giorno della Pentecoste. Da allora i discepoli cominciarono a sperimentare e a godere la presenza e la potenza dello Spirito Santo nella loro vita. Ma quale sono i fondamenti scritturali dello Spirito Santo?

Già nel Vecchio Testamento i profeti preannunciavano questa esperienza (Isaia 44:3; Gioele 2:28-29) Pietro il giorno della Pentecoste fa richiamo a quest’ultimo verso. Nel Nuovo Testamento colui che è la voce del Signore, Giovanni Battista, proclama un battesimo superiore a quello dell’acqua, il battesimo dello Spirito Santo (Matteo 3:11-12; Luca 3:16). Gesù stesso durante il ministero esercitava nella pienezza dello Spirito Santo (Giovanni 1:32; Luca 3:22) Gesù stesso profeticamente disse che lo darà a coloro che credono in Lui (Giovanni 7:37-39; Luca 11:13).

Il battesimo dello Spirito Santo è un esperienza che trasformò e continua a trasformare al vita di migliaia di cristiani, elevandoli dal piano naturale al piano soprannaturale (spirituale), ed è una promessa estesa a tutti i credenti, è un dono.

“Quando Dio ti battezza con lo Spirito Santo, ti fa il più gran dono che esiste sotto il cielo. Egli ti dà se stesso. La sola condizione per questo è un amore, un’anima e una vita pienamente consacrata a Lui. Il piano di dio per l’uomo nato di nuovo e battezzato con lo Spirito Santo e che egli sia un immagine di Gesù Cristo e non di se stesso…”Il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge” (Galati 5:22-23)

[Modificato da wfreedom 10/02/2007 18.05]

wfreedom
00domenica 11 febbraio 2007 09:27

Ho letto in un libro cristiano che non è giusto pregare allo Spirito Santo perchè nella Bibbia non si trovano preghiere rivolte a LUI,eccetto in Ezechiele 37:1-9,che sarebbepiu una invocazione profetica.
Sono rimasta molto confusa,voi potete chiarirmi le idee?
Pace.



Lo Spirito Santo ha una personalità può essere contrito, è sensibile ecc. ecc. Lo Spirito Santo è Dio e se alla Sua luce mi rendo conto di averlo contrito visto la Sua sensibilità oltre a chiedere perdono al Signore Gesù ho chiesto in modo specifico anche perdono allo Spirito Santo inoltre devo aggiungere che molte volte chiedo allo Spirito Santo di riempire la mia vita…
.:mErA:.
00domenica 11 febbraio 2007 12:58
io non ho mai pregato lo Spirito Santo perchè appunto nella Bibbia nessuno lo ha mai fatto, ma dato che DIO è trino, pregandolo senza fare distinzione tra Padre, Figlio o Spirito Santo (dicendo semplicemente "Signore") credo di pregare anche Lui.
wfreedom
00domenica 11 febbraio 2007 15:08
Iddio è trino: Padre, Figlio e Spirito Santo e tutte e tre cooperano insieme ma sono un unico Dio.

Quando noi chiediamo perdono al Signore ad essere redenti, otteniamo redenzione sia per la nostra anima, sia per il nostro spirito, sia per il nostro corpo.

"Or l'Iddio della pace santifichi l'intero esser vostro lo spirito, l'anima e il corpo" (II Tes. 5:23)

Alcune volte il Signore investiga un area particolare della tua vita e allora rendendoti conto chiedi perdono per quel specifico peccato ma ad essere santificato è tutto il tuo essere...


anastauros
00giovedì 14 febbraio 2008 16:57
LO SPIRITO SANTO
Osservazioni preliminari
1 - Nella Bibbia, sia Antico che Nuovo Testamento, la parola spirito ricorre centinaia di volta e con diversi significati. I migliori dizionari biblici hanno bisogno di decine e decine di pagine e della penna di non pochi specialisti in materia per spiegare adeguatamente i molteplici significati di spirito. Questa semplice osservazione, che nessuno può negare, mostra quanto sia errato e settario i comportamento dei tdG, che credono di sapere di dire tutto sullo spirito con pochi testi biblici citati senza ordine, fuori del loro contesto, e senza approfondimento.
Errore assai più grave dei geovisti è quello di non precisare i vari significati che la parola spirito può avere di fatto ha nei diversi libri della Bibbia, e peggio ancora fermarsi a qualche significato, trascurando volutamente gli altri allo scopo di inoculare l'errore negli ignoranti.
2. - Soprattutto non bisogna dimenticare che la Rivelazione divina è stata fatta progressivamente lungo un arco di tempo che copre decine di secoli. I profeti dell'Antico Testamento sapevano assai meno intorno a Dio e al suo proposito di salvezza di quanto ne hanno saputo gli Apostoli di Gesù Cristo alla scuola del loro Maestro (cf. Ebrei 1, 1-2; Giovanni 1, 17-18).
Questo non vuol dire che Dio cambia in se stesso come sofisticano i tdG, spiegando erroneamente alcune parole del libro di Malachìa (3,6). Cambia solo la conoscenza che noi abbiamo di Lui, a misura che Egli ci fa conoscere la sua ricchezza interiore e il disegno della sua volontà salvifica.
In modo particolare, Gesù ci ha fatto conoscere la Personalità dello Spirito Santo e la sua divinità, come sarà evidenziato abbondantemente nelle pagine che seguono.

I. - Lo Spirito nell'Antico Testamento
Vari significati di spirito
Nell'Antico Testamento, scritto quasi tutto in lingua ebraica, la parola più comunemente usata per indicare “spirito” è ruach, che può avere diversi significati secondo il contesto.
a) Il significato fondamentale della ruach è quello di vento o aria in movimento. Per l'uomo dell'Antico Testamento il vento appariva come una forza attiva invisibile. il vento infatti agisce come una potenza invisibile, spesso anche disastrosa.
b) Un'analoga realtà invisibile e attiva appariva anche nell'uomo e nelle bestie. Anche tale forza era detta ruach (in latino spiritus, in italiano alito). il respiro o alito dell'uomo e degli animali indicava la forza vitale, ossia la sorgente recondita della vita e di tutte le attività umane. Quando veniva a mancare il respiro, l'uomo e l'animale cessavano di vivere (cf. Qoèlet 3,21; Salmo 104,29-30).
Da ciò tuttavia non seguiva che per l'ebreo dell'Antico Testamento lo spirito o forza vitale (la ruach) indicasse la stessa cosa sia nell'uomo che nella bestia. Egli sapeva bene che lo spirito dello uomo ( neshamah =ruach) era stato comunicato direttamente da Dio alla polvere plasmata in forma umana (cf. Genesi 2,7), mentre quello delle bestie era stato effetto d'una creazione generica (cf. Genesi 1, 24-25). Anche l'autore dell'Ecclesiaste (Qoèìet) poneva una differenza tra lo spirito dell'uomo e quello delle bestie quando si chiedeva: “Chi sa se il soffio vitale (= spirito) dell'uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra?” (Qoèlet 3,21; cf. 12,7).

c) Di questa stessa parola ruach si sono serviti gli autori sacri dell'Antico Testamento per indicare la potenza invisibile di Jahvè. La Ruach o Spirito divino non è concepito distinto da Jahvè. E' Dio- Spirito che agisce.
Alla Ruach o Spirito o Potenza invisibile di Jahvè è attribuita la vita dell'uomo: quando Jahvè soffiò sul volto dell'uomo il fiato o alito della vita (neshamah = ruach), l'uomo divenne un essere vivente (cf . Genesi 2, 7; Giobbe 27, 3; Isaia 42, 5 ecc.).
Sotto l'influsso della Ruach di Jahvè i profeti fanno conoscere la mente e la volontà di Dio, sono cioè ispirati (cf. 2 Re 2,9; Osca 9,7 ecc.), Anche la trasformazione morale dell'uomo, l'impegno d'un comportamento migliore, è opera della Ruach divina (cf. Isaia 4,4; Géremia 2, 38-40; Ezechiele 36,25-27). In alcuni uomini la Ruach di Jahve agisce in modo da far compiere azioni straordinarie. Tale è il caso di Sansone (cf. Giudici, cap. 4).
La personalità della Ruach divina
a) In tutti questi casi e in altri ancora la Ruach divina non appare come una persona, ossia come Qualcuno che vuole ed agisce distinto da Jahvè. E' lo Spirito di Dio che dà la vita, ispira, guida a una condotta migliore, dà la forza a Sansone ecc.
Ciò comunque non vuol dire che la Ruach o Spirito divino non avesse fin d'allora la sua Personalità.
b) Infatti, in alcuni testi biblici dell'Antico Testamento la Ruach divina è descritta come distinta da Jahvè e operante fuori di Lui. E' come il respiro o alito che esce dalla bocca ed agisce allo esterno. In questo senso è detto che la Ruach divina è inviata (cf. Isaia 48,16), che è data (Isaia 63, 1 1) e simili.
Vi è di più. Qualche volta la 'Ruach di Dio si comporta come un maestro o come una guida che indica la via da seguire (cf. Salmo 143, 10; 27, 1 1; Nehemia 9, 20; Zaccarla 7, 12; Isaia 59, 2 1). E' lecito scorgere in questi testi qualche indizio della futura rivelazione divina sulla personalità dello Spirito Santo. Ma sono solo indizi e nulla più.
c) Aggiungiamo che alcuni studiosi hanno voluto trovare, un indizio della dottrina trinitaria e quindi della Personalità dello Spirito Santo, nella forma verbale al plurale, con cui la Bibbia racconta la creazione dell'uomo: “Facciamo l'uomo a nostra immagine” (Genesi 1, 26). Ma questa è stata una opinione privata di qualche studioso, non condivisa dalla maggior parte dei biblisti, e tanto meno fatta propria dalla Chiesa per dimostrare la dottrina biblica della SS. Trinità.
La Chiesa Cattolica fa sua l'affermazione secondo cui “non si può provare in alcun testo dello Antico Testamento che lo Spirito di Jahvè sia una persona realmente distinta da Jahvè. Nell'Antico Testamento abbiamo solo qualche indizio circa la dottrina della SS. Trinità .
d) Notiamo pure come la spiegazione geovista delle parole: “Facciamo l'uomo” ecc. deve dirsi sbagliata. A loro avviso, il plurale facciamo indicherebbe che Geova Dio dicesse o piuttosto ordinasse al Figlio (Gesù Cristo) di creare l’uomo, come un superiore comanda a un inferiore. Si tratta d'un errore. Infatti, nel libro dei Proverbi 8, 30 la Sapienza creatrice appare come l'architetto della creazione, e non già come qualcuno che esegue gli ordini di uno a lui superiore.

2. - Lo, Spirito Santo nel Nuovo Testamento
Migliore conoscenza di Dio
a) Con la venuta del Figlio proprio di Dio (cf. Romani 8,39) dell'Unigenito Dio (cf. Giovanni 1, 18), l'uomo è stato introdotto in una più profonda conoscenza di Dio: della sua ricca personalità, della sua opera di salvezza a beneficio dell'uomo. Questo appunto vuole dire l'evangelista Giovanni quando afferma: “Dalla sua (= di Crìsto) pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosé, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito (o Dio Unigenito), che è nel seno del Padre, lui l'ha rivelato” (Giovanni 1, 16-18).

b) Questo pure voleva dire Gesù con le parole dette nel discorso di addio: “Ho fatto conoscere il tuo Nome” (Giovanni 17. 6 e 27). Far conoscere il Nome di Dio non vuol dire far sapere che Dio si chiama Geova come spiegano erroneamente i tdG. I Giudei, a cui Cristo aveva annunziato il Vangelo del Regno, sapevano assai bene che il Nome di Dio era Jahvè (non Geova). Cristo avrebbe fatto una meschina figura se si fosse presentato ai suoi correligionari con la pretesa di far conoscere una cosa che già sapevano.
Far conoscere il Nome vuol dire far conoscere o rilevare l'intima natura, la ricchezza interiore di Dio. Gesù ci ha fatto conoscere meglio di come avevano fatto Mosé e i profeti Chi è Dio in se stesso e nei rapporti con l'uomo.
Alla conoscenza più completa di Dio data dal Figlio appartiene la certezza che lo Spirito Santo è una Persona Divina come il Padre e come il Figlio.
Significati di spirito nel Nuovo Testamento
Nel Nuovo Testamento, scritto tutto in lingua greca, lo spirito è indicato con la parola pneuma, che come il suo corrispondente ebraico ruach può avere diversi significati. Ne indichiamo solo tre:

I. - Pneuma, come l'ebraico ruach, significa fondamentalmente vento o aria in movimento. Così in Giovanni 3, 8 Gesù dice a Nicodemo: “Il vento (pneuma) spira dove vuole”. Si tratta d'una forza invisibile e incontrollabile, senza discernimento e volontà. Una forza impersonale.

2. - In secondo luogo pneunia è usato nel Nuovo Testamento per indicare lo spirito umano: quella forza o realtà invisibile che dà all'uomo la vita (cf. Genesi 2, 7) e con la vita la capacità di pensare e di volere. In virtù dello spirito l'uomo è una persona, ossia una creatura intelligente e volitiva. Senza lo spirito (pneuma) l'uomo non può né vivere né pensare né volere. In san Luca è detto che Gesù comandò alla fanciulla morta: “Fanciulla, alzati. E il suo spirito (pneuma) ritornò in lei” (Luca 8,54-55). Il martire Stefano, prima di morire, esclamò: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito (pneuma)” (Atti 7, 59). Egli imitava il suo Maestro Gesù, l'uomo-Dio, che concludendo la sua vita terrena aveva detto: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito (pneuma)” (Luca 23,44). Certamente né il martire Stefano consegnava a Gesù l'ultima boccata di ossigeno né l'uomo Gesù, morendo, affidava al Padre un pugno d'aria o di vento. Nell'uno e nell'altro caso spirito (pneuma) vuol dire la componente immateriale e immortale dell'uomo. Perciò l'autore della Lettera agli Ebrei può parlare di “Spiriti (pneumata) dei giusti portati alla perfezione” (12,23).

3. - A noi comunque interessa soprattutto esaminare il significato di spirito (pneuma) con rife- rimento a Dio.
Dio è spirito in tutta la sua essenza, in tutta la sua dimensione (Giovanni 4,24). In nessuna parte della Bibbia è detto che Dio ha un corpo spirituale come falsamente insegnano i tdG . Quando Gesù dice alla Samaritana: “Dio è Spirito” (Giovanni 4,24) vuol solo dire che il Dio della Bibbia non è legato a un luogo, al monte Garizim o a Gerusalemme e neppure a una parte determinata dei cieli. Gesù qui non parla delle Persone divine.
Lo Spirito Santo come Persona
Tuttavia in un numero considerevole di testi del Nuovo Testamento lo Spirito di Dio si manifesta con una sua personalità tutta propria, distinta da quella del Padre e del Figlio. La Bibbia dà ampia testimonianza della Personalità dello Spirito Santo come appare dalla breve analisi che ora faremo, cominciando da san Paolo.

I. - San Paolo
a) Scrivendo ai fedeli di Corinto san Paolo ricorda loro che lo Spirito Santo abita nel cristiano, nel composto umano di chi crede, come in un tempio:
“0 non sapete che il vostro corpo è tempio (naòs) dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio e che non appartenete a voi stessi?” (1 Corinzi 6,19).
E poco prima aveva detto:
“Non sapete che siete tempio (naòs) di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Corinzi 3,16).
Fate attenzione ai termini o parole usate da san Paolo. Egli parla di tempio (in greco naòs), che signìflca dimora o abitazione divina. Gli antichi ebrei credevano che Dio fosse presente in modo particolare, avesse cioè la sua dimora, nel tempio (naòs) di Gerusalemme (cf. 1 Re 8,14-29). Dire dunque che lo Spirito Santo o Spirito di Dio abita nel cristiano come in un tempio equivale ad affermare non solo la sua divinità, ma anche la sua Personalità. La dimora o abitazione accoglie delle persone, non una forza attiva impersonale. San Paolo afferma chiaramente che lo Spirito Santo è una Persona Divina.

b) Altrove l'apostolo ci fa come sentire la voce dello Spirito Santo, che abita nel cristiano: “E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà Padre!” (Galati 4,6). Colui che ci fa invocare Dio come Padre, che è per noi come un suggeritore, non può essere una vaga forza impersonale, ma Qualcuno che sa e ama, cioè una Persona. E' la Guida dei figli di Dio (cf. Romani 8,14).

c) Ma se il cristiano non segue i suggerimenti dello Spirito Santo che è in lui, lo Spirito si rattrista. Scrive ancora l'apostolo: “E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione” (Efesini 4, 30). Il rattristarsi è una caratteristica propria della persona, non di una forza attiva impersonale.

2. - San Giovanni
Nel vangelo di Giovanni, in un modo più accentuato e con maggior ricchezza di contenuto, lo Spirito Santo si rivela come Persona al pari del Padre e del Figlio, ma distinta dall'Uno e dall'Altro.

a) Ricordiamo anzitutto le parole di Gesù che nel discorso di addio prima della sua passione e morte promette agli Apostoli e alla sua comunità un altro Paraclito:
“lo pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito, che rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità ...” (Giovanni 14,16-17).
Poco dopo, nello stesso discorso di addio, Gesù precisa che sarà egli stesso a mandarlo:
“Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità, che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza (Giovanni 15,26; cf. anche Giovanni 16, 5-15).
E' fuor di dubbio che Gesù parla qui dello Spirito Santo come di una Persona, non di una forza attiva impersonale. Infatti, Paraclito vuol dire Consolatore, Avvocato, Difensore, Soccorritore, ossia Qualcuno, che con intelligenza ed amore consola, difende, soccorre ecc. Solo una Persona può far questo. Sono tutte attività specifiche della Persona. Lo Spirito Santo deve dirsi una Persona.
A conferma ricordiamo che lo stesso Giovanni dà anche a Gesù il titolo o qualifica di Paraclito:
“Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Avvocato (Paraclito) presso il Padre. Gesù Cristo il Giusto” (i Giovanni 2, 1). Ora Gesù, il Figlio proprio di Dio (cf. Romani 8,32), è certamente una Persona Divina. Dunque anche l'altro Paraclito (cf. Giovanni 14,16), cioè lo Spirito Santo, deve dirsi una Persona Divina.
b) Gesù non ci ha lasciati orfani (cf. 14,18). Durante il tempo dell'attesa, vale a dire tra la sua Ascensione e la sua seconda venuta nell'ultimo giorno, ci ha assicurato la presenza e l'assistenza di un altro Consolatore, “lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà con voi” (Giovanni 14, 16-17).
Queste parole di Gesù ricordano la promessa da Lui fatta ai discepoli precedentemente:
“Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi e che cosa dire perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire” (Luca 12,11-12; cf. Matteo 10, 17-20).
c) L'altro Paraclito, ossia lo Spirito Santo, farà da guida ai discepoli, affinché, attraverso il tempo dell'attesa e della crescita, possano approfondire la ricchezza degli insegnamenti del Maestro, senza nulla cambiare:
“Quando verrà, vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future” (Giovanni 16,8-13).
Solo una Persona parla e dice. Una forza attiva non intelligente emette suoni inarticolati e senza senso.
d) E' degno di nota infine un fatto molto significativo. Benché la parola greca pneuma sia di genere neutro, Giovanni usa il pronome maschile (greco ekeinos) sempre che si riferisce allo Spirito Santo: “Egli (ekeinos) vi insegnerà ogni cosa” (Giovanni 14,26); “Egli (ekeinos) mi darà testimonianza” (Giovanni 15, 26); “Egli (ekeinos) confon- derà il mondo quanto a peccato” (Giovanni 16,8); “Egli (ekeinos) mi glorificherà” (Giovanni 16,14). Grammaticalmente il pronome maschile indica una persona, non una realtà impersonale. E' chiaro dunque che nel pensiero dì Giovanni lo Spirito Santo è una Persona.

3. - Atti degli Apostoli
Il libro degli Atti degli Apostoli è noto come lo scritto del Nuovo Testamento, in cui l'autore sacro (san Luca) ha messo in particolare evidenza l'attività della Persona dello Spirito Santo nella Chiesa primitiva. Egli guida la comunità dei primi discepoli di Gesù, soprattutto san Pietro e san Paolo, nelle scelte da fare per la diffusione, l'organizzazione e il governo della Chiesa. Ricordiamo alcuni momenti di questa storia umano-divina.

a) La promessa. Prima di sottrarsi alla vista dei discepoli il giorno della Ascensione Gesù aveva detto:
“Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza (dynamis) dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra” (Atti 1, 7-8).
Gesù precisa: “Avrete forza (dynamis) dallo Spirito Santo che verrà su di voi”. Egli distingue chiaramente due cose: la forza che gli Apostoli riceveranno, e Colui che la porterà o donerà loro con la sua venuta: distingue il dono dal Donatore. Il dono o i doni non sono certamente una persona. Ma Colui che li dà, il Donatore, deve dirsi certamente una Persona, e poiché si tratta di doni divini, lo Spirito che li dà è una Persona Divina. La sua venuta e la sua presenza arricchirà gli Apostoli d'una capacità soprannaturale che li rende idonei testimoni di Gesù.
b) La venuta dello Spirito Santo e il conferimento dei suoi doni si verificarono il giorno di Pentecoste:
“Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro di esprimersi” (Atti 2,1-4).
Spiegazione: Chiunque sappia leggere la Bibbia con retto intendimento capirà subito che i fenomeni qui descritti, come rombo o tuono, vento, fuoco, sono simboli o segni della presenza divina. Così avvenne, per citare solo un esempio, sul monte Sinai, dove Dio, tra tuoni, lampi, fuoco, diede a Mosè il Decalogo, ossia la Legge dell'Antica Alleanza (cf. Esodo 19,16-23; 20,1-21).
Un evento analogo si verificò a Gerusalemme il giorno della prima Pentecoste cristiana: Dio, Spirito Santo, si avvicina al gruppo dei primi discepoli di Gesù tra tuoni e fuoco, e comunica loro i doni necessari per diffondere in tutto il mondo la Legge della Nuova Alleanza, ossia il Vangelo del Figlio di Dio.
Altra cosa è dunque la presenza di Dio, Spirito Santo, che viene o discende, altra cosa i doni di cui egli riveste gli Apostoli di Gesù. Dio, Spirito Santo, è una Persona Divina come lo era Jahve sul monte Sinal; i doni sono una realtà impersonale, che proviene, cioè è data, dallo Spirito Santo, ed abilita i discepoli di Cristo alla promulgazione del Vangelo.
c) Dopo questo straordinario evento lo Spirito Santo rimane sempre coi discepoli di Cristo come guida, maestro, consigliere.
Al momento di prendere una grave decisione, quella di ammettere i pagani nella comunità cristiana, lo Spirito Santo parla al primo degli Apostoli: “Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse” (Atti 10, 19). Ed è pure lo Spirito Santo che sceglie i primi missionari per i pagani: “Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: “Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati” (Atti 13,2). Ed è ancora lo Spirito Santo a decidere assieme agli Apostoli circa la condotta da tenere coi convertiti dal paganesimo: “Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie” (.Atti 15, 28).
Conclusione: E ora notate. Gli scrittori ispirati si sono serviti d'una straordinaria varietà di termini per affermare una sola verità: la personalità dello Spirito Santo. Infatti, parlare, inviare, decidere, assistere, difendere, consolare, mostrare, guidare, udire, annunziare, testimoniare ecc. sono termini che indicano tutti un'attività personale, ossia di Qualcuno, che agisce in virtù d'una intelligenza e di una volontà propria. Essi hanno senso solo se si ammette che lo Spirito Santo è una Persona Divina.
(di P.N.Tornese)
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:03.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com