E' il destino a decidere la nostra vita?

Di tanto in tanto si sente di qualcuno scampato per un pelo a un incidente mortale. In questi casi c’è chi dice che non era ancora arrivata la sua ora. Se invece qualcuno è rimasto ucciso, si dice che per lui era giunto l’ora di morire. Secondo alcuni, quando nasciamo, la nostra vita è già stata scritta da qualcuno più in alto di noi.
Il fatalismo è la credenza secondo cui tutti gli eventi sono decisi dalla volontà divina o da qualche forza più grande dell’uomo e ogni avvenimento deve aver luogo in quel modo perché è stato predeterminato.
La domanda è: abbiamo tutti un prestabilito “tempo per morire”?
Questa era una credenza popolare fra i greci e i romani. Secondo la mitologia pagana greca, le Parche filavano il filo della vita, ne determinavano la lunghezza e lo tagliavano.
Devo dire che non è facile per me accettare la possibilità che vi sia qualcun altro che tira i fili della mia vita decidendo in anticipo come dovranno andare le cose. Tra l’altro mi sono reso conto che ci sono molti che si dicono di fede cristiana che credono, chi più e chi meno, a questo insegnamento che ha segnato la vita di moltissime persone.
Mi chiedo: ma è sensato, ragionevole credere a una cosa del genere?
Sinceramente non mi è mai piaciuta l’idea che qualcuno potesse pianificare le cose che mi possono accadere a mia insaputa.
Per fortuna conoscendo le Sacre Scritture ho capito che le cose non stanno così.
E’ vero che c’è qualche passo che sembrerebbe far pensare che esista un qualche destino segnato per tutti, ma guardando meglio sia l’immediato contesto che il contesto dell’intera Bibbia si capisce che non è così.
Ad esempio Ecclesiaste 3:1, 2 parla di “un tempo per morire”. Però, a indicare che questo non è un preciso momento prestabilito, Ecclesiaste 7:17 consiglia: “Non essere troppo malvagio, e non divenire stolto. Perché dovresti morire quando non è il tuo tempo?” Proverbi 10:27 dice: “Gli anni stessi dei malvagi saranno stroncati”. E Salmo 55:23 aggiunge: “In quanto agli uomini colpevoli di sangue e ingannevoli, non vivranno la metà dei loro giorni”.
Qual è dunque il senso di Ecclesiaste 3:1, 2? Descrive semplicemente il continuo ciclo della vita e della morte. C’è un tempo in cui si nasce e un tempo in cui si muore, di solito a non più di 70 o 80 anni di età, ma a volte prima e a volte dopo. Salmo 90:10
Se il momento e la maniera della propria morte fossero già stabiliti al tempo della nascita o prima ancora, non ci sarebbe bisogno di evitare situazioni pericolose o di preoccuparsi della propria salute, e le misure di sicurezza non altererebbero i tassi di mortalità. Forse un campo di battaglia in guerra è sicuro come la propria casa lontano dalla zona di guerra? Ci interessiamo della nostra salute? Perché chi fuma muore in media tre o quattro anni prima di chi non fuma? Perché ci sono meno incidenti mortali quando in macchina si usano le cinture di sicurezza e si osserva il codice della strada? Ovviamente prendere precauzioni è utile.
Rimane sempre il dubbio se Dio è in grado di conoscere in anticipo ciò che accade ad ognuno di noi e se lo fa.
Isa. 46:9, 10 dice: “Io sono il Divino e non c’è altro Dio, né alcuno simile a me; Colui che annuncia dal principio il termine, e da molto tempo fa le cose che non sono state fatte; Colui che dice: ‘Il mio proprio consiglio avrà effetto, e farò tutto ciò che è il mio diletto’”.
Qui si legge che Dio fa conoscere il suo proposito, preordina certe cose che hanno a che fare con la sua realizzazione e ha l’onnipotenza necessaria per far sì che queste cose si adempiano.
Il fatto che Dio abbia la capacità di preconoscere e preordinare gli avvenimenti dimostra forse che la usi in relazione a ogni cosa che fanno tutte le sue creature?
Rivelazione (Apocalisse)22:17 dice: “Chi ode dica: ‘Vieni!’ E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente”. (La scelta non è predestinata; è lasciata all’individuo).
Romani 2:4, 5 dice: “Disprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua sopportazione e della sua longanimità, perché non sai che la benevola qualità di Dio cerca di condurti al pentimento? Ma secondo la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli per te stesso ira nel giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio”. (Non si è costretti a seguire una condotta prestabilita. Ma ognuno è responsabile di quello che fa).
Come si spiegano allora molte cose apparentemente strane che accadono? Ecclesiaste 9:11 dice: “Il tempo e l’avvenimento imprevisto [“il caso”, CEI] capitano a tutti loro”. A volte certe cose possono accadere non perché siano state predestinate ma semplicemente a motivo del caso.
Romani 5:12 dice: “Per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. Tutti abbiamo ereditato l’imperfezione e la tendenza a fare degli sbagli. Del resto Ecclesiaste 8:9 dice: “L’uomo ha dominato l’uomo a suo danno” e Galati 6:7: “Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. Ciò vuol dire che ognuno può scegliere di fare sia il bene che il male e quindi siamo responsabili delle nostre azioni.
C’è da dire che esiste un terzo fattore da considerare e cioè che esistono malvagie forze spirituali che causano guai e sofferenze all’umanità come attesta la Bibbia in Rivelazione (Apocalisse) 12:12: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”.
Dal punto di vista delle Scritture è del tutto irragionevole credere che Dio preordini la nostra vita stabilendo in anticipo anche il giorno della morte. Anche perché questo equivarrebbe a dichiarare Dio malvagio e francamente la cosa a me sembra come minimo assurda visto che la Bibbia stessa dice in 1 Giovanni 4:8: ”Dio è amore”.